Emiya Shirou è un orfano sopravvissuto ad una tragedia che lo ha portato a rimanere solo al mondo. Emiya Kiritsugu lo salva dalla catastrofe e lo adotta. Rivelandosi essere un mago, Kiritsugu cerca di insegnare le basi della magia al suo figliastro, ma muore prima che il suo addestramento potesse mostrare risultati.
Ormai liceale, Shirou conduce una vita tranquilla nella sua città, trascorrendo tranquillamente le sue giornate con Sakura, una compagnia di scuola più giovane che lo aiuta in cucina e Fujimura, una giovane insegnante di inglese che fa da tutrice a Shirou.
Un giorno, degli strani avvenimenti sconvolgono la tranquillità di Fuyuki City, turbando la quiete cittadina.
La storia inizia quando Shirou, rimasto a scuola per le pulizie, vede nel cortile due uomini duellare con una lancia e delle spade, esibendo un potere che soltanto la magia potrebbe eguagliare…
Poche ore dopo, avrà ufficialmente inizio la guerra per l’Holy Grail, un ricettacolo magico che si nutre dell’energia di sette anime eroiche “Servant” che sono sotto il controllo di altrettanti maghi “Master” che hanno l’obbligo di scontrarsi fra di loro per poter esprimere un qualsiasi desiderio al Grail.
Opinioni e commenti
Nasu, l’autore di questa saga, è diventato negli anni uno fra gli autori più famosi nel panorama nipponico grazie alle sue tre opere di punta: Fate series, Tsukihime e Kara no kyoukai.
Fate Stay Night è un eroge (ovvero una visual novel con scene di sesso) che vede la sua nascita nel 2004 e che ha ispirato decine di altri autori nei vari campi dell’intrattenimento giapponese.
Con una costruzione del mondo straordinariamente dettagliata e precisa, Fate si prende l’onere di creare quel che sarà l’universo narrativo per le opere successive, usando molte ore di gioco per descrivere nei dettagli come funzioni la magia. Divisa in tre route (ovvero percorsi in cui la trama si può sviluppare a seconda delle scelte del giocatore) Fate Stay Night suddivide il suo contenuto in tre fasi: costruzione del mondo e presentazione dei personaggi (Route Fate), decostruzione del protagonista (Unlimited Blade Works) e stravolgimento degli ideali (Heaven’s Feel).
La prima route, Fate, si concentra su Saber, uno dei sette servant. A livello narrativo è di fatto la più lenta e pesante perché, oltre ad avere al suo interno ore di spiegazione fornite da Tohsaka Rin, una delle protagoniste della storia, ha anche diverse righe di dialogo volte alla commedia che, purtroppo, appesantiscono la lettura fin troppo.
Se si dovesse giudicare Fate Stay Night solo con la prima route, non avrebbe molto successo.
[Tweet “Fate Stay Night suddivide il suo contenuto in tre fasi: Route Fate, Unlimited Blade Works e Heaven’s Feel.”]
In Unlimited Blade Works, nel quale Tohsaka Rin funge da eroina, finalmente si ha la svolta che tutti aspettavamo: si inizia a conoscere meglio Shirou, seguendo i suoi ragionamenti e confrontandolo con la sua controparte, Archer, che sin dall’inizio si esprime contrario non solo agli ideali del giovane, ma al suo stesso modo di vivere.
Le divergenze fra i due saranno il primo passo per l’evoluzione di Shirou, che inizierà a camminare nel percorso da lui scelto seguendo i suoi ideali, ma comprendendo di più sé stesso.
Piena di combattimenti e decisamente più dinamica, UBW è la prima vera route di Fate, dove tutto inizia ad avere un colore. La narrazione finalmente prende il via e le scene si susseguono in modo veloce e gradevole.
Heaven’s Feel infine è l’ultimo percorso, quello che più di tutti segna il lettore.
E’ una vera e propria rivoluzione non tanto del protagonista, quanto dell’opera in sé.
Dai toni cupi, ma talvolta agrodolci, la route dedicata a Sakura Matou esprime il vero potenziale dell’autore, trasformando il già misero lato “buonista” che l’opera aveva mostrato fino a quel momento nella più cupa oscurità.
