Cyberpunk 2077: cosa sappiamo del gioco dal primo gameplay

Cyberpunk 2077
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Un annuncio un po’ improvviso quello che la software house polacca CD Projekt RED ha deciso di fare il 27 agosto, ma è stato davvero piacevole. Il primo gameplay di Cyberpunk 2077 è stato un po’ un bicchiere di birra fredda in una calda giornata d’agosto. Quasi 50 minuti di gameplay ci hanno permesso di vedere parecchie caratteristiche del gioco, ma non necessariamente queste le vedremo a gioco finito. Ovviamente cerchiamo comunque di capire al meglio questo primo sguardo al gameplay e alle varie caratteristiche del gioco.

Cyberpunk 2077

L’immersione totale

Come sapete ormai da molto tempo, Cyberpunk 2077 è principalmente un FPS con delle meccaniche GDR. Dapprima questa notizia non era stata presa molto bene dal pubblico, che vedeva sfumate quelle fantasie di vedere un gioco simile a The Witcher 3, ma con l’ambientazione cyberpunk. Personalmente ero abbastanza favorevole a questo cambio radicale che la software house ha deciso di attuare e sapere che dietro c’era anche un giocatore di Counter Strike mi ha rincuorato. Perché diciamocelo, si tratta pur sempre di uno sparatutto che nel campo dei giochi sportivi di genere è ancora un re incontrastato.

Si parte quindi dalla scelta del personaggio e ovviamente è possibile scegliere di giocare con un personaggio maschile o femminile. Secondo gli sviluppatori, i giocatori potranno perdere anche un giorno intero all’interno dell’editor, ma ridimensioniamo una tale quantità di tempo fino a qualche oretta. Sarà infatti possibile modificare i personaggi fin dai primissimi passi. Si tratta di una caratteristica chiave dei giochi di ruolo, che mancava in nella trilogia dedicata allo strigo. Ciò ovviamente potrebbe rischiare di creare dei personaggi meno espressivi, ma spero di sbagliarmi di grosso su questo punto.

Cyberpunk 2077

Si spara

La demo mostrata era partita con una missione in cui la protagonista con un compagno si intrufolavano in un edificio in piena modalità stealth. Le meccaniche qui permettono infatti un molteplice approccio. Si parte dalla modalità stealth, sempre apprezzata dai puristi dei Deus Ex, ma non solo. Grazie allo sviluppo verticale delle mappe, sarà anche possibile sorprendere i nemici alle spalle camminando sulle alture, ma questo non è stato chiaramente mostrato in questo modo. Gli sviluppatori hanno però svelato che il gioco si sviluppa sia in altezza che in lunghezza e la presenza di artigli con i quali potremo camminare sulle mura avvalorano questa tesi.

Successivamente alla modalità stealth, potremo infine aprire il fuoco in modo più classico e conosciuto. Qui la grande scoperta è che questo è un titolo puramente shooteristico. Le fasi sparatutto sembrano infatti uscite dalle controparti solide sviluppate dai team esperti e non è presente nemmeno la mira assistita. Si mira a un bersaglio e lo si crivella di colpi come se non ci fosse un domani. Le varie armi presenti nel gioco ci permetteranno inoltre un approccio parecchio violento e un po’ come accadeva in Fallout, saremo in grado di staccare gambe, braccia e la testa ai nemici in base alla destinazione dei proiettili. I danni localizzati potranno quindi creare una sorta di comparto strategico all’interno del giocatore, che dovrà pensare a come eliminare meglio i nemici.

Durante le fasi di shooting potremo utilizzare dei potenziamenti temporali che incrementeranno la nostra velocità di movimento e anche questo sarà un bel vantaggio, che poi va a combaciare con il bullet time. Attivabile su momento, si tratta di una feature essenziale in certi momenti del gioco. Comunque ogni nostro colpo avrà sempre il numero dei danni fatti al nemico, come in ogni normale gioco di ruolo.

Si guida

Sapevamo già della presenza delle auto nel gioco, ma ovviamente non le avevamo ancora viste in azione e grazie al lungo gameplay è stato svelato in tutte le sue salse. Il design dell’auto che gli sviluppatori guidavano era simile a una Ferrari Testarossa, ma in versione futuristica, nonostante spruzzasse gli anni 80 da ogni pixel. La visuale in questo caso cambia a nostro piacimento e si passa dalla prima alla terza persona. Ovviamente in prima persona abbiamo anche la possibilità di osservare l’abitacolo dell’auto, che ovviamente ricalca sempre gli anni 80 con un’impronta futuristica. Quasi come se ci trovassimo in Blade Runner (che sicuramente era un’ispirazione). La città sembra viva e grande anche all’interno della nostra auto, ma ciò che risulta essere davvero interessante è probabilmente l’interazione con i nemici. In base alle nostre scelte fatte in precedenza, infatti, potremo ritrovarci con un branco di nemici che ci seguiranno per stanarci e ucciderci senza pietà. In quel caso il nostro copilota prenderà il controllo dell’auto, mentre noi potremo sparare ai nemici.

Cyber Party

Se dal lato del gameplay abbiamo visto un bel mix tra l’fps e il gdr, dal lato grafico si rimane senza dubbio con una sola speranza nel cuore: quella di poter vedere Rick Deckard. Ovviamente non è possibile, ma il mondo cyberpunk e la sua realizzazione si avvicinano molto a ciò che siamo abituati a vedere grazie ai due film (il primo tratto dal romanzo di un immenso Philip K. Dick). Le linee che compongono il circondario, le locandine al neon e anche i personaggi sembrano usciti direttamente da un classico.

A sorprendere maggiormente è però la città in cui ci troviamo. Una gigantesca metropoli futuristica in cui il crimine vive e prospera. Una città in cui la polizia utilizza un braccio di ferro simile alla legge marziale, ma nonostante tutto, una città stupenda. In città le persone vivono la loro vita, andando là dove devono e credetemi, le persone sono tantissime. Sembra di stare una vera città e ciò ovviamente fa molto piacere per via dell’immedesimazione. Questa raggiunge l’apice nel laboratorio di Victor, che ci darà qualche upgrade al corpo. Tutta l’operazione avverrà infatti praticamente in tempo reale e non semplicemente tramite un menù.

Ovviamente c’è ancora molto da dire, ma lo conserviamo per i futuri articoli che arriveranno su questo stesso lido.

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".