Paper Girls 2 Cover Havoc Point Recensione

Paper Girls 2 di Brian K. Vaughan – Recensione

Autori: Brian K. Vaughan, Cliff Chiang
Genere: Amicizia e paradossi temporali
Pagine: 144
ISBN: 978-88-6543-722-3
Formato e rilegatura: Cartonato 17 x 26

Siamo giunti finalmente alla pubblicazione del secondo numero dell’opera scritta da Brian K. Vaughan e disegnata da Cliff Chiang, Paper Girls. Il primo numero di quest’opera, edita da BAO Publishing è uscito in un momento perfetto, dopo la conclusione di Stranger Things. L’effetto nostalgia, unito a una storia avvincente ha fatto il suo dovere e nella nostra prima recensione ne abbiamo mostrato delle potenzialità e referenzialità. Se ve la siete persa allora il nostro consiglio è di darle un’occhiata, prima di proseguire con Paper Girls 2.

Tra il presente, passato e futuro

Ci troviamo nell’epoca nostrana, con la tecnologia che fa parte della nostra quotidianità grazie al viaggio temporale avvenuto nel primo volume. Mae, Tiffany ed Erin devono però ritrovare la loro amica KJ che sembra essersi persa da qualche parte nel tempo. Nel futuro-presente le ragazze finiranno per incontrare una donna adulta, la futura Erin. Per professione la donna fa la giornalista e con l’arrivo delle tre fanciulle, iniziano a comparire i mostri e il temibile nemico, la cui presenza rimane ancora oscurata. Il segreto sembra però essere custodito da quel segno di Apple, che era presente anche nel primo volume.

Paper Girls 2 è una storia di intermezzo, che vuole e deve raccontarci le particolarità di un mondo narrativo in costante crescita e per prepararci a ciò che ci aspetta in futuro, nei prossimi volume. Questo però porta con se anche tutte le problematiche dei capitolo intermediari, che non concludono la storia e non la iniziano. Questo però non rende la storia in sé più brutta o meno emozionante. Si conosce bene Erin e la sua controparte adulta e si finisce per capire qualcosa di nuovo sulle protagoniste, la loro psiche e anche sul loro futuro.

Paper Girls 2

Ritorno al futuro

L’abilità di Brian K. Vaughan non la dobbiamo di certo spiegare noi. L’autore ha avuto di nuovo la giusta attenzione per i dettagli sia nei dialoghi sia nello svolgimento delle vicende. La lettura prosegue spedita dall’inizio alla fine, che arriva molto in fretta proprio per via della sua presa sul lettore. Questo è morto importante sia in un romanzo che in un fumetto.

Cliff Chiang invece ha utilizzato delle tonalità molto diverse rispetto a quel primo numero ambientato nel passato (nostro, ma è il presente per le ragazze). Le tonalità blu hanno fatto spazio al rosso, rosa, arancione e cosi via. Tonalità che sembrano subire un cambiamento alla fine e il terzo volume lo dobbiamo aspettare immerso nel verde. Come sempre, è stata posta una grande attenzione verso le emozioni dei personaggi, visibili anche solo grazie agli occhi. Alcune scene hanno però un apparente disordine che potrebbe rendere difficoltosa l’interpretazione di talune azioni.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.

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