Abbiamo avuto la fortuna di provare la Closed Alpha di For Honor per Playstation 4, titolo di casa Ubisoft attualmente in sviluppo e in uscita a febbraio del 2017. Il gioco si presenta immediatamente molto bene con uno spettacolare video introduttivo alla guerra fra fazioni rivali (Samurai, Vichinghi e Cavalieri).
Samurai, vichinghi e cavalieri in azione
Rapidamente veniamo indirizzati al menu principale dove ci viene proposto un veloce quanto intuitivo tutorial. Nella practice mode in questione ci rendiamo subito conto di non trovarci di fronte al solito hack ‘n’ slash o picchiaduro: infatti i combattimenti contro gli avversari più deboli vengono facilmente gestiti semplicemente tramite la pressione dei dorsali, mentre la “singolar tenzone” con avversari di maggiore caratura rappresenta quanto di più tattico si sia mai visto in un videogame. In particolare, tramite la pressione della giusta direzione sull’analogico destro (sinistra, destra o su) sarà possibile parare i fendenti del nostro nemico, evitando ingenti danni che ci porterebbero quasi subito alla morte. Uno dei punti forti di For Honor è rappresentato dal realismo dei combattimenti: una semplice combo o un fendente assestato nei punti giusti per una nostra guardia spianata in modo errato, porta inevitabilmente alla fine dell’incontro. Il tutorial ci introduce dunque a queste nuove meccaniche (nuove per chi non conosce un titolo vecchio di circa 20 anni fa, Bushido Blade, rilasciato da Square e Sony per Playstation) e subito dopo veniamo proiettati verso le differenti modalità.
3 diversi modi per uccidere
Sono state presentate nell’alpha ben tre diverse sfide: combattimento classico 1 vs 1 (Duel), combattimento a squadre di due (Brawl) e infine il più gettonato da tutti i giocatori che hanno testato questa versione di prova, il combattimento 4 vs 4 (Dominion). Le collisioni, salvo rare errate compenetrazioni poligonali, funzionano alla grande, e sicuramente vi esalterete per le grandi possibilità che fornisce l’interazione con gli scenari, cosi importante da poter ribaltare in un attimo le sorti di un incontro. Ad esempio vi trovate di fronte ad un avversario assetato di sangue e veloce che vi sta letteralmente massacrando, ma accanto a voi avete uno strapiombo e spezzando la guardia dell’avversario sarete in grado di catapultare nel vuoto il vostro rivale, aggiudicandovi lo scontro. Alla fine di ogni contesa verrete premiati con equipaggiamenti nuovi, denaro e punti esperienza. Tutto molto bello fin qui e pieno di ottimi spunti.
[Tweet “Uno dei punti forti del titolo infatti è rappresentato dal realismo dei combattimenti”]
Una nota dolente da evidenziare della nostra esperienza per quanto concerne il gameplay, è l’evidente facilità con cui uno scontro 2 vs 1, dopo la morte del proprio compagno di squadra, viene inevitabilmente perso per la difficoltà nel gestire attacchi proveniente da due fronti. Sarà inoltre possibile, oltre alle tre modalità sopra descritte, intraprendere delle missioni “extra curricolari” per poter facilmente arrotondare denaro e punti esperienza. Inoltrandoci nell’aspetto Matchmaking, esso non presenta forti problematiche e il più delle volte gli scontri si svolgono senza inconvenienti dovuti al sovraccarico dei server o simili.
L’aspetto grafico e la personalizzazione
Per quanto concerne l’aspetto grafico, la prima cosa che balza all’occhio, nel tutorial e poi nel vivo del gioco post allenamento, è il motore grafico, lo stesso di Assassin’s Creed Unity, che lavora sapientemente nel rendere realistici e affatto macchinosi i movimenti del nostro condottiero. Sicuramente ci sono diverse “sbavature” da eliminare nelle texture, e le animazioni subito dopo l’incontro sono decisamente da perfezionare, ma il titolo risulta estremamente piacevole alla visione. Sarà uno spettacolo poter osservare brandelli di carne volare, ferite aprirsi e ossa spezzarsi nella foga della battaglia, e il tutto reso in maniera a dir poco soddisfacente. Importante, per rendere il vostro guerriero decisamente unico, è la personalizzazione delle classi utilizzabili, abbastanza profonda da soddisfare ogni giocatore, ma comunque si poteva osare molto di più. Sarà possibile decidere colore della pelle, tonalità e forma degli accessori indossati dal personaggio, poter inserire a piacimento tatuaggi per adornare il corpo erculeo del nostro alter ego e tanti altri piccoli particolari.
Commento finale
In definitiva possiamo dire che For Honor risulta tecnicamente solido, graficamente squisito e molto interessante dal punto di vista del combat system, permeato di tatticismi. Il rischio di un titolo del genere però, almeno per ora incentrato principalmente sulla contesa fra un numero limitato di avversari in un’area non troppo ampia, è l’incedere veloce della noia, della monotonia dopo i primi dieci, quindici scontri. Si spera dunque che nella versione finale del gioco in uscita il prossimo Febbraio verranno aggiunti nuovi elementi per esaltare una base iniziale molto solida, ma “affamata” di maggiore varietà.