Delivery at all Cost – Recensione

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Prima di iniziare a parlare del titolo vi accenno ad un piccolo annedoto, quando ho ricevuto il codice del gioco l’avevo già riscattato tramite l’Epic Games Store, il quale il celebre sito lo ha regalato in una specifica settimana. Perciò andremmo non solo a guardare Delivery at all Cost nella sua versione console, che mi ha divertito parecchio, ma anche nella variante PC che tutto sommato secondo me – tolte le differenze grafiche – è molto simile dal lato gameplay dalla variante console.

Alla fine dei conti il progetto non è solo presente su PC ma anche su Playstation 5 e Xbox Series X/S, quest’ultima è la piattaforma della prova, che mi ha fatto divertire garantendo novità e particolarità. Non è un gioco perfetto però riesce a gestire meccaniche di gioco, già presenti in altri titoli, molto bene e con una trama semplice, lineare e diversi colpi di scena.

Un nuovo inizio

Il titolo è puramente in singolo giocatore come piace al sottoscritto, non disdegno una partita online – w il multiplayer di Halo – ma un mondo di gioco offline ha sempre e comunque, un qualcosa da mostrare e da raccontare. Il titolo è ambientato nel 1959 in tre città immaginare situate a cavallo fra due paesi degli Stati Uniti d’America, probabilmente situate fra la California e l’Oregon da quanto ho letto fra gli insider della rete.

Infatti sull’isola di Saints Monique, che ricorda un isola caraibica in stile della serie Tropico e se non l’avete mai giocato ve lo consiglio è un ottimo serie gestionale, fungerà da scenario generale delle vicende del protagonista Winston Green. Quest’ultimo dopo un periodo passato come ingegnere per la commissione per l’energia atomica, si ritrova senza lavoro e ne sta cercando uno nuovo per ricominciare una nuova carriera lavorativa.

Infatti tramite una stazione radiofonica sente un annuncio di lavoro, garbato dalla curiosità di diventare un corriere andrà diretto presso la filiale We Deliver, scoprendo abbastanza presto di essersi imbattuto in un qualcosa di più grande rispetto a ciò che pensava. Se dal lato narrativo non è un qualcosa di eccezzionale però dal punto di vista della regia, si è scelto un genere noir che andava abbastanza di moda in quei anni e tutto sommato, è interessante l’utilizzo in questo contesto di trama e di gioco.

Un GTA senza bocche da fuoco

Non so quanti di voi che state leggendo queste righe abbiano giocato ai tempi, o comunque anche di recente tramite qualche recupero, i primi 2 episodi della serie Grand Theft Auto. La telecamera era posta in alto e si manovrava il personaggio di turno dall’alto, qui avverrà più o meno lo stesso con una telecamera che non sarà esattamente sopra, ma un po’ in verticale rispetto a Winston Green.

Tolti i metodi violenti, Winston potrà guidare pressoché qualsiasi veicolo del gioco – a patto che non le stia guidando qualcun altro – e questo elemento che, mi ha ricordato un po’ la scia dei primi GTA. Oltre a questo, e probabilmente la principale motivazione che mi ha divertito parecchio, è quella di guidare in modo spericolato e divertente per le strade.

Infatti potremmo letteralmente sventrare le case, prendere lo slancio tramite apposite rampe situate sopra dei camion ( e non solo), si potrà far arrabbiare i passanti investendoli ma non uccidendoli e di far arrivare la polizia se commettiamo troppi reati. Ebbene se esageriamo nel guidare, diverse pattuglie della zona arriveranno a intercettarci con l’unica possibilità da parte nostra, di trovare un nascondiglio tramite una casa oppure un cassonetto in giro per le strade.

Un mondo pieno di possibilità

La principale qualità che ho notato dal titolo è la possibilità, da parte degli sviluppatori, di ottenere missioni secondarie da parte di altri personaggi. Il principale problema sono le tipologie di missive, abbastanza simili tra loro nell’andare nel lungo indicato e ricevere un determinato oggetto, però non finirà qui perché in alcuni contesti determinate merci dovranno essere trasportate con cura.

Il motivo è molto semplice, ci saranno dei momenti in cui dovremmo andare con calma per evitare, in certe missioni – scusate la ripetitività – che il contenuto nel cassone venga scaraventato fuori e distrutto. Però in nostro soccorso verranno in aiuto i negozi di auto, che ci forniranno dell’equipaggiamento per migliorare le nosre auto oppure aggiustarle.

Infatti in quest’ultimo caso il nostro veicolo potrà subire dei danni, dovuti dalla tipologia di consegna – vi voglio vedere mettere una cassa di razzi che partono in ogni dove, e sperare che vada tutto bene – oppure quanto andremmo a sbattere. Divertente questa parte rendendolo un qualcosa dove l’imprevedibilità sia dietro l’angolo, però nelle situazioni un po’ coincitanti diventa un po’ caotico facendo si che in certe situazioni, mentre si aggiusta qualcosa ci sarà qualcuno che si vorrà vendicarsi ( questo mi ha fatto sempre divertire in questi contesti).

Quando la creatività è d’obbligo

L’aspetto che più mi piace dell’opera è la creatività, o per meglio dire l’idea di poter personalizzare le vetture/veicoli nei vari garage del titolo, in modo tale da poter seguire le varie missioni di turno. Un esempio è la possibilità di poter installare una gru, per trasportare delle merci sul cassone del primo veicolo che guideremmo.

Questa idea di poter installare non solo la gru ma molte altri equipaggiamenti come sollevatori, carrelli elevatori e molti altri bisognerà recuperare determinati oggetti per la creazione sparsi per St. Monique. Questo farà si che bisognerà spesso e volentieri girare per la città, e nelle metropoli vicine, e forse l’unico aspetto negativo è che ogni tanto certi oggetti sono un po’ difficili da trovare, però fa parte del gioco.

Gli oggetti, oltre alle missioni sia principali che secondarie, verranno inseriti in un apposito diario che garantirà un punto fermo per il giocatore, la parte che non mi è piaciuto è il fatto che il diario sembra un po’ scarso, e che manchi sempre qualcosa. Però tutto sommato secondo me il titolo si fa seguire molto bene, con una sottotrama che un po’ alla volta si scopre per seguire un qualcosa di più grande.

Nella sua variante PC troveremmo le medesime qualità, tolte le modifiche grafiche che mancano nella variante console. Da lodare il mondo delle mod che, permettono di aggiungere qualcosa al titolo aumentando sempre e comunque l’esperienza del gioco.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.