Giovanni P. Timpano
La nostra intervista al disegnatore di Eclipse e The Shadow/Batman.

Intervista a Giovanni P. Timpano, disegnatore di The Shadow / Batman ed Eclipse

In questo agosto infuocato, che talvolta viene investito da dei temporali improvvisi e violenti ho scambiato due parole con un disegnatore tutto d’un pezzo, Giovanni P. Timpano. Qualcuno lo conoscerà per The Shadow, qualcuno per l’Eclipse e cosi via. Attualmente l’autore è al lavoro sulla seconda parte di un crossover molto interessante: The Shadow / Batman.

Rostislav Kovalskiy: Ciao Giovanni e benvenuto su Havoc Point. Come prima cosa, vuoi presentarti ai lettori che non ti conoscono ancora?

Giovanni P. Timpano: Ciao a tutti, sono Giovanni Timpano e sono un disegnatore di fumetti. Disegno prevalentemente per il mercato americano e attualmente lavoro su due progetti, la miniserie di sei numeri The Shadow / Batman e la serie Image Eclipse, mia e di Zack Kaplan, che a ottobre verrà tradotta in Italia dalla Panini.
Altri lavori degni di nota sono molteplici storie di The Shadow, Green Hornet e Lone Ranger per la Dynamite, Grimm Fairy Tales: The Library per la Zenescope, G.I.Joe: Infestation per la IDW e Hellraiser per la BOOM.

RK: La tua carriera da disegnatore vanta parecchi lavori di grande interesse. Quali sono gli autori che ti hanno ispirato durante l’adolescenza?

GT: Bisogna fare una netta distinzione tra le influenze con cui sono cresciuto e ciò che poi da adulto, fino ad oggi, mi ha fatto da modello in termini di disegnatori. I primi sono stati Rob Liefeld e qualsiasi cosa abbia mai disegnato, gli Spider-Man di Mark Bagley, Erik Larsen e Todd McFarlane e il Batman di Norm Breyfogle. In seguito, i disegnatori che mi hanno ispirato e che mi ispirano tutt’ora, sono gente come Bryan Hitch, John Cassaday, Frank Miller, Lee Weeks, Moebius e Frank Quitely.

RK: Raccontaci un po’ come sei arrivato a lavorare su The Shadow?

GT: The Shadow è stato uno dei miei primi contratti professionali. Era il 2012 e la Dynamite riceveva i portfolio solo via posta, non ancora via email, quindi mandai una cartellina di disegni alla loro sede nel New Jersay. Mi risposero dopo diversi mesi e mi incominciarono a far fare un paio di prove, nello stesso periodo andai al San Diego Comicon e lì ebbi l’occasione di parlarci di persona e di convincerli. Diventai il disegnatore regolare della serie; in seguito ci fu la miniserie Justice Inc. con protagonista lo stesso The Shadow insieme a Doc Savage e The Avenger, poi lo speciale The Shadow 100 e per finire la seconda serie regolare dello scorso anno. Tutto questo per arrivare a The Shadow/ Batman, che suona quasi come una “cavalcata finale”.

RK: Nel crossover tra The Shadow e Batman vedremo i due personaggi vivere nuovamente un’avventura insieme. Quale dei due eroi ti crea più difficoltà durante il disegno?

GT: In assoluto The Shadow. Dopo centinaia di pagine faccio ancora molta fatica con lui, primo perché il mio Shadow con gli anni evolve, muta, ma poi perché di natura lo trovo proprio difficile da disegnare. Il cappello non deve sembrare troppo corto per non apparire come il classico Fedora degli anni 40, ma neanche troppo largo sennò sembra un cappello da strega. La sua simbolica sciarpa rossa spesso “inciampa” con il suo mantello, e quindi in ogni vignetta devi decidere con quale dei due giocare, perché l’interno del mantello è rosso e rischi la confusione. Il cappottone lo blocca un po’ e lo fa sembrare un cilindro di pelle. Insomma io lo amo perché lo disegno da anni ormai, ma no, non è per niente facile. Credo di aver trovato il “mio” Batman dopo una decina di vignette, il mio Shadow lo sto ancora cercando.

RK: C’è qualcosa riguardo la storia che puoi svelarci al riguardo? L’atmosfera sarà simile al crossover che abbiamo visto uscire ad aprile?

GT: Le due miniserie hanno un tono molto diverso, sia per la storia, nonostante siano entrambe scritte da Steve Orlando, che per i disegni: io e l’ottimo Riley Rossmo creiamo atmosfere molto diverse tra loro. Poi nel primo crossover prendiamo un Batman più agli inizi, e il rapporto con The Shadow si crea. In questo seguito invece siamo anche lievemente più nel futuro dell’attuale serie di Batman, analizziamo i personaggi quasi ad un punto di arrivo, segniamo la fine di molti aspetti dei due protagonisti, come uomini, come eroi, come giustizieri e come padri. Infatti, a differenza della prima miniserie, qui in The Shadow / Batman c’è anche Robin/Damian Wayne, e il rapporto con suo padre Bruce è uno dei cardini della storia.

RK: Quale altro personaggio vedresti bene insieme a The Shadow? Io personalmente ci vedrei bene Spider-Man Noir.

GT: Spider-Man Noir sarebbe perfetto, sì. Ma anche un bell’incontro/scontro con Hellboy non sarebbe male…

RK: Durante i lavori su commissione ti è mai capitata qualche richiesta molto strana e particolare?

GT: No, nulla di particolare, ma una volta mi è capitato di fare una commission su Corto Maltese, un personaggio non proprio nelle mie corde, però devo ammettere che, nonostante le difficoltà, il disegno mi venne bene. Tanto bene che poco dopo, ad una fiera, gli organizzatori misero questa commission come immagine promozionale, vicino al nome, al mio tavolino. Quindi la gente arrivava e, quando pensava a cosa farsi fare, vedeva questo Corto Maltese campeggiare sopra la mia testa e diceva “perché no?” e mi chiedeva uno schizzo su di lui. Ho odiato e temuto quel cartello per tutta la durata della fiera.

RK: Oltre a questo crossover ed Eclipse, quali sono i tuoi piani per il futuro?

GT: Nessuno, nel senso che con Shadow / Batman arriverò a fine anno, poi nel 2018 riprenderò Eclipse per altri 8 numeri circa, che vuol dire un altro annetto di lavoro, quindi diciamo che a occhio e croce fino a fine 2018 sono apposto così. Più nel futuro di così non riesco ad andare!

RK: Tornando indietro nel tempo, cambieresti qualcosa della tua carriera professionale?

GT: Nonostante non sia giovanissimo (38) ho iniziato a fare questo lavoro a livello professionale solo da 7 anni circa, prima lavoravo in ristoranti, fabbriche e librerie. Spesso guardo quegli anni passati a fare tutt’altro come ad un buco inutile, che avrei potuto colmare con più disegno. Ma allo stesso tempo oggi sono fiero di quello che faccio e di quello che sono. Quindi, in una maniera o nell’altra, quegli anni “bui” saranno serviti a poco o nulla per il disegno, ma a qualcosa sono serviti.

RK: Grazie mille per le tue risposte. Speriamo di rivederti nuovamente in futuro su Havoc Point.

GT: Grazie a voi e a i vostri lettori!

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.

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