Oscurità che porta il vessillo di una follia nata dal dolore di una ragazza spesso dimenticata nelle altre route, che finalmente guadagna il suo spazio.
Il cast di personaggi è forse il punto forte dell’opera, quello che gli ha dato veramente la spinta verso il successo.
Infatti, la particolarità di Fate Stay Night sono gli spiriti eroici, i Servant.
Come tali, i Servant non sono altro che fantasmi di eroi del passato.
Eroi come re Artù dall’Inghilterra.
Come Cu dell’Ulster.
Una delle sorelle gorgoni, Medusa.
E così via.
L’avere un cast tanto particolare e conosciuto consente all’autore non solo di creare la caratterizzazione dei personaggi basandosi sulle loro vere storie, ma anche quello di incuriosire il lettore mostrando personaggi conosciuti in vesti particolari.
Una vera e propria manna per i fanatici della mitologia.
Infatti, la serie Fate è piena di miti e leggende non solo del Giappone, ma di tutti i paesi del mondo.
Oltre ai Servant, anche i Master ricoprono un ruolo molto importante, fornendo quell’atmosfera moderna che rende più partecipi nella storia, aiutandoci nell’immedesimazione.
Shirou in primis, che parte come un semplice ragazzino e termina il suo percorso nelle tre route da adulto, ci dimostra come Nasu riesca a gestire un personaggio nelle sue varie sfaccettature ed a cambiarlo in base alle sue esperienze.
I combattimenti, dinamici, entusiasmanti e ben scritti sono un altro punto di forza di Fate. Grazie alla grandissima varietà di poteri, degna di un RPG ben congegnato, le battaglie sono decisamente interessanti e permettono al lettore di creare tantissimi “what if…” a seconda degli abbinamenti.
Fate è un’opera che ti cattura nel suo universo narrativo e che, nonostante la sua lentezza iniziale ed i suoi problemi marginali, riesce ad entusiasmare lettori di ogni sesso ed età.
Come ogni eroge, le scene di sesso saranno presenti in ogni route.
Dalle più demenziali di Fate a quelle quasi dolci di Unlimited Blade Works per passare alle più lussuriose di Heaven’s Feel.
Le suddette scene, tuttavia, entusiasmano il lettore per via dell’infantilità del loro contenuto e dei pensieri fatti dal protagonista.
Una cosa teoricamente evitabile, ma da vedere per farsi due risate.
Il chara-de di Fate, seppur semplice, riesce nel suo obiettivo e da la giusta impronta ai personaggi, creando vere e proprie icone.
Il gameplay è semplice: in determinati punti, il lettore dovrà fare una scelta su tre opzioni, che potrà portare avanti la trama o condurre ad una dead end. A fine route ci saranno vari finali, sbloccabili a seconda dei punti ottenuti: ogni scelta fatta a favore di una determinata ragazza farà guadagnare dei punti al personaggio e, alla fine, se la somma di quei punti ha la giusta quantità sbloccherà il finale.
Ogni route non è mai fine a se stessa, ma sono dei veri e propri pezzi che completano il puzzle dell’opera.
Il comparto audio riesce a tenere il ritmo della storia e degli eventi, amplificando talvolta la tristezza o la tensione di alcune scene.
Le opening, animate, si evolvono ulteriormente nella versione ps2 (Realta Nua), dove come unico difetto hanno un contenuto eccessivo di spoiler nel video.
Conclusione
Fate Stay Night è un’opera sicuramente da conoscere e da leggere, ma la sua lentezza iniziale potrebbe allontanare parecchi lettori, soprattutto quelli più deboli nella lingua inglese.
Esiste inoltre l’adattamento animato della seconda route, Fate Unlimited Blade Works, disponibile in streaming su VVVVID, mentre il film di Heaven’s Feel è in programma per il 2017.
Oltre ai vari spin off e ai prequel, Type Moon offre anche un gioco per smartphone dedicato alla serie: Fate Grand Order, dove vengono riportati tutti i servant delle varie serie in una storia originale.
Il gioco per android è disponibile gratuitamente nello store QooApp in lingua originale.