Un debutto trionfale nelle sale italiane, quello di Alla Ricerca di Dory: una commedia di avventura diretta da Andrew Stanton (Alla Ricerca di Nemo e Wall-E) e targata Disney e Pixar, che stavolta vede la piccola e smemorata Dory lasciare insieme ai suoi amici la barriera corallina per avventurarsi alla ricerca dei suoi genitori. Ebbene, in occasione della sua uscita, abbiamo avuto l’onore e l’onere di partecipare a una conferenza stampa incontrando i doppiatori. Nelle prossime righe, potete leggere cosa ci hanno raccontato.
Dory è diventata una protagonista indiscussa del secondo film, nonché portatrice di grandi valori e temi importanti -come la ricerca di sé stessa e la valorizzazione della diversità degli altri. Come ti rapporti con questo personaggio?
Carla Signoris: Credo tutto. Io somiglio molto a Dory anche fisicamente. È un pesce che sorride alla vita, non si lascia scoraggiare, è intraprendente, fiduciosa nel mondo e soprattutto ignara. Penso sia uno dei più bei personaggi della mia carriera.
Qual è il tuo rapporto con l’universo Disney?
Luca Zingaretti: Credo che il mio rapporto sia simile a quello di tanti milioni di italiani. Sono nato e cresciuto a suon di cartoni Disney. Non sono un doppiatore, ma mi sono divertito moltissimo in questo lavoro. Mi commuove pensare che doppiare qualcosa simile -di cui verrà fruito da tante persone, specialmente i bambini- è un modo per entrare nel loro bagaglio per tutta la vita. Rientrare nell’immaginario di intere generazioni è un bel concetto.
Che effetto ha suscitato tornando a doppiare i personaggi dopo tanti anni? Quali personaggi dell’universo Disney vi sarebbe piaciuto interpretare?
Carla Signorin: A me sarebbe piaciuto moltissimo doppiare Dory. Nel primo film mostrava già un’anima e una freschezza immensa e ora l’ho ritrovata meglio di prima.
Stefano Masciarelli: Non c’è due senza tre. Spero che ci ritroveremo per il terzo film. Ho avuto la fortuna di doppiare molti film Disney e, a dire il vero, mi sarebbe piaciuto doppiare il genio della lampada perché ho decisamente trovato geniale i modi e i dialetti che si sono avvicendati nel personaggio.
Luca Zingaretti: È difficile constatare quale dei personaggi mi sarebbe piaciuto doppiare. È un po’ come chiedere, insomma, a chi vogliamo bene di più: a mamma o a papà. Mi ha fatto piacere trovare un Marlin cambiato, tanto quanto il rapporto con suo figlio Nemo. Era sempre ansioso, impaurito, ma adesso è riuscito a trovare un coraggio dentro di sé.
Come siete stati coinvolti in questo progetto? E qual è il vostro rapporto con l’acqua?
Licia Colò: Il mio sogno consisteva sempre nel doppiare un personaggio della Disney perché posso definirmi una Disney-dipendente. Quando sono stata chiamata rimasi felicissima e dissi a mia figlia: “Piccola, farò un personaggio, un pesciolino!”. “Ma sarà un pesce buono o cattivo?”, mi chiese lei, al che risposi: “Ma non importa dai, magari [scherzando] farò il pesce palla”. Poi mi hanno detto di fare me stessa ed è stata una catastrofe, perché a mia figlia non le è piaciuta che io facessi me stessa. Sono stata comunque onorata di questa proposta perché è stato un riconoscimento di quello che è stato il lavoro che ho portato avanti da una vita, ovvero la promozione del rispetto per l’ambiente.
Massimiliano Rosolino: Io posso essere il più esaltato di tutti per il motivo che non ho mai doppiato niente finora. I miei figli dovranno restare svegli per tutto il film in quanto compaio soltanto una volta ed è un aspetto a cui ci tengo molto. Dory è un personaggio interessante, coraggiosa ma anche timida: chissà se dopo le torte a sfondo Disney, ne sarà dedicata una anche a lei.
Alla femmina alpha del rap italiano in Alla Ricerca di Dory: come è stata la tua prima esperienza da doppiatrice?
Baby K: Effettivamente per me è stata la prima esperienza da doppiatrice. In realtà, ero e sono già molto legata al mondo Disney e Pixar. Per quello che mi concerne, volevo segretamente vivere un’esperienza del genere. Mi è stata concessa questa opportunità ed è stato tutto emozionante.
Secondo voi, cosa può trarre un genitore da questa storia?
Carla Signoris: Alle madri insegna di essere meno controllanti perché bisogna lasciare andare i figli purtroppo. La cosa che mi fa impazzire maggiormente è che i miei nipoti sentiranno la voce della nonna. E lei stessa che dirà: “Zitto e nuota, nuota, nuota. Vai avanti, vai avanti, perché è la vita, vai avanti”. Con un sorriso positivo.
Baby K: A mio avviso c’è un tema importante, quello del dubitarsi sempre. Un tema che si affronta da piccoli e da adolescenti e che può far preoccupare un genitore. Sicuramente con perseveranza è possibile raggiungere un determinato obiettivo, anche se la strada è lunga. L’importante è crearsela.
Stefano Masciarelli: I due valori fondamentali sono l’attaccamento alla famiglia, il bene più grande che abbiamo al mondo, e l’amicizia da non sottovalutare. Entrambi sono dei valori che in questa società si stanno perdendo, ma con Alla Ricerca di Dory si riscopriranno per il bene dei nostri petits enfants.
Licia Colò: Da figlia, prima di mamma, ho interpretato un messaggio sottile che ci arriva leggero come un soffio di vento. Dory è una pesciolina che non ha una memoria a breve termine, si dimentica tutto, ma rimangono saldi i suoi ricordi circa i sentimenti. Anche i miei genitori hanno lo stesso problema e mi riconoscono sempre. È un messaggio importante, una realtà del nostro tempo, e viene trasmesso con molta delicatezza e in maniera positiva.
Luca Zingaretti: Aggiungo che i figli sono in primo luogo degli individui. E come tali, hanno i diritti di sviluppare le proprie capacità sin da bambini. Ecco, bisogna trattare l’infanzia in un certo modo.
Qual è il vostro rapporto con la memoria? I ricordi brutti vi accompagnano e preferite ricordarli o dimenticarli?
Baby K: Lo ammetto: sono anche io un po’ smemorata. Mi capita di essere distratta e di non avere una grande memoria. Avendo viaggiato molto mi sento come se avessi vissuto diverse vite. Come Dory, per molti anni mi sono domandata dove fosse la mia casa considerato che sono un’italiana cresciuta a Londra e nata a Singapore. Il mio rapporto con la memoria? Lo vedo come un mondo fantasioso, legato a un paese in cui non vivo più.
Luca Zingaretti: C’è un altro bellissimo film della Disney/Pixar, Inside Out, che si basa sulla memoria. In qualche modo, il film metteva sullo schermo quelle che sono le sensazioni di tutti. I ricordi sono i mattoni sui quali costruiamo la nostra esistenza. Ed è questa, secondo me, la genialità nell’aver costruito un personaggio come quello di Dory perché viene ribadito il valore della memoria e dell’essere umano.
Carla Signoris: La memoria è fondamentale, ma bisogna avere le capacità di dimenticare alcune volte. Perché dimenticando non riesci a incriminare e non puoi dire: “Te l’avevo detto”.
Massiliano Rosolino: Mi sembra di ricordare i miei figli perché mi pongono le stesse domande. Tutti siamo stati un po’ Dory e tutti cercheremo di ricordare l’essenziale.