ARF! è il festival del fumetto di cui Roma ha un dannato bisogno.
Ogni città ha un suo festival del fumetto e ogni festival diventa un solido appiglio per tutti gli appassionati, che accorrono annualmente cercando di farsi firmare gli albi dai propri beniamini e di farsene una foto se tutto va bene. Roma, la capitale dello stato italiano possiede Romics, diviso in due parti, ma anno scorso è nato un piccolo festival, ARF! Festival di storie, segni & disegni che sta cambiando un po’ le carte in tavolta. Si tratta di un piccolo festival, ma che nella sua dimensione racchiude un’immensità contenutistica ed è sicuramente il festival di cui Roma necessita in una maniera incredibile. Con nostra grande sorpresa ci siamo immersi in un ambiente tranquillo, amichevole e professionale.
ARF! 2016 si è svolto presso La Pelanda – Centro di produzione culturale, l’ex mattatoio. Ciò potrebbe dar impressione di un posto macabro e misero, ma non è cosi in realtà. Il luogo è molto simile a un normale padiglione, ma di fattura più vecchia e con al suo interno alcuni punti davvero interessanti che possiamo definire: storici. L’unico problema è probabilmente il caldo, ma siamo in estate ormai. A sorprendere fin da subito è la totale assenza di cosplay e di youtuber, ma una massiccia presenza di fumettisti, editori e cosi via. Si tratta insomma di una fiera improntata sul rapporto lettore-disegnatore, che non abbiamo mai notato nei festival maggiori.
I panel che si sono tenuti nella sala delle conferenze erano di svariato genere e la loro maturità era davvero mostrata in ogni suo aspetto. Gli argomenti andavano dai reboot alla satira, che oggi purtroppo viene spesso snaturata e condizionata da degli individui che poco ne hanno a che fare.
La sensazione che si provava durante la fiera era quella di trovarsi in un grande locale con tanti amici e conoscenti. Vedere Gipi che dopo la conferenza scambiava due chiacchiere con i lettori, scherzando e ridendo, o Roberto Recchioni che passeggiava e parlava con i fan dava a tutto questo un senso di sobrietà davvero enorme. Le prossime edizioni però potrebbero cambiare le carte in tavola in quanto con l’aumentare di persone potrebbe scomparire questo senso di amicizia e potrebbe nascere al contrario il classico festone degli autografi e saluti veloci. Siamo però fiduciosi e non vediamo l’ora di vedere la terza edizione di ARF!