L’arte malata di Arkham

Quando il fumetto diventa realtà, c’è solo un nome in ambiente videoludico che si possa citare per essere certi di ricevere l\’unanime consenso: Rocksteady.
Gli sviluppatori in questione, in soli due capitoli,  sono riusciti a fare quello che un\’intera industria aveva cercato per anni: creare il tie-in fumettistico definitivo.
E’ vero ci sono stati anche altri ottimi esempi in precedenza, basti pensare a ”The Darkness” su tutti, e alcuni buoni capitoli di ”Spiderman” o l\’ormai dimenticato ”XIII” della passata Gen. Ma nessuna di queste opere è stata mai così convincente da farci pensare di aver raggiunto finalmente un prodotto che anche staccato dal suo contesto sarebbe stato un gioco da tripla A.
Beh con Batman (Asylum e City), la gravità ha avuto finalmente la sua rivalsa sulle mascelle, che piano piano hanno iniziato a cadere una dopo l’altra, e a chi pensava che da un fumetto non potesse nascere un prodotto al contempo rispettoso dell\’opera ed eccellente dal punto di vista videoludico, il compito di raccoglierle.
Andando nello specifico ora a parlare di City, naturale evoluzione di Asylum, i miracoli fatti nel gioco si sprecano: un combat system immediato e vario, con animazioni fluide; una trama ben congegnata capace di tirare in ballo i principali supercattivi di Batman; un sistema di gioco mai noioso che aleggia continuamente tra l\’ Action,lo Stealth e l’Adventure senza mai mettere in secondo piano eccessivamente nessuno di essi. Questo superbo equilibrio raggiunto (abituati come siamo a vedere giochi che non raggiungono un solo decente stile di gioco) già basterebbe ad appagare i palati più esigenti.Ma Rocksteady, come ogni buon fenomeno, non si accontenta di vincere ma decide di stravincere. E lo fa distillando e sintetizzando quella che è l\’essenza del fumetto di Batman: La Malattia.
Batman_Arkham_Asylum_-_Trailer
Non parliamo della malattia che la trama ci porterà a combattere (anche se allegoricamente è la stessa cosa), ma parliamo della malattia che giace in ogni atomo della cellulosa delle pagine di Batman. La ricreazione di un ambiente torbido, sporco, lurido. Girando per Arkham City si ha la sensazione di Sporcarsi, sporcarsi delle stesse sensazioni che si hanno leggendo un fumetto di Batman. Ed è questo il vero miracolo. E il tutto viene fatto grazie ad un costante flusso di informazioni che il mondo,Vivo, ci continua a comunicare.
Batman-Arkham-City-XBOX-360
Volteggiando per i cieli del carcere verremo subissati di comunicazioni da parte delle radio dei vari piccoli criminali, terrorizzati dai poteri politici agenti al di sopra di loro, e dal costante timore dell\’arrivo del cavaliere oscuro. Sentiremo richieste di aiuto che a volte saremo costretti ad ignorare, che ci lascerenno quel piccolo senso di omissione di soccorso. La città vive e ogni suono ci farà capire che ci è ostile. Allarmi, sirene , risse e quant\’altro di udibile ci faranno sentire la malattia del contesto che ci pesa addosso,e mai come in questo caso, ci sentiremo la cura.E anche quando per quei brevi frangenti decideremo di mettere il muto, ci pensera la superba ricreazione artistica dai toni cupi, con colori accesi solo a simboleggiare la distruzione del fuoco, a farci reimmergere nel caos sociale in cui saremo immersi.Ed è proprio su questi toni cupi che si svilupperà, come un fulmine a ciel sereno, il livello artistico più alto raggiunto dal gioco.Il mondo onirico di Raz\’al Gul.
BATMAN-ARKHAM-ASYLUM-PS3

Ci troviamo di fronte ad un livello di rara bellezza e di pura magia visiva. I colori, dopo ore di gioco passate nei toni più cupi, diventano di colpo accesi e il nostro oscuro Eroe si troverà a volteggiarci in mezzo, sospinto dalle correnti, planando sulle poche ancore di salvezza presenti. I lenti momenti di planata, le bellissime risalite sulle correnti in controluce , ci permetteranno di godere di questi panorami splendidamente infernali con la giusta lentezza poetica. Le immagini sembrano quasi ispirate alla copertina del film Batman : Begins , e rappresentano il perfetto cambio cromatico che l\’opera aveva bisogno per raggiungere appieno il concetto di Malattia e Distruzione, per i quali questo gioco, divienterà un esempio di come rendere Videogioco un fumetto.

Sull'autore

Alessandro Tonoli

Grande appassionato di Videogiochi fin dalla più tenera età (si narra sia stato partorito in ritardo in quanto non avendo salvato, non poteva uscire) si diverte a scrivere per questo o quell'altro sito pur di dare un suo piccolo contributo alla diffusione del Videogioco come mezzo, non solo ludico, ma anche artistico ed emotivo.
Da buon Boxaro preferisce i boxer agli slip.

Instagram