One Piece, il “fallimento” di Oda: tutti i rifiuti e le difficoltà prima del manga da record

One piece Luffy con Gear 5
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Dietro il fenomeno mondiale di One Piece si nasconde una storia fatta di fallimenti, fatica e resilienza, persino per il suo autore Eiichiro Oda. In una recente intervista Oda ha raccontato le difficoltà degli esordi, descrivendo addirittura One Piece come un “fallimento” per le numerose volte in cui il progetto venne respinto prima di trovare la strada della serializzazione definitiva in Weekly Shonen Jump.

Oda e le prove prima del successo

Prima che One Piece diventasse il manga più venduto di sempre, Oda aveva tentato senza successo la via della pubblicazione con varie opere brevi (come Wanted! e Monsters). La prima vera bozza di One Piece, intitolata Romance Dawn, venne proposta due volte nel 1996 — ma nessuna delle due riuscì a convincere la casa editrice a iniziare la serializzazione. La conferma arrivò solo al terzo tentativo, nell’estate del 1997, dopo anni di insistenza e di idee rifiutate: solo allora Luffy e la sua ciurma fecero il loro debutto, dando il via alla leggenda.

Il “fallimento” come parte del percorso

Oda stesso ha spiegato che i ripetuti insuccessi furono talmente dolorosi da portarlo a definire One Piece un “fallimento”, nonostante oggi conti più di 500 milioni di copie vendute. La sua testimonianza mostra quanto sia comune, anche fra i grandi autori, sperimentare la delusione prima di trovare la formula vincente. La storia si ripete anche per altri giganti dello “shonen big three”: Masashi Kishimoto (Naruto) e Tite Kubo (Bleach) hanno dovuto reinventarsi più volte, subendo rifiuti simili prima di trovare il successo.

Perseveranza e supporto

Il caso di Oda e dei suoi colleghi sottolinea che la perseveranza, la capacità di accettare le critiche e il supporto di chi crede davvero nel proprio talento sono fondamentali per emergere nel difficile panorama editoriale giapponese. Anche mostri sacri come Oda hanno avuto il coraggio di riprovare dopo ogni sconfitta, confermando che ogni successo nasconde inevitabilmente una storia fatta di tentativi, revisioni e piccoli, grandi, dolorosi “fallimenti” lungo la strada.

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