Jacob Elordi trasforma il mito di Frankenstein: il mostro di del Toro come non l’avete mai visto

Jacob Elordi
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Jacob Elordi non assomiglia più al jock di “Euphoria”, al giovane aristocratico di “Saltburn” o al rock star smisurato di “Priscilla”. Nel nuovo adattamento di Guillermo del Toro del classico horror, l’attore australiano diventa il mostro di Frankenstein, intrappolato in un conflitto mortale con il suo creatore, Victor Frankenstein, interpretato da Oscar Isaac.

Per entrare nel personaggio, Elordi ha passato fino a 10 ore seduto sulla sedia del trucco prima di girare nei vasti set di Toronto e Scozia. “Ci sono tantissimi strati nel costume”, racconta parlando della pelle traslucida del mostro. “Quando nasce, non porta quasi nulla addosso. Il petto è aperto, la testa alta. Poi, man mano che prova dolore — come facciamo da adolescenti — inizia a incurvarsi. E da adulto, si chiude del tutto.”

Accompagnato dal suo cane Layla, un golden retriever incredibilmente zen, Elordi ha potuto sperimentare la complicata relazione tra creatore e creatura. La tranquillità del cane ha fatto da specchio alla pazienza richiesta all’attore: strati di protesi, denti finti e ore di allenamento per camminare e parlare come un essere nato dalla fusione di corpi diversi. Il risultato è un mostro che trasmette umanità in ogni sguardo, come sottolinea lo stesso del Toro: “Ho scelto Jacob per i suoi occhi”.

Il film, con un budget da 120 milioni di dollari, ha richiesto decenni di gestazione e un investimento enorme per costruire set reali, dai laboratori alle navi, senza ricorrere a CGI o AI. Del Toro ha voluto un Frankenstein più umano, interessato non solo alla scienza ma alle ferite emotive che i genitori possono infliggere ai figli. La sua versione vede Victor come un artista-scienziato, ispirato a icone come David Bowie e Prince, mentre il mostro cresce innocente fino a diventare vendicativo dopo aver subito rifiuto e violenza.

La pellicola debutterà al Festival di Venezia il 30 agosto, con un’uscita cinematografica esclusiva su Netflix dal 17 ottobre, prima dell’arrivo in streaming il 7 novembre. Elordi e Isaac insistono perché il pubblico lo veda al cinema, per godere appieno della visione epica e della magia dei set. “Voglio che i ragazzi nella sala baciandosi sul fondo vedano quella nascita e se la ricordino”, dice Elordi.

Il ruolo ha segnato una svolta nella carriera di Elordi, spingendolo ai limiti fisici ed emotivi: corse scalzi nei boschi, scene complesse in nave e movimenti ispirati al butoh giapponese. “Ha cambiato il mio approccio alla recitazione e al modo in cui guardo i film”, ammette l’attore. Del Toro lo definisce “superumano”, ma Isaac ricorda anche le rare volte in cui Elordi ha mostrato fatica: “Dopo l’ottava ripresa, ha detto ‘Perché ancora, Guillermo?’ e poi ha continuato”.

Frankenstein non è mai stato così umano, doloroso e affascinante. E Jacob Elordi, finalmente, è il mostro che il mondo non si aspettava.

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