Batman Il Cavaliere Oscuro III: Razza Suprema #7 – Recensione

Ed eccoci arrivati al settimo episodio di una saga arrivata al suo terzo livello, Il Cavaliere Oscuro. Miller ha voluto pensare in grande per La Razza Suprema, ma nonostante questo la decisione di partire in quinta fin da subito non ha giovato a tutti i capitoli. Cosa ci riserverà questa terza avventura del vecchio Bruce? Avrà lo stesso impatto nel futuro del Cavaliere Oscuro? Solo il tempo potrà dirlo, ma nel frattempo, tuffiamoci in questo viaggio stellare.

War has changed

Ed eccoci arrivati al punto cruciale della storia, o almeno cosi sembrerebbe. Bruce Wayne è morto dopo aver salvato il mondo intero insieme al suo vecchio amico Clark. Questi, senza perdere un solo istante cerca di portarlo verso il pozzo di Lazzaro, sperando di fare ancora in tempo per salvare l’amico. Nel frattempo i nemici si sono ritirati e hanno deciso di ripiegare le proprie forze per una nuova ondata di dolore e di vendetta. Anche il nuovo Robin sembrerebbe aver trovato il proprio ruolo nella vicenda, iniziando la collaborazione con il nuovo commissario. Ciò che succederà nei prossimi numeri potrebbe essere di vitale importanza per tutta la storia del racconto e la curiosità sale sempre di più.

War never changes

Frank Miller continua a condurre imperterrito la sua crociata del Cavaliere Oscuro, che in questo numero è assente per ovvie ragioni. O per meglio dire, c’è, ma non pronunzia alcuna parola fino alla fine. I dialoghi talvolta sono un po’ frettolosi, ma il tutto dipende dal come si evolverà la vicenda con il numero otto e il nove. Per adesso posso dire che si tratta di un numero niente male che ci mostra qualcosa che sta per succedere e il futuro ingresso nella guerra di un nuovo personaggio (che però conosciamo fin troppo bene). Niente da dire di nuovo sullo stile di disegno di Brian Azzarello, Andy Kubert e Klaus Janso, che insieme danno vita a un mondo oscuro, ma pregno di vita.