KPop Demon Hunters: perché il celebre film Netflix non è un anime secondo i registi

KPop Demon Hunters
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Il film animato KPop Demon Hunters, diretto da Maggie Kang e Chris Appelhans, non si considera un anime, nonostante le evidenti influenze dal genere. In un’intervista a CBR, i registi hanno spiegato che si sono ispirati agli aspetti stilistici dell’anime, come i design 2D e le espressioni esagerate, ma il loro obiettivo era tradurre queste caratteristiche in animazione 3D, preferendo evitare la classica grafica 2D tipica degli anime come in Spider-Verse. Maggie Kang ha dichiarato:

“Non lo considero un anime. Ci siamo ispirati all’aspetto 2D, ai disegni e alle espressioni tipici degli anime, che si adattavano bene ai nostri personaggi strani e alle loro esagerate espressioni. Volevamo tradurlo in 3D e non passare al 2D, e questo si sposava meglio con il tono del film.”

Chris Appelhans ha aggiunto come l’influenza dell’anime sia così forte nella nuova generazione di animatori occidentali da diventare parte dell’estetica globale, un tributo all’essere stato in anticipo sui tempi. Alla domanda se KPop Demon Hunters avesse preso ispirazione da Demon Slayer: Infinity Castle, i registi hanno ammesso di non conoscerne l’esistenza, sottolineando quindi la natura autonoma del progetto.

Il film, distribuito da Netflix dal giugno 2025, mescola K-pop e urban fantasy, seguendo il gruppo Huntr/x — composto da Rumi, Mira e Zoey — che vivono una doppia vita come cacciatrici di demoni. La pellicola ha ottenuto un grande successo, diventando il film originale più visto di sempre sulla piattaforma, con oltre 325 milioni di visualizzazioni, e ha generato l’immediato sviluppo di sequel e spin-off.

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