Autore: Fujino Ōmori, Suzuhito Yasuda
Editore: JPOP
Genere: Fantasy, Harem, Commedia, Avventura
Tipologia: Light Novel
Bell è un giovane avventuriero con i capelli bianchi che, durante l’esplorazione in un dungeon, finisce coinvolto in uno scontro con un minotauro. Spaventato dalla belva feroce, scappa via e viene salvato all’ultimo momento da una giovane ed affascinante ragazza, Ains Wallenstein, la quale attirerà da subito le attenzioni del ragazzo, facendolo innamorare.
Con l’obiettivo di raggiungere il livello di Ains, Bell assistito dalla dea Estia, si sprona sempre di più per diventare più forte, mettendo più volte a rischio la sua stessa vita…
Opinioni e commenti
DanMachi è una classica avventura fantasy con sfumature videoludiche, simile per certi versi ai suoi compagni Sword Art Online, Hai to Gensou no Grimgar, Log Horizon e Hack. Questa volta però il mondo scelto per l’avventura non è alternativo, ma è un’ambientazione unica che ingloba nel suo folklore oltre che alla mitologia greca, anche le meccaniche dei famosi rpg.
In questo scenario, gli avventurieri sono l’elemento principale. Ragazzi e ragazze in cerca di avventura che esplorano i cosiddetti dungeon, ottenendo tesori utili alla ricchezza e alla fama della propria famiglia.
Infatti, il sistema delle gilde è stato sostituito con quello delle “famiglie”. Ogni famiglia, ha un dio o una dea che provvede a dare la sua benedizione agli avventurieri, gestendo i loro level up e così via.
Nel caso del protagonista, la sua famiglia è forse la più piccola, capeggiata dalla dea Estia, una “loli tettona” che, a modo suo, si prende cura del suo Bell, cercando di far evolvere la loro relazione.Dal canto suo, il nostro protagonista ha un movente alquanto impuro che lo spinge ad andare avanti: incontrare ragazze nei dungeon e, ovviamente, fare la parte dell’eroe.
Una trama semplice in un mondo variegato che può evolversi in qualcosa di interessante, è questa la prima impressione che da DanMachi.
Dov’è che allora pecca?
In primis, la scrittura.
Pur essendo una light novel, le frasi mancano di una qualsiasi costruzione, riducendo i periodi a semplici descrizioni a raffica. Di certo uno stile leggero e che aiuta la lettura, ma non è usato nel modo giusto, visto che non crea alcuna forma di impatto nel lettore.
Moscio, ecco come si potrebbe definire.
Uno stile fine a se stesso che non offre niente alla narrazione.
D’altro canto, l’adattamento e la traduzione JPOP sono ben fatti, con scelte giuste nella scelta dei nomi (che sono stati italianizzati) e verbi coniugati al tempo giusto (cosa che non succede in molte delle edizioni low cost delle case editrici più rinomate).
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Passando al livello tecnico della novel, possiamo vedere delle debolezze soprattutto nel fattore “rpg”. Non che dovesse essere un’enciclopedia sui giochi di ruolo, ma la mancanza di una parte teorica, legata alle statistiche dell’equipaggiamento e agli stessi livelli dei personaggi, offrono un grande buco nella lettura che i più appassionati del genere videoludico (che sicuramente saranno la maggior parte dei lettori) avvertiranno con grande dispiacere.
Contrariamente al lato RPG, la costruzione del mondo ha avuto uno spazio sufficiente all’inizio dell’opera, mostrando le varie sfaccettature del mondo di DanMachi e creando la giusta atmosfera.
Di sicuro, DanMachi punta molto del suo potenziale sul fanservice, assecondando il suo genere e senza eccedere, tuttavia la parte grafica della light novel è, per certi versi, deludente.
Le illustrazioni non rendono giustizia e nonostante le belle cover dei volumi, i disegni non riescono ad esprimere il loro “potenziale”, rimanendo spesso anonimi.
Un vero peccato.
Conclusione
Di sicuro, DanMachi si può rivelare una lettura piacevole nella sua semplicità, adatto ai ragazzi più giovani e a chi cerca una lettura leggera per staccare ogni tanto. La storia ha un suo potenziale e, di certo, andando avanti nella storia potremo vedere qualcosa di veramente interessante.
Per adesso, non sorprende né delude troppo, ma potrebbe fare di meglio.