Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.
Lies of P: Overture non è solo un’espansione, ma un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo che arricchisce in modo significativo la già eccellente narrativa del gioco base. Sebbene non introduca stravolgimenti radicali al gameplay, offre un’esperienza solida e appagante per tutti gli amanti dei Soulslike e, in particolare, per chi ha amato l’inquietante mondo di Lies of P.
L’elemento più riuscito di Overture è senza dubbio la sua storia. Ci ritroviamo a esplorare una Krat pre-Follia dei Burattini, seguendo le tracce della leggendaria Stalker Lea. Il DLC funge da prequel, gettando luce sulle origini di personaggi e eventi che nel gioco base erano solo accennati. Le briciole di lore sono disseminate con maestria, e i fan più attenti si ritroveranno a esultare quando teorie precedentemente formulate verranno confermate o stravolte. Le quest secondarie, brevi ma incisive, contribuiscono a tessere una trama emotivamente coinvolgente, con il tempo che, in alcuni casi, influenza persino la Krat del presente. Questo approccio narrativo, che si intreccia magnificamente con il gioco originale, è un esempio brillante di come un’espansione possa ampliare un universo narrativo senza snaturarlo.
L’unico neo in questa altrimenti impeccabile narrazione è Gemini. Se nel gioco base la sua presenza era discreta, in Overture diventa un dispensatore di esposizione fin troppo zelante, ripetendo informazioni già acquisite e sottovalutando l’intelligenza del giocatore. È un peccato, perché il mondo di Lies of P si presta magnificamente alla narrazione ambientale e indiretta, tipica dei titoli FromSoftware, un approccio che Gemini, purtroppo, sembra minare.

Una delle critiche mosse a Lies of P era la sua estetica a tratti troppo vicina a Bloodborne. Overture si scrolla di dosso questa etichetta, proponendo ambientazioni fresche e uniche. Dallo zoo invaso da animali infetti a un villaggio di pescatori congelato, i nuovi livelli dimostrano un lodevole tentativo da parte di Neowiz di forgiare un’identità visiva propria per il gioco. Sebbene ci sia una sezione che si trascina un po’ tra caverne e miniere, la maggior parte delle aree sono un piacere da esplorare.
Il level design rimane un punto di forza: intricato e ben strutturato, con scorciatoie posizionate in modo intelligente che offrono un respiro quando le risorse scarseggiano. Pur essendo più lineare rispetto ad altri Soulslike, l’esplorazione viene premiata con numerosi anfratti che celano oggetti preziosi.
Sul fronte del gameplay, Overture è, in sostanza, “ancora più Lies of P”. Non introduce meccaniche rivoluzionarie, ma si basa sulle solide fondamenta già stabilite. Vengono aggiunte dieci nuove armi, tra cui un arco che permette approcci inediti, e due nuove Armi Legione che risultano gratificanti fin da subito, a differenza di alcune del gioco base che richiedevano potenziamenti per esprimere il loro potenziale.
Le boss fight sono un’altra chicca: pur non raggiungendo forse le vette di Laxasia la Completa, offrono sfide appaganti e visivamente spettacolari, come il Guardiano Angosciato delle Rovine, che regala alcune delle parry più soddisfacenti dell’intero gioco, e un boss finale ricco di stile.
Tuttavia, la difficoltà è un aspetto che richiede attenzione. Overture è brutale. I nemici colpiscono durissimo e un paio di parry sbagliate possono significare la fine. L’area iniziale, con i suoi cani infetti e babbuini, può risultare più impegnativa di intere sezioni del gioco base. Questa difficoltà aggiunge tensione ai combattimenti con i boss, ma a volte sfocia in un equilibrio precario, con morti che sembrano dovute più a problemi di telecamera o incastri ambientali che a veri errori del giocatore. Fortunatamente, Neowiz ha implementato nuove opzioni di difficoltà, permettendo ai giocatori di modulare l’esperienza e rendendo il DLC più accessibile a un pubblico più ampio, una mossa lodevole in un genere spesso intransigente.
L’espansione introduce un numero modesto ma soddisfacente di nuovi contenuti: oltre alle armi e alle Armi Legione, troviamo dischi musicali, gesti e outfit che arricchiscono la personalizzazione di P. Il comparto grafico e audio mantiene l’eccellenza del gioco base, con un’ottimizzazione impeccabile e un doppiaggio di altissimo livello. La nuova colonna sonora, in particolare, è un must-listen per gli amanti delle atmosfere Belle Époque di Lies of P.
Per quanto riguarda la durata, Overture è sorprendentemente breve, con circa 13 ore per completarlo al 100%. Il prezzo di $30 può sembrare elevato a fronte di tale lunghezza, soprattutto se confrontato con espansioni di altri titoli. Tuttavia, la presenza di scelte narrative che influenzano il gioco base, segreti da scoprire e una modalità Boss Rush (aggiunta con un aggiornamento gratuito) aumentano la rigiocabilità.

Lies of P: Overture è un’estensione di un gioco già eccellente, e questo è un grande complimento. Non stravolge la formula, ma la espande con una storia coinvolgente che colma lacune narrative e approfondisce il mondo di Krat. Le nuove ambientazioni sono un respiro d’aria fresca e i boss offrono sfide memorabili. Sebbene la difficoltà sia elevata (e a tratti inconsistente) e la durata non sia eccezionale, la possibilità di personalizzare l’esperienza e l’alta qualità complessiva rendono Overture un’aggiunta imperdibile per i fan di Lies of P. Neowiz dimostra ancora una volta di essere un contendente serio nel panorama dei Soulslike, e non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà Lies of P 2.