- Autore: Wayne Gladstone
- Editore: multyplayer.it Edizioni
- Collana: Apocalittici
- Data di Pubblicazione: Novembre 2014
- Pagine: 199
- Genere: Fantascienza
- Formato: Paperback
- Prezzo al Pubblico:14.90 €
E’ una storia surreale, paradossale, quella di cui è protagonista Wayne Gladstone – personaggio. Ebbene sì: l’Autore ha deciso (significativamente) di utilizzare il suo stesso nome.
Simbolicamente, si può intendere che, proprio come lui, l’Umanità intera è potenzialmente vittima di Internet.
Tutto comincia un giorno in cui inizia a non funzionare più internet.
Panico e frustrazione si diffondono in ogni città degli Stati Uniti d’America (e non solo).
La gente non sa più come continuare la propria vita, senza il World Wild Web.
Essendo rimasto senza lavoro e senza Internet, Gladstone inizia a scrivere un diario. Presto apprezza il fatto di poter finalmente scrivere ogni cosa senza temere commenti negativi.
Nel caos generato dall’assenza di Internet, si verificano quotidianamente situazioni demenziali. I giorni si susseguono e si formano gruppi di quelli che la Tv chiama “Zombie”: veri e propri tossicodipendenti di internet, che letteralmente soffrono per la sua mancanza e vagano a zonzo, desolati e fuori di sé.
“Internet si era fuso con la chimica del nostro corpo”: osserva Wayne medesimo.
La vita senza Internet per le persone non sarebbe stata la stessa, per alcune non sarebbe stata neanche più vita.
Una sera Wayne, decisosi ad uscire per fare abbordaggio nella vita reale, incontra in un locale Donna e poi Samantha, entrambe intente a mantenere posizioni studiate e forzate per nascondere un po’ di pancia di troppo o per mettere in risalto gli occhi (unica caratteristica positiva del viso)… come per riprodurre le inquadrature delle foto preferite del proprio profilo di Facebook. In questo caso però si tratta della vita reale e tali atteggiamenti appaiono più che ridicoli. Così Wayne torna a casa.
La situazione cambia quando un dì arriva da Los Angeles un tale di nome Tobey, un blogger ironico, che porta con sé una buona notizia: “Internet è vivo, Gladstone. Ed è qui, a New York!”. I due decidono così di mettersi alla ricerca di Internet, che qualcuno deve aver sequestrato… quasi come se fosse una persona.
Il duo diventerà poi un trio, perché si aggiungerà Oz: una camera-girl di 24 anni, come loro alla ricerca di internet.
Varie peripezie investiranno i tre personaggi, ai quali non ci si riesce ad affezionare, date le esasperanti distorsioni etiche e comportamentali.
Il lettore assorbe troppo putridume, nel seguire le loro orme. Sia per alcune azioni dei protagonisti stessi, sia per semplici comparse.
Si tratta di una scelta ben intenzionata, con un fine chiaramente catartico.
Attraverso lo squallore che solca le loro giornate, il lettore può distaccarsi completamente dalle loro negatività, ritrovando dunque una giusta visione della vita.
C’è anche un certo alone di mistero, andando avanti con le pagine. Al raccontare le novità sull’indagine intrapresa, Gladstone alterna episodi del proprio passato. Riaffiorano momenti in cui al suo fianco c’era Romaya, la moglie che ha perso e che, praticamente, è l’unica figura sempre positiva in tutto il libro.
…Ma come è finita la loro storia? E Romaya che fine ha fatto?
…E vi sarà davvero un “Messia di Internet”?
In “Internet Apocalypse” si assiste ad una sorta di umanizzazione di Internet, che raggiunge l’apice alla fine…Un finale a sorpresa, in cui si comprendono tanti retroscena.
La ricerca di Internet appare come un’ancora di salvezza, per rimandare la vera vita di tutti i giorni. In effetti, si può dire che talvolta è proprio così nel mondo reale, anche se in scala ridotta. Molta gente, infatti, plasma un profilo su internet sulla base di ciò che vorrebbe essere. Queste persone arrivano addirittura a forgiare esse stesse (non solo l’immagine di sé) attraverso il proprio alter ego… e far diventare un Avatar perfino la propria esistenza. Ridurre se stessi, riconoscendosi nella parzialità di ciò che si pubblica su un profilo virtuale.
Si ha come la sensazione che Gladstone abbia tenuto premuto il tasto “pause” alla sua vita e senza rimettere “play”…per quale motivo?
Insieme ad internet, allora, Wayne ricerca anche se stesso.
Le pagine sono impregnate del gergo e degli schemi che sono propri di internet.
Il linguaggio spesso è crudo e volgare. Ciò ricalca le intenzioni dell’Autore, che ha appunto progettato anche l’amarezza che si avverte in alcune parti.
E’ geniale l’idea che è di fondo a questa assurda storia.
Una trama insolita, a tratti “allucinante”.
Decisamente consigliato a chi dedica troppo tempo (prezioso) su internet, piuttosto che occuparsi delle proprie reali passioni.
NOTE SULL’AUTORE
Wayne Gladstone è un giornalista e umorista americano, autore della serie web Hate by Numbers e collaboratore del blog Indecision Forever, di Comedy Central e di Cracked.com.
- - 7/107/10