Chime Sharp – Recensione

La musica e i puzzle game hanno sempre vissuto un’esistenza d’amicizia in cui a gioirne era l’utente. Tutti ricorderanno un Lumines, che su PSP fece fare le follie a moltissimi noi, andati letteralmente pazzi per il gioco e le sue meccaniche. In pochi ricorderanno però una piccola perla uscita su Playstation 3, Xbox 360 e PC nel 2010, Chime. Musiche stratosferiche, una difficoltà maggiorata rispetto a un Lumines e tanto divertimento tutto nuovo di zecca. Nel 2015 dopo una campagna Kickstarter andata a buon fine venne annunciato un sequel spirituale: Chime Sharp. Dopo la sua uscita su PC il gioco musicale è disponibile anche su console e abbiamo recensito la nostra bella e musicale versione Playstation 4.

Riempi quel quadro

Le meccaniche di Chime Sharp sono pressoché identiche a quelle del suo predecessore, Chime. Come si suol dire: squadra che vince, non si cambia. Mai come in questo caso il detto può esprimere il vero concetto del vero. I ragazzi di Chilled Mouse hanno pensato bene nello sviluppo di questo gioco, anche se come il precedente (e come quasi tutti i giochi del genere), le spiegazioni su cosa bisogna fare sono pari a zero. Non è però difficile immaginarlo.

Avremo un riquadro reticolato vuoto, da riempire utilizzando le figure geometriche che abbiamo a disposizione. Non si tratta però dello stesso numero di tetramini che ci sono in Tetris. Formando una figura minima 3×3 potremo distruggerla grazie a una barra che passa attraverso la griglia e aumentando la percentuale del territorio occupato. Ogni volta che la barra passerà attraverso i tetramini si avvererà la magia: la musica. Essendo un gioco musicale, in quei momenti inizieranno a compare le prime note ed è magia.

Il gameplay è immediato e semplice e si adatta alle partite veloci e quelli più elaborate e lente. Aspettatevi infatti alcune partite che potranno durare anche 10 minuti grazie alla vostra bravura e il tempo sarà sempre il vostro grande nemico. Ci sono svariate modalità di gioco, ognuno sbloccabile arrivando al 60% di quella precedente. La difficoltà sempre crescente vi obbligherà a faticare parecchio, soprattutto pensando in poco tempo. Il tipo di gioco potrebbe però stancare coloro che cercano l’azione.

Balla che ti passa

Arriva la parte interessante della recensione, quella musicale e grafica. Lo stile grafico in primis, colpisce per primo in modo inesorabile e possente. Il minimalismo ha acquisito nel design un’impronta molto marcata che ormai vediamo in ogni ambito. Anche nei videogiochi il minimalismo ha acquisito un importante impronta da non sottovalutare. Ogni livello (in tutto sono 16) è composto da una colorazione differente ed è quasi sempre un paradiso visivo, sopratutto in Full HD (in 4K HDR dovrebbe essere ancora migliore).

Al livello musicale ci troviamo davanti a un titolo perfetto per gli amanti della musica elettronica e della chip tune. Tra gli artisti ci sono infatti Shirobon, un musicista che si è distinto per la sua sonorità fatta con il buon Gameboy. E tra gli altri ci sono anche Kavinsky (che avrete sicuramente sentito grazie al suo videogioco o al brano con “The Weekend”), CHVRCHES (questa band l’avrete ascoltata in NBA 2K17) e tantissimi altri. Tutti i brani di estrema qualità che non daranno tregua al giocatore durante tutta la partita.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Chime Sharp ritorna sull’attuale generazione di console in tutto il suo splendore. Con certi difetti di piccola stazza, ma si tratta di cose che potrebbero dare fastidio solo nel caso non piacesse il genere. La difficoltà potrebbe essere il problema principale, ma è anche un vero e proprio stimolo per andare avanti e lottare. La musica poi farà il resto, fidatevi.[/stextbox]

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.