Autore: Giulio Antonio Gualtieri, Federico Rossi Edrighi
Editore: Star Comics
Genere: Avventura
Collana: I Maestri dell’Avventura
L’avventura non vuol dire solo scorrazzate su delle navi in cerca di tesori o sott’acqua, ma anche una lunga riflessione che porta poi alla soluzione dell’enigma. Cosi I Maestri dell’Avventura, una nuova collana presentata da Roberto Recchioni si tinge di rosso con un vero e proprio classico scritto ai tempi da Sir Arthur Conan Doyle e divenuto con il passare degli anni un romanzo per eccellenza. La grande valenza del duo da lui inventato, Sherlock Holmes e John Watson, ha delle fortissime ripercussioni su tutta la letteratura di genere a venire. I due dall’altro canto continuano a vivere sempre nuove avventure grazie alle continue trasposizioni cinematografiche, fumettistiche e televisive (siamo tutti in attesa della quarta stagione del serial targato BBC, vero?). Quella di Uno Studio in Rosso edito da Star Comics è però la fedele trasposizione del romanzo, alleggerito di quelle parti un po’ pesanti.
Un caso molto particolare
La storia di Uno Studio in Rosso ha un che di classico, qualcosa che abbiamo sicuramente visto parecchie volte. Il motivo è semplice: si tratta del punto di partenza (o quasi). La narrazione avviene tramite le parole del medico John Watson, che dopo la guerra in Afghanistan torna in Inghilterra e a Londra vive in un Hotel. Quando cerca un appartamento a basso costo, gli viene presentato un uomo molto geniale, ma eccentrico, Sherlock Holmes. I due vanno a convivere insieme per la convenienza di avere un affitto molto basso e molto presto il medico scopre il mestiere del suo nuovo amico. Chiamato a investigare su di un caso molto urgente e particolare Sherlock chiama con se Holmes e i due iniziano la loro investigazione su di un omicidio molto sospetto e senza particolari indizi. Sarà un vero e proprio inizio di quella che in futuro diventerà una grandissima amicizia.
Una dura scelta
Abbiamo parlato nella recensione de L’isola del Tesoro delle difficoltà necessarie per sceneggiare un libro e trasformarlo in un fumetto. Giulio Antonio Gualtieri è riuscito nell’intento prefissato ed è riuscito a vincere quell’enorme bestia, il romanzo. Non ne è uscito indenne però e cosi alcune parti sono piuttosto prolisse, ma il motivo sta nella radice, il libro. Le parti lunghe e prolisse, le spiegazioni talvolta con poco senso e un senso di smarrimento continuano anche nel fumetto e sono forse la parte più noiosa dell’opera. I due protagonisti sono invece descritti in modo meraviglioso rappresentano proprio quell’alchimia tra la follia e la tranquillità.
Federico Rossi Edrighi si è occupato dei disegni de Uno Studio in Rosso e il suo stile è davvero particolare. Lo ritroviamo anche nell’opera edita da Bao Publishing: La Principessa Spaventapasseri, Harpun e Dylan Dog. I tratti squadrati e talvolta taglienti riempivano le vignette mostrando il giusto e nascondendo il superfluo. Al livello registi i due autori hanno creato un buon compromesso tra la bravura e la semplicità. I volti esprimevano sempre quelle emozioni, ma in alcuni punti sembravano dire altro, come se le immagini non fossero sincronizzate con i testi. Il chiaroscuro deciso invece era una scoperta davvero piacevole.