Daredevil: Rinascita – Recensione

Autori: Frank Miller (S); David Mazzuchelli (D)
Editore: Panini Comics Italia
Formato: 17cm x 26cm; 208 pp. Colore
Prezzo: 18.00€

L’iniziativa editoriale di Panini Comics Italia che prende il nome di Daredevil Collection, una raccolta delle migliori storie del Diavolo Rosso di Hell’s Kitchen, arriva alla sua settima pubblicazione con classe, proponendo quella che,a pareri congiunti, è la migliore storia mai scritta su Daredevil! Stiamo parlando della run compresa nei numeri #226-233 della pubblicazione americana, dalle matite di un ispirato David Mazzuchelli e dalle idee di un Frank Miller in età gloriosa, giunge a noi il capolavoro Daredevil: Rinascita!

Nulla si crea, nulla si distrugge…

L’idea dietro l’opera si scorge già nel titolo: Rinascita indica un punto di passaggio necessario in cui coesistono su piani paralleli, la Pars Destruens e la Pars Construens, di Baconiana memoria. L’opera può essere divisa in tre macro-storie che descrivono tre periodi della vita di Matt Murdock: il primo è il periodo in cui Murdock coesiste col suo alter-ego Devil e  nonostante manifesti del malcontento, vive la vita che solo un avvocato di successo merita. Turbe mentali a parte.

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La seconda parte è la vera e propria distruzione dell’essere. Cambia il concetto della vita di Matt: se prima la dimensione che gli dava sussistenza era quella dell’Avere, ora si parla di dimensione dell’essere, nella quale l’uomo annientato e ridotto a zero è costretto a vagare senza nessuna certezza.  In questo secondo periodo, Matt soffrirà più che mai, non tanto per la perdita dei suoi beni e per essere finito sul lastrico, ma semplicemente perché non sarà più l’amministratore della sua stessa vita, non potendo decidere da sé l’iter della sua esistenza.

Arriviamo al terzo periodo, la fine della decostruzione e la gettata delle fondamenta di una nuova vita. La potenza narrativa raggiunge dei picchi di qualità nella descrizione minuziosa del meccanismo psicologico che porta all’esplosione di consapevolezza di Murdock nei confronti della sua condizione: lui E’! Lui è l’unico artefice del suo destino e, nonostante la vita lo abbia  sempre messo davanti a delle sfide che hanno plasmato la sua esistenza, realizza di poter finalmente essere il timoniere della sua condizione. Non saranno altri a decidere una rotta a cui lui potrà solo adattarsi, inerme e in balia degli eventi. E proprio in questo è racchiuso tutto il significato di Rinascita: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma e per Devil la trasformazione consiste nell’accettazione di sé.

L’opera è costellata da una miriade di altri personaggi che, più o meno incisivamente, contribuiranno alla creazione di un’epopea epica con al centro un solo eroe. E come in tutte le opere magne, il male più terribile risiede sia all’interno che all’esterno della psiche dell’eroe. E infatti, mentre lui si trova a lottare direttamente con la sua multipolarità emotiva con e senza maschera, attirerà indirettamente l’antipatia del più grande signore del crimine che la narrativa a fumetti abbia mai conosciuto: Wilson Fisk, il Kingpin di New York, uomo dalla grande astuzia che svolgerà un lavoro chirurgico nella decostruzione di un uomo, pezzo per pezzo, finendo col dare alla luce un essere così insignificante da non essere nemmeno classificabile come minaccia. Ed è proprio da un essere del genere, da un reietto al di fuori della società che, come diceva il grande pensatore tedesco Herbert Marcuse, iniziano tutte le più grandi rivoluzioni.daredevil-vs-kingpin

Autori e storie

È quindi corretto parlare di rivolta nel pensiero supereroico, leggendo quest’opera. Non che ci sia da stupirsi visti i nomi in ballo nella stesura di questo racconto che ha più di un punto di contatto con l’epica Omerica. Frank Miller e David Mazzuchelli sono due degli autori più famosi, influenti e talentuosi che il panorama fumettistico internazionale abbia mai avuto occasione di avere tra le proprie fila. Tra i tanti contributi che le sono riconosciuti, la coppia citata ha vissuto il periodo più prolifico tra gli anni ’70 ed ’80, periodo in cui andavano molto i racconti che destrutturavano la dialettica classica dei supereroi e, insieme ad altri autori come il maestro Alan Moore,  si ritagliarono uno spazio di rilievo nella storia di questo filone. In pochi anni vengono partoriti Dardevil: Rinascita e Batman-Anno Uno, opere osannate da pubblico e critica per il loro approccio che, nonostante nascesse duro e cruento, lasciavo largo adito alla poesia e all’astrattismo narrativo con un ripieno di simbolismi e metafore.  Due personaggi molto simili come Batman e Daredevil, trattati in maniera così omogenea, non poterono che attirare le simpatie di qualsiasi appassionato a cui non importava se una cosa fosse  Marvel o DC, ma che aveva soltanto il forte desiderio di assistere alla risalita di un eroe fatto a brandelli. Ma nello specifico, chi sono questi due autori?

David Mazzuchelli, classe 1960, è un illustratore e inchiostratore che, dopo aver bazzicato per varie etichette minori, trova ampio respiro alla Marvel, nel 1984, proprio sulle pagine di Devil e proprio in compagnia di Frank Miller con cui continuerà una collaborazione che arriverà fino al 1987, anno in cui si conclude la pubblicazione della sue seconda opera storica: Batman Year One. Il tratto che utilizza in Rinascita, accentua i lineamenti di ogni personaggio, delineandone al meglio i sentimenti nell’istantaneità di una vignetta. Sottopone le varie inquadrature a giochi di ombre che servono al lettore per scolpire meglio, nel ricordo, i tratti di un viso, le movenze di un personaggio, l’atmosfera della scena. L’impaginazione è quasi completamente classica nella disposizione delle vignette, tranne che nei flashback, dove viene fuori il talento puro dell’artista che forgia delle tavole innovative ed emotivamente dinamiche, disposte quasi a climax che esplode in un turbinio di sensazioni, a sequenza conclusa.

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Frank Miller (sx) e David Mazzuchelli (dx)

Frank Miller è uno di quegli autori che raramente ha bisogno di presentazioni visto che ha tutta una carriera a parlare per lui. La sua arte, apprezzata da ogni casa di produzione sia venuta in contatto con lui, si manifesta in opera che hanno lasciato un ricordo indelebile nel mondo del fumetto, di cui Rinascita è solo un piccolo estratto: The Dark Knight Returns,  Devil-The Man Without Fear, 300, Sin City, Elektra Lives Again, The dark Knight Strikes again e tanti altri titoli, rappresentano l’apporto enorme per cui qualunque appassionato della nona arte dovrebbe essergli grato. La sua sceneggiatura, i suoi dialoghi, la sua storia in Rinascita, sono forse il punto di massimo sfoggio artistico della sua lunga carriera. Il periodare è breve, seghettato e immediato accrescendo la velocità dell’azione e del pathos di tutta la sequela di eventi. Il suo talento viene fuori nella descrizione delle sensazioni attraverso le parole, sotto forma di pensieri: focalizza l’attenzione su un singolo dettaglio in modo da eliminare tutto ciò che c’è attorno senza, però, farlo dimenticare al lettore. Fondamentalmente, la sua è una spiegazione obliqua, non punta alla concisione del concetto ma ama far conoscere tutto ciò che sta succedendo vicino a te senza fartelo vedere. Un grande maestro si riconosce dalla potenza delle parole e le sue sono delle mine anti-carro.

In conclusione…

Che sia Rinascita la miglior opera mai scritta su Devil? Probabile. Una cosa è sicura: non potete dire di amare il personaggio se prima non vi siete gustati il suo viaggio più doloroso, giù fin all’inferno e poi su, consacrato sull’Olimpo tra gli eroi. Ma forse, tutto ciò di cui ha bisogno un grande eroe, protagonista di una grande storia, è la semplicità.

“Mi chiamo Matt Murdock. […]vivo ad Hell’s Kitchen e cerco di tenerla pulita.

È tutto quello che dovete sapere.”

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