Continuiamo a riscoprire i Grandi Classici Disney: questa volta ci ripiombiamo nel secondo albo della nuova serie che, seppur non si presenti in maniera raggiante, mette comunque in luce una sfilata di artisti italiani, e non solo, della generazione del Dopoguerra. Il volume decolla subito con un unico racconto pubblicato negli anni novanta: Topolino e l’artista vagabondo (Panaro/Romano). Si tratta di una sorta di giallo che vede l’iconico personaggio Disney ospitare il vagabondo e prestigiatore Barnaba, dove tra loro nasce una solida amicizia. Pertanto è l’intreccio di gag, intrighi e colpi di scena a impiantare egregiamente questa storia, condita da disegni al di sotto delle sue potenzialità e da una sceneggiatura tutt’al più impeccabile. A seguire ci imbattiamo in Paperino e il singhiozzo a martello e Paperino e il… piede sinistro (Barosso/De Vita e Barosso/Cavazzano): esatto, è da quest’ultimo titolo in cui è iniziata la fulgida carriera di Giorgio Cavazzano, uno dei disegnatori italiani Disney più illustri. Doppio episodio sfavillante ricco di comicità, quello con all’apice Paperoga, la famosa creatura ideata da Kinney negli anni sessanta. Topolino & C. nel west (Fallberg/Strobl) rischia di essere il meno compiaciuto, poiché la narrazione risulta essere poco autentica e stravagante, aggravata poi dalle tavole caricaturali. Sfogliando ancora le pagine, ci ritroveremo a leggere, per ipotesi, una sorta di trasposizione a fumetti, Ben Beniamino (Connell/Hubard): ecco, in questa ondata ci viene presentato un quadro della storia americana, gestito con accuratezza e validità, anche grazie ai suoi disegni. La storia che innesca maggior rilevanza al numero in questione potrebbe essere Paperodissea (Martina/De Vita). Rappresentando la grande parodia del capolavoro di Omero, si vede scatenare una guerra tra la cavalleria personale del proprietario terriero Paperon de’ Paperoni e gli indiani per un bue rapito. Altre due storie, che concludono il volume, sono Paperino e l’imprevedibile Kangur-Papero (Martina/ Marciante e Bollaro) e Zio Paperone e la balena a pois rosa (Dalmasso/Carpi): ottima la sceneggiatura, poco per i disegni. I Grandi Classici Disney n.2 si conferma essere conveniente ma non molto pregevole. Non male, ovviamente: i soldi son ben spesi.
I Grandi Classici Disney 2 (Nuova Serie) – Recensione

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Luigi Fulchini
Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.