Malcolm in the Middle – I problemi adolescenziali e i piccoli geni

Malcolm in the Middle
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La bellezza dell’essere ragazzi sta nel fatto che ci possiamo godere di quelle opere che man mano che cresciamo non riusciremo più ad apprezzare. Avete presente quando da ragazzi guardate un film o un cartone e il vostro IO vi dice: “WOOOOOW! È la cosa più bella del mondo!!!“? Avete presente quella piccola scimmietta quando ci saliva sulla spalla alla visione di una serie tv di cosi basso livello da farci sprofondare di vergogna da grandi? Sì? Beh, questo non è il caso di Malcolm con la serie Malcolm in the Middle.

La sitcom statunitense nata nel 2000 dalla mente di Linwood Boomer ha sicuramente accompagnato la crescita di un’intera generazione, che non era esattamente la mia, ma comunque mi ha accompagnato nel corso degli anni, tanto che ho deciso di rivederla nell’ultimo periodo e posso dire tranquillamente, con un po’ di fierezza: mi piace un botto.

Malcolm in the Middle

Parlare della storia della sticom in question è inutile in quanto la sua fama è incredibile (BLALLO), ma faccio comunque una ripassata. Malcolm (Malcolm in the Middle) racconta le vicissitudini di una famiglia piuttosto sfortunata con dei figli pasticcioni e irrispettosi nei confronti dei due genitori. Malcolm è il nome del film protagonista della serie, che ha la particolarità di rompere la quarta parete, rivolgendosi direttamente agli spettatori.

Il cast qui parla da solo: Frankie Muniz, Jane Kaczmarek, Bryan Cranston, Christopher Kennedy Masterson, Justin Berfield, Erik Per Sullivan. Sicuramente molti potranno riconoscere subito un Bryan Cranston, venuto alla ribalta grazie a un meraviglioso Braking Bad e un buon film come Trumbo (per cui ha guadagnato anche la sua prima candidatura agli Oscar). Un attore a 360° che con le sue capacità ci ha mostrato la vera trasformazione, da Hal a Walter. Frankie Muniz è poi diventato famosetto per Agente Cody Banks, ma non ha avuto una carriera brillante, ma è ancora giovane. Anche Christopher Masterson molti lo potranno ricordare per Dragonheart 2 – Una nuova avventura o per la sua parte nel meraviglioso American History X (con un Norton possente), ma almeno sua sorella, Alanna Masterson, sta facendo un po’ di strada con l’ultima partecipazione a The Walking Dead. Gli altri attori sono stati confinati nella loro fama di Malcolm e davvero le loro parti o film si possono anche non nominare. Comunque nel corso delle stagioni sono comparsi attori che sono divenuti successivamente molto famoso e alcuni già al culmine del successo (se dico SCRUBS?)

Malcolm per me significa quel bel periodo in cui non pensavo molto al futuro o al passato, ma vivevo in modo sereno la mia adolescenza. Arrivare a casa da scuola, dove l’oppressione, la routine di futili eventi e i compiti opprimeva e vedere Malcolm era una vera rivincita e continuai a farlo anche alla seconda messa in onda. Perché questa serie aveva tutto per me: personaggi divertenti, niente inutile volgarità, dei fratelli cattivi che amavano combinare i guai, che amavo tanto. Ho poi un vecchio ricordo di un viaggio in macchina in un’altra regione. Ricordo bene che durante il tragitto leggevo La Compagnia dell’Anello e quando stanco tornai a casa mi misi davanti alla TV (ovviamente, era un modo come un altro per passare il tempo e dopo un viaggio la cosa è davvero rilassante) e c’era la puntata in cui Malcolm è in viaggio in auto con la famiglia. Tanti piccoli ricordi, minuscoli frammenti, che si intrecciano tra loro, portando l’odore o anche il sapore di un periodo che posso solo racchiudere in qualche rigo, anche se un giorno dovrei dedicare più tempo a ciò che non tornerà.

Malcolm in the Middle

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".