Dark Souls III: The Ringed City – Recensione

È con grande tristezza che abbiamo iniziato l’ultimo DLC di Dark Souls III, The Ringed City (Città di Anelli). Il motivo di questa tristezza lo avete sicuramente intuito; questo è il capitolo conclusivo della saga dell’Anima Oscura, un’epopea che ha profondamente cambiato il mondo del gaming, riportando i videogiocatori a rivivere il senso di sfida dei videogiochi di qualche decina di anni fa. Sperando che non si tratti di una delusione come il precedente Ashes of Ariandel, ripartiamo dal mozzafiato luogo in cui ci attendeva il boss finale del gioco base, e ci avventuriamo all’interno del paesaggio “accartocciato” che circondava la Fornace.

Dai rifiuti nascono i fior

La prima area che visiteremo sarà il Cumulo di Rifiuti, la zona dello spazio tempo in cui convergono tutti i luoghi poco prima della fine del mondo, l’estinguersi della Prima Fiamma. Si tratta per l’appunto della stessa area visibile prima e durante lo scontro con il terribile boss del gioco base. Il paesaggio è a pezzi, soggetto a continui crolli che dovremo imparare a sfruttare, utilizzando i misteriosi simboli che ci consentiranno di non subire danno a prescindere dall’altezza della nostra caduta.

I nemici del cumulo non sono particolarmente astuti, ma grazie al saggio posizionamento ed al buon level design, riusciranno spesso a ostacolarci, circondarci e tenderci imboscate. Faremo qui la conoscenza di uno strano essere angelico che ci sparerà addosso lame di luce con la stessa violenza di una lunga raffica di proiettili di un Gatling, costringendoci dapprima ad una sequenza corri e riparati degna di Gears of War, per poi ad una breve sezione simil-stealth, prima di riuscire a trovare il suo dannatissimo punto debole; ma non temete, una volta arrivati nella vera e propria The Ringed City, le cose cambieranno… in peggio ovviamente.

Dark Souls 3 The Ringed City

Gli anelli della città

La Città ad Anelli vera e propria è un vero e proprio incubo. Già prima del boss di guardia all’area, vedremo il paradigma dell’angelo mitragliatore replicato più volte, anzi, una delle aree più frustranti vede ben tre di questi esseri fare a gara tra loro a chi riesce ad accopparci per primo. Dopo il boss, versione potenziata di una vecchia conoscenza, incontreremo nella città gigantesche creature senzienti in gradi di evocare in un batter d’occhio un intero esercito di arcieri, proponendoci in salse diverse la stessa situazione in cui dovremo cercare velocemente ripari prima di riuscire ad eliminare la minaccia. Il livello di difficoltà è alto anche per gli standard della serie, ma la Città ad Anelli è un luogo tutto sommato opzionale, accessibile letteralmente ad un passo dalla fine del gioco, quindi tale difficoltà è tutt’altro che fuori luogo.

L’equipaggiamento ottenibile nel DLC è di ottimo livello. Molte delle spade offrono un moveset e delle abilità molto interessanti, oltre ad essere dotate di abilità molto interessanti, sia in PvP che in PvE. Ci ha particolarmente impressionato il set costituito da due spadoni da impugnare in una mano ciascuno. Gli anelli che abbiamo rinvenuto sono tutte versioni +3 dei migliori anelli del gioco, anche se le armature, con l’eccezione della versione “ferrosa” di una celeberrima corazza presente sin dal primo capitolo della saga di From Software, lasciano un po’ a desiderare.

Il valore dei nostri nemici

Longevità ed ambientazione sono i punti forti di questo DLC, un vero peccato però non poter annoverare i boss tra i pilastri portanti di The Ringed City. Dark Souls 3 è, di tutti i souls della From Software, BloodBorne compreso, quello con i boss più unici e diversi tra loro. Un peccato che qui questi potenti avversari risultino generici e poco ispirati. Dei tre boss che saremo obbligati a sconfiggere, il primo è una versione più cattiva di qualcosa di già visto, il secondo è un super combattimento PvP, ed il terzo ed ultimo un coriaceo nemico che utilizza un pattern di attacchi imprevedibile, che a tratti ci ha ricordato Queelag, ma non altrettanto unico e memorabile. Sulla trama non ci esprimiamo. Avremo tempo nei mesi a venire di esaminare e scavare negli eventi e nei luoghi di questo DLC, ed ogni giocatore di Souls ha un suo personalissimo modo di dedurre e capire la famigerata Lore… o di fregarsene godendosi semplicemente il miglior Dungeon Crawler della storia dei videogiochi, anche questo rende Dark Souls unico.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Un buon capitolo, un DLC longevo e piacevole, ma assolutamente non all’altezza delle vette toccate da questa gloriosa saga. Dark Souls III: The Ringed City non è il capitolo che meritava di chiudere Dark Souls, ma non possiamo fare a meno di chiederci se una tale ed utopica conclusione abbia mai avuto la possibilità di esistere.[/stextbox]

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.