Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
La quinta stagione di Stranger Things è arrivata su Netflix con un debutto segnato da un punteggio del 85% su Rotten Tomatoes, che rappresenta il rating più basso mai ottenuto dalla serie, ma conferma comunque il suo status di cult pop. Le stagioni precedenti avevano registrato percentuali più alte: la prima stagione al 97%, la seconda al 94%, mentre la terza e la quarta si attestavano entrambe all’89%. Nonostante questo calo, la critica riconosce a questa fase finale una solida storia di genere con un forte coinvolgimento emotivo e molte novità per i fan Certified Fresh.
La serie, creata dai fratelli Duffer, ha debuttato nel 2016 e ha catturato l’immaginario collettivo grazie a una miscela di horror, fantascienza e mistero ambientata negli anni Ottanta nella piccola cittadina di Hawkins, Indiana. Al centro della trama, fin dal primo episodio, c’è la scomparsa di un ragazzino, Will Byers, che svela una serie di esperimenti governativi e dimensioni parallele come il Sottosopra. Nel corso delle quattro stagioni precedenti, Stranger Things ha costruito una mitologia complessa caratterizzata da un gruppo di giovani protagonisti legati dall’amicizia e dal coraggio.
La stagione conclusiva si presenta con un rilascio in tre parti: la prima, composta da quattro episodi, è già disponibile dal 26 novembre 2025; la seconda arriverà il 25 dicembre, mentre il gran finale sarà trasmesso il 31 dicembre e sarà visibile anche in alcune sale cinematografiche, una prima assoluta per Netflix. L’attesa è massima tanto che il lancio dei primi episodi ha causato un crash temporaneo del servizio, testimoniando il forte coinvolgimento del pubblico nel congedo da questa iconica serie.
Criticamente, la prima parte mostra un ritmo serrato e un intreccio narrativo che riprende le tematiche care ai fan, come il controllo mentale di Vecna su Will e la crescita emotiva dei personaggi. Si approfondiscono varie storyline con nuove aggiunte al cast e si mantiene un equilibrio tra nostalgia e innovazione. La cura nel tratteggiare i personaggi e le loro emozioni, soprattutto quella di Will e degli altri protagonisti, è uno degli aspetti più apprezzati del finale che unisce il pathos al divertimento tipico della serie.
In conclusione, anche se il punteggio di Rotten Tomatoes della quinta stagione è il più basso della serie, ciò non scalfisce l’importanza e l’impatto culturale di Stranger Things. La stagione finale promette di chiudere questa epopea degli anni Ottanta con il giusto mix di tensione, emozione e quel tocco di magia che ha reso la serie un pilastro del panorama televisivo contemporaneo, accompagnando i fan nell’ultimo capitolo della storia di Hawkins.









