Layers of Fear – Intervista

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato le nostre impressioni riguardo il titolo al momento disponibile su Steam in accesso anticipato Layers of Fear. Abbiamo quindi deciso di porre alcune domande a Bloober Studio SA per soddisfare alcune curiosità. Buona lettura!

 

  • “Prima di tutto ci terrei a ringraziarvi per esservi presi la briga di rispondere alle nostre domande. Layers of Fear ha ricevuto un’accoglienza piuttosto calorosa da parte dell’utenza di Steam. Vi sareste mai aspettati un riscontro simile?”

“No, non ci aspettavamo questa popolarità. Sapevamo di avere tra le mani qualcosa con un certo potenziale, ma anche che inaugurare un titolo in accesso anticipato avrebbe reso più difficile attirare l’attenzione in modo da diffonderlo attraverso i canali di informazione e ai giocatori stessi.”

 

  • “Nel presskit sottolineate come l’idea per Layers of Fear vi abbia sorpreso mentre stavate lavorando ad un altro progetto. Qual è stata la scintilla che l’ha reso possibile?”

“Quando si è nel mezzo della produzione si propongono e soppesano moltissime idee, ma non tutte sono saranno idonee al titolo a cui si sta lavorando. Layers of Fear è iniziato come una piccola “trovata” che è cresciuta giorno dopo giorno, tanto che alla fine abbiamo deciso di costruirci un titolo intorno. La scintilla è stato il potenziale stesso che abbiamo scorto in quell’idea, e non volevamo che restasse solo un elemento di contorno per qualcos’altro.”

 

  • “I dipinti e l’ambiente in perenne cambiamento sono una colonna portante nel vostro gioco. Quale fra i due si è manifestato prima, e perché il secondo lo ha seguito? (o forse si sono palesati nello stesso momento?)”

“È difficile a dirsi, pensandoci ora. L’idea dei dipinti che cambiano ciò che rappresentano è un elemento ricorrente nel genere horror, ma l’idea di ampliare l’influenza di questa dinamica anche all’ambiente circostante è stata una delle prime pensate che abbiamo avuto per il gioco.”

 

  • “Non ho potuto fare a meno di notare come Layers of Fear riesca a riproporre con successo un ambiente quotidiano, anche intimo e accogliente in un certo senso. In seguito gli elementi perturbanti fanno la loro apparizione in maniera ponderata e efficace, senza esaurire il loro potenziale in un colpo solo. Questa scelta rispetta alla perfezione i principi di un buon racconto breve di genere gotico (persino il protagonista solitario non manca). Siete per caso appassionati di questo sottogenere letterario?”

“Avevamo intenzione di strutturare il titolo come una storia breve ma intensa sin dall’inizio, proprio come un racconto gotico. Ritieniamo che questo genere sia uno dei migliori per una storia horror, e abbiamo anche alcuni appassionati di Oscar Wilde qui in studio”

 

  • “Sempre riguardo il gotico: per caso conoscete il racconto Medusa’s Coil di Lovecraft? Anche in quel caso la pittura riveste un ruolo importante, e volevo togliermi questa curiosità.”

“Io personalmente non lo conosco, ma scommetto che alcuni dei designer e artisti che lavorano qui conoscano i miti di Lovecraft a menadito.”

 

  • “Layers of Fear è al momento disponibile in accesso anticipato. Su Steam precisate come, oltre a nuove aree e indizi legati alla storia, abbiate intenzione di aggiungere nuovi modi per spaventare i giocatori. È possibile avere qualche anticipazione al riguardo?”

“Mi spiace, ma non siamo ancora pronti a diffondere nulla al riguardo.”

 

  • “Grazie ancora per questa intervista, e vi auguro un buon proseguimento di sviluppo!”

“Grazie a voi per il vostro interesse in Layers of Fear!”

 

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