Nei primi due numeri di Battle Tendency abbiamo assistito al risveglio dei potenti esseri del Pilastro, ultimi esponenti di una razza antica e terribile che mira al superamento dei propri limiti fisici ed alla sconfitta della loro unica e mortale debolezza: il Sole. Come abbiamo visto nei numeri precedenti, la sconfitta di Santana poco ha avuto poco impatto sulla minaccia rappresentata dagli Uomini del Pilastro, ultimi esponenti della misteriosa Stirpe delle tenebre, sulla quale si farà chiarezza nel corso dell’ultimo volume. Il primo vero temibile nemico della seconda serie viene infatti definito “cane da guardia” dal perfido e potente Kars. Il terzo capitolo inizia con l’ultima parte dello scontro con Eisidisi, e quindi con tutta la triade del pilastro ancora viva e vegeta.
AC/DC & Wham!
Caratterialmente parlando, queste potenti creature non sono state molto approfondite negli scorsi numeri. Sappiamo che Eisidisi ha atteggiamenti psicotici ed infantili e che usa poteri legati al suo sangue, che riesce a riscaldare a temperature elevatissime prima di usarlo come arma. Di Whamoo, sappiamo solo ciò che rivela Kars al loro risveglio: il guerriero che usa tecniche legate allo spostamento d’aria odia che gli si calpesti l’ombra, caratteristica che sparisce nel corso della seppur breve serie (abituatevici).
In tutte le serie delle Bizzarre Avventiure di JoJo ci sono tracce narrative che vengono poi trascurate o contraddette. Il lato negativo di leggere un autore eclettico e bizzarro come Araki, che cambia continuamente idea sul come dovrebbero andare le cose con l’avanzare della storia, ed anche se alcune sono trascurabili, come la fissazione per le ombre di Whamoo, altre anche a distanza di anni non vi andranno giù; come lo scontro con un certo nativo americano nella settima serie, ma stiamo divagando. Ossessione per le ombre a parte, Whamoo dimostra essere di gran lunga il più interessante tra gli antagonisti di questa serie. Spietato eppure rispettoso della vera forza, colui che viene definito dai suoi superiori “Genio del Combattimento” è un nemico dalle molte sfaccettature, in grado di offrire i dialoghi più interessanti dell’intera serie. In tutti gli scontri in cui vi partecipa, inoltre, lo spettacolo è assicurato. E poi c’è Kars: la scelta di Araki di tenerlo nell’ombra fino alla fine è funzionale alla godibilità di alcuni punti salienti della trama, quindi vi lasceremo creare da soli un’opinione su questo misterioso personaggio, ma confidiamo che lo scontro che lo vedrà protagonista vi divertirà non poco.
Il Terminator del Reich
I comprimari di Battle Tendency sono nel bene e nel male, una sorpresa. Nonostante le premesse interessanti, nel momento in cui chiuderemo l’ultimo volume ci dimenticheremo immediatamente di Smokey, Loggins e Messina, vere ed autentiche controparti speculari di Poco, Dire e Straits della prima serie. Non ci saremmo neppure aspettati che il ciclo narrativo che ruota intorno al personaggio di Caesar avrebbe avuto quella conclusione, soprattutto a causa della reazione che i suoi compagni hanno di fronte alle sue scelte. Lisa Lisa dimostra essere molto importante per la trama e poco nei combattimenti, contrariamente a quanto si era lasciato intendere, parallelamente a Suzi Q, che inizialmente sembrava solo un ennesimo personaggio-riempitivo. Realmente epiche e memorabili le scene in cui Stroheim torna in scena, mutato sia nel corpo che nella mente. Araki riesce nell’ardua impresa di riuscire a creare un personaggio che seppur nazista, combatte con valore dalla parte dei buoni, lasciando un buon ricordo nella mente dei lettori.
Ed il protagonista? Joseph riesce a non deludere mai, dimostrandosi essere sempre un degno avversario nonostante la manifesta superiorità dei suoi avversari. Sì, è pur sempre un potente maestro delle onde concentriche, ma rimane comunque un novellino rispetto al suo compagno Caesar ed al suo maestro Lisa Lisa, la quale possiede anche onde centinaio di volte più potenti delle sue. Quello che continua ad essere il suo più grande punto di forza è la sua indole da imbroglione di paese, apparentemente semplice ed ingenua, ma che nasconde il genio che si cela dietro ai più diabolici geni della truffa. Tali sleali e disonorevoli qualità vengono normalmente attribuiti a vili antagonisti, ma vedere Joseph in Battle Tendency scontrarsi con gli uomini del pilastro equivale ad un Joker redento e convertito al bene che combatte contro un Superman impazzito che viene continuamente umiliato e surclassato da un genio senza superpoteri.
Gli anni ’80
Inutile nasconderlo, alcune parti della trama traballano ed al lettore verrà chiesto di sforzarsi a sospendere l’incredulità qualche volta di troppo. Chi riesce a non badare troppo alle forzature, specie durante lo scontro finale (potrete immaginare bene tra chi), viene però immediatamente ricompensato da sequenze di azioni totalmente folli, due spanne sopra il più esagerato film supereroistico di Hollywood. I colpi di fortuna che aiutano il buon Joseph, in puro stile anni ‘80, risultano molto forzati in alcuni frangenti, ma per sua natura Battle Tendency è una serie di azione con elementi legati al soprannaturale, e se tali scelte rendono più godibili le sue sequenze, tanto meglio.
Non sarà adatto al pubblico dal palato fine in cerca di scontri realistici e grandi drammi umani, ma nel complesso, nonostante le forzature e le sospensioni dell’incredulità, Battle Tendency resta un’opera dannatamente divertente, che offre ad ogni scontro sensazioni e situazioni completamente diverse da quanto visto in precedenza.