Il Cavaliere Oscuro III: Razza Suprema Cover Havoc Point Frank Miller

Batman il Cavaliere Oscuro III: Razza Suprema #1-4 – Recensione

Titolo: DC Multiverse 14: Batman il Cavaliere Oscuro III – Razza Suprema
Linea: Lion
Collana: DC Multiverse 14
Serie: Batman il Cavaliere Oscuro III – Razza Suprema 01
Autore: Frank Miller, Brian Azzarello, Andy Kubert, Klaus Janson
ISBN: 9788869718939
ISSN: 9772283593005-60014
16,8×25,6, S, col. + 14,0×21,6, S, 12 pp, col., 32 pp
Pubblico: Per Adulti
Genere: Supereroi
Titolo da: libreria

Quando nel 1986 uscì Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, qualcosa si ruppe nell’universo supereroistico, questo è indubbio. Un nuovo volto di Bruce Wayne è stato svelato e i suoi metodi erano sicuramente diversi da quelli visti precedentemente. Si trattava però di una realtà alternativa e quindi Frank Miller con Brian Azzarello potevano divertirsi costruendo per ogni personaggio un carattere diverso e mettendo all’interno dell’opera molta critica verso il mondo reale. Nel 2001 esce il seguito dell’ormai cult oper del 1986, Batman: Il cavaliere oscuro colpisce ancora ed è di nuovo un successo incredibile per la stampa specializzata e per i fan, che hanno potuto leggere le nuove storie ambientate in quel freddo e oscuro mondo. Infine arriviamo al 2016, che ha visto l’uscita di Il Cavaliere Oscuro III: Razza Suprema, scatenando ancora una volta l’ormai vecchio Bruce in una lotta contro un nuovo nemico.

Batman è morto!

La storia è ambientata tre anni dopo gli eventi di Batman: Il cavaliere oscuro colpisce ancora ancora e nessuno da allora ha più visto il crociato incappucciato. Improvvisamente però questi ricompare in una Gotham ancora in preda al crimine, anche se non dello stesso tipo di anni fa. Senza grosse difficoltà la polizia di Gotham riesce a stendere il crociato, scoprendo però che si tratta di una ragazza. Si tratta di Caroline Kelly, che in passato abbiamo visto nei pani di Robin e Catgirl. Dopo un breve interrogatorio la giovane fugge e finisce nella batcaverna, dove troviamo l’ormai vecchio Bruce Wayne, obbligato a usare un bastone per muoversi, ma ancora possente come un tempo.

Dall’altra parte del mondo invece Wonder Woman cerca di incontrare sua figlia Lara, ma questa si trova nella Fortezza della Solitudine con un padre congelato nel suo eterno sonno. La giovane continua a non capire come ha fatto a piegarsi agli umani (ricordiamo infatti che alla fine del precedente volume lei ha iniziato a provare disprezza verso gli umani, considerati esseri inferiori). Insieme a Ray Palmer la giovane cerca di salvare il popolo di Kandor, intrappolato all’interno di una città in miniatura. Dopo un inganno perpetrato ai danno di Atomo troviamo i Kandoriani e Lara intenti ad annientare la terra e farne un loro nuovo mondo, ma è qui che Bruce riesce a svegliare il suo vecchio compagno d’armi, Superman.

Il Cavaliere Oscuro III: Razza Suprema Catgirl Batman Combattimento

Superman è risorto!

Non è facile descrivere questi quattro volumi che ci siamo trovati a leggere e a giudicarne la qualità. Sicuramente si tratta di una miniserie che metterà completamente fine a molti eroi e Batman potrebbe essere tra quelli. Chiariamo una cosa però, anche adesso, il vecchio Bruce non è più in grado di sostenere una vera lotta come quelle di un tempo. Sarà però capace di prendere le proprie responsabilità e di elevarsi verso l’alto? Per comprendere meglio i personaggi bisognerebbe leggere necessariamente le precedenti due serie in quanto si tratta più che altro di un proseguire verso l’alto dei loro caratteri, paure e rabbie. La sceneggiatura dell’ormai, possiamo dirlo, divino duo Miller – Azzarello funziona senza se e senza ma, anche se ci sono delle differenze sostanziali rispetto al passato. Alla stampa e ai giornalisti si è dato meno spazio, ma potrebbe essere la semplice colpa del tempo. Ricordiamo infatti che il tempo fa mutare anche i tempi narrativi. Però possiamo riconoscere alcuni politici molto in voga tra le vignette.

Per disegnare questi albi si è ricorso all’abilità dello stesso Frank Miller, Andy Kubert e Klaus Jenson. Le tavole hanno una composizione piuttosto classica, anche se talvolta ci sono delle vignette un po’ particolare e inusuale. I disegni in se hanno lo stesso assett dei personaggi visti nelle precedenti due serie, con i muscoli messi in primo piano e i volti che esprimono rabbia e rancore. Parlando di inquadrature invece, le scene spesso non sfiorano lo sperimentalismo, che probabilmente non serviva nemmeno, ma delle volte le prospettive ci danno una sensazione di potente presenza che gli autori hanno incanalato in questa serie. Per dare un giudizio completo, però, vogliamo aspettare la fine della serie.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.

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