Quella di Batman è una crociata che dura da tantissimi anni, ma nonostante ciò il male non vuole arrendersi in nessun caso e poi, il male torna sempre con in veste nuova. Vi ho mostrato tutte le particolarità di questa nuova collana di DC Comics, Rinascita, e della sua testata madre, Batman. Qualcosa stonava, qualcosa non quadrava, ma con l’andare avanti, la storia di Gotham Girl e della squadra dei Batman iniziava ad acquisire un certo spessore. Ora e solo per questa volta dovrò fare una recensione un po’ particolare, perché i tempi lo vogliono, ma sopratutto per la natura degli ultimi quattro numeri. In questi scompare una qualsivoglia differenza tra le varie testate, che iniziano a coesistere in un solo universo con la squadra dei Batman pronta e in azione, con Duke voglioso di aiutare il proprio mentore. Poi si andrà direttamente oltre, con una nuova storia e dei nuovi risvolti, ma allo stesso tempo a delle soluzioni dei primi numeri.
La squadra di Batman – La notte degli Uomini Mostro
Precedentemente la situazione degli eroi sembrava disperata, con il padre di Batwoman che ha ingaggiato un vero e proprio esercito per ripulire la città dal Cavaliere Oscuro e dai suoi alleati. E successivamente con la tragica scomparsa di Red Robin. Tim Drake scompare cosi per la seconda volta, creduto morto da tutti (la prima era dopo lo scontro con Joker e il lavaggio del cervello del ragazzo). Stavolta Bruce sembra prenderla ancora più duramente e non perché si tratta del membro più geniale del suo team dal lato cibernetico e ingegneristico, ma dal lato umano. Perdere una volta una persona cara è un dramma, perdere la stessa persona per due volte è una tragedia. Senza contare poi che il futuro del giovane presto sarebbe cambiato ed egli si sarebbe trasferito in una prestigiosa università.
Tralasciando questo preambolo che ci serve per proseguire. Grazie ad alcuni informazioni si scopre che la guerra non è ancora finita, ma al contrario, è appena agli inizi. In quel momento iniziano a risvegliarsi delle creature dall’obitorio dall’aspetto malsano, ma sopratutto dalla forza incredibile. Questa storia segnerà una grande battaglia che proseguirà attraverso tutte le testate e con la collaborazione di tutti gli autori.
Successivamente si andrà ad esplorare il lato più masochistico di Batman, che per cercare un certo individuo si recherà con degli alleati poco raccomandabili sul territorio governato da Bane, guarito dal Venom. La seconda storia, vedrà invece la nascita di un nuovo gruppo terroristico che vorrà sbarazzarsi di Batman, ma non si conosce ancora il motivo di un tale astio nei confronti del cavaliere. Una storia che potrebbe avere dei risvolti interessanti, ma ha anche un grosso rischio di crollare miserabilmente. Nightwing nel frattempo ha scoperto l’identità del suo alleato Rapace e senza problemi posso dire che la storia, nonostante la semplicità, ha qualcosa che andrebbe ricordato. Si tratta di una parola piuttosto semplice, la fiducia.
Tecnicamente
Come avete visto, non si è trattato di una storia gestita da pochi autori, ma ciò di cui ho parlato è un vero intreccio in cui tutti hanno collaborato. Al livello narrativo qualcosa poteva essere realizzato meglio, questo è indubbio. La risoluzione del caso ad esempio l’ho trovata piuttosto frettolosa inspiegabile, ma per il resto, Steve Orlando e James Tynion IV hanno condotto bene la storia verso la sua risoluzione. Una menzione speciale va fatta a Andy Macdonald, che con il suo tratto un po’ “instabile” ha generato del dinamismo adatto ai combattimenti. Ovviamente non mi sto dimenticando di Roge Antonio, che ha sapientemente dosato con precisione le scene della parte conclusiva con Nightwing.
Con Io Sono Suicida torna in formissima Tom King nel ruolo dello sceneggiatore e in due numeri ha acceso in modo abbastanza aperto la nuova storia con per l’appunto, un Batman molto mascochista. Nonostante i buoni dialoghi e un’atmosfera quasi thriller, la storia dovrà continuare a essere gestita in modo impeccabile, onde evitare le cadute di stile. Mikel Janin occupa invece il posto dell’illustratore e nonostante una certa classicità nei disegni. La parte interessante delle tavole sono i volti, che parlano come se fossero dei veri attori. Con Rapace alla Riscossa invece dietro ai testi c’è Tim Seeley, ma nonostante un finale bello e interessante, ho sentito quella mancanza, tipica di quando ci danno troppe informazioni e poi poche spiegazioni. Probabilmente, però, questa è solo l’entrata in scena del personaggio in questione. Javier Fernandez dimostra di avere le capacità per gestire al livello grafico più personaggi e di farlo anche con una certa facilità, nonostante alcuni punti piuttosto bassi. E anche l’ultima storia dedicata al nuovo gruppo terroristico, L’associazione delle Vittime, gestita da James Tynion IV Ha del potenziale per esplodere e molti rischi per implodere. Risulta però molto interessante ora il rapporto tra tutto il team di Batman, gestito in toto da Batwoman. Alvaro Martinez dietro le matite ricrea un mondo interessante in cui i personaggi continuano a muoversi avendo sempre come punto focale ciò che è successo prima. Interessanti alcune inquadrature e quindi la gestione dell’insieme. Anche stavolta sono molto interessanti i volti dei personaggi, ma anche la loro fisicità e le architetture.