Una volta che avrete sbrigato le vostre faccende sarà il momento di decidere quale missione intraprendere e, soprattutto, che tipo di squadra a quattro comporre, in base alle minacce a cui dovrete far fronte. Prima di ogni missione, inoltre, vi imbatterete nel Negozio, che vi offrirà oggetti e equipaggiamento in cambio di monete d’oro sonanti (accumulate anch’esse nel corso delle avventure potenzialmente fatali). Mettiamo subito una cosa in chiaro: in Darkest Dungeon, sia che voi falliate clamorosamente, abbandoniate o portiate a termine l’obiettivo preposto con successo, alla fine di ogni spedizione perderete tutti gli oggetti “consumabili” inutilizzati. Le ragioni per questa scelta sono sia di natura “pratica” che di “trama”. Nel primo caso, impedisce ai giocatori di sprecare tutto il loro capitale in modo da creare una scorta potenzialmente illimitata nel tempo, che annienterebbe clamorosamente la sensazione di “vulnerabilità” e, quindi, l’esigenza di compiere scelte di acquisto ben ponderate e volte effettivamente sia a breve che al lungo termine. “È un po’ forzato però”, potreste pensare. Perché gli oggetti acquistati con tanto sacrificio dovrebbero volatilizzarsi? Bé, è da considerare innanzitutto che la qualità di tali oggetti lasci un poco a desiderare, e che ciascuna spedizione, nel tempo di gioco, dura una settimana intera. Inoltre, gli ambienti che andremo a visitare, a detta degli stessi sviluppatori, sono talmente intrisi, pregni e saturi di malvagità e malignità da corromperli irrimediabilmente (niente foglie magiche degli elfi a proteggere il Pan di Via, insomma). Piccola guida riguardo gli oggetti più importanti: