Fire Emblem Heroes – Recensione

Dopo Mario e Pokemon, un’altra licenza di Nintendo è appena entrata dritta a gamba tesa all’interno delle piattaforme mobili: sì, una tra le più approvate in madrepatria, Fire Emblem. Si tratta di una svolta epocale che mira ad accrescere esponenzialmente la popolarità dei suoi franchise; una strategia accurata e convincente che rinnova anche la fiducia alla sede di Kyoto. Eppure, quale direzione migliore verso cui rasserenare la propria situazione finanziaria se non invadere con dirompenza il territorio degli smartphone? La profonda crisi registrata nel 2014, si sa, aveva permesso alla casa nipponica di escogitare nuove idee per rilanciarsi in un mercato console dominato da PS4 e Xbox One.

Uno dei passi più importanti è stato compiuto, dimostrato anche – a livello hardware – dalla mossa audace quanto ragionevole della Switch, console dalla natura ibrida la quale volge il suo sguardo a un futuro possibilmente convenzionale: per intercettare l’attenzione dei fan e mettersi in buona luce, con grande voglia di sorprendere. E, dunque, la scia creata da Nintendo – nonché partita con Miitomo, Pokemon GO e Super Mario Run – prosegue a gonfie vele con Fire Emblem Heroes: un RPG di strategia appartenente a un brand in crescita in Europa, ma meno affermato rispetto – ad esempio – a quello del corpulento e baffuto idraulico.

Fire Emblem Heroes

Onesto e gratuito

Il racconto del gioco segue un eroe – il cui nome spetta a noi decidere – chiamato a difendere il proprio regno dall’assedio dell’impero Embliano, governato da una principessa malvagia. Per combattere e fermare la minaccia nemica, il protagonista evocherà altri eroi leggendari provenienti da altri regni per aiutarlo nell’impresa.

I responsabili di Nintendo, con la collaborazione di Intelligent Systems, hanno preferito optare per un impostazione free-to-play con annesso il supporto delle microtransazioni, che non sviliscono in alcun modo l’esperienza di gioco. Fire Emblem Heroes presenta dunque una narrazione “circostanziale” che, benché risulti essere poco interessante, sprona il giocatore a proseguire sempre più avanti. Al di là della campagna principale, che bruscamente termina solo dopo nove capitoli, l’RPG riesce ad abbondare il tasso di divertimento con un sistema di controllo facile, diretto e intuitivo: un modello esemplare per il dispositivo verso il quale è stato progettato.

L’obiettivo da inseguire non è altro che superare diverse missioni offerteci, le quali ci permettono di addomesticare subito le meccaniche di gioco – a turni – laddove occorreranno sessioni di allenamento e/o combattimenti per salire di livello; e, nell’evenienza dei casi, ricevere degli oggetti destinatici. Servirà anche una buona dose di fortuna per assemblare un team pervasivo ed equilibrato; a tale scopo, come ogni “gacha” che si rispetti, è necessario utilizzare delle sfere – intese come una valuta – per trovare gli eroi e villain più famosi della serie, con i quali poter espandere il roster e nel caso impiegarli nelle battaglie. È certamente possibile accumularli senza ritrovarsi ad acquistarli con denaro reale, ma occorre imboccare la strada del grinding.

Semplificato, ma divertente

Il gameplay di Fire Emblem Heroes è notevolmente semplificato rispetto a quelli degli episodi canonici, ma gustosamente riuscito benché non convinca dal punto di vista strategico – la cui componente non raggiunge gli apici di un Fire Emblem: Awakening. Ad ogni modo, come da prassi, gli scontri avranno luogo in una griglia compatta che occuperà l’intero schermo del mobile, attraverso cui toccherà muovere con le dita i nostri personaggi e, quando possibile, sferrare gli attacchi ai bersagli nemici. Ogni eroe, dalle tipologie più disparate, è servito da un numero limitato di caselle dove poter compiere un’azione specifica. Ciascuno di essi potrà guadagnare i consueti punti esperienza e avanzare livello dopo livello, incrementando così le proprie caratteristiche oltre che i punti abilità, questi ultimi indispensabili per sbloccare delle tecniche speciali.

In relazione a quest’ultimo aspetto, è interessante ponderare l’elemento più importante di Fire Emblem Heroes sulla sponda del combat system, ovvero quello ancorato al Triangolo delle Armi: una specie di assetto derivante dallo stile sasso-carta-forbice, introdotto dal quarto Fire Emblem salvo poi comparire nelle altre incarnazioni; che, una volta assimilato, permetterà di definire rigogliosamente i vantaggi di alcune armi nei riguardi delle altre. Una specie di morra cinese, ben riuscita.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Fire Emblem Heroes è un RPG tattico che non nasconde le sue virtù, per quanto sfugga dalla sua vera natura. È un free-to-play mobile adatto a tutti, che non si piega all’invadenza della formula freemium attinente ai contenuti a pagamento, riuscendo a dispensare un’appagante esperienza di gioco sia ai novizi che ai veterani della serie. Accessibile a tutti, ma poco idoneo agli amanti della componente strategica: certo, sotto questo punto di vista, Intelligent Systems poteva osare di più.[/stextbox]

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.