Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark
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Quello di Schrödinger è un celebre paradosso secondo il quale, chiudendo un ipotetico gatto in una ipotetica scatola insieme ad un diabolico macchinario che in base al comportamento di un singolo atomo può o meno rilasciare una dose di veleno mortale, non si avrà mai la certezza matematica che il gatto sia vivo dopo un’ ora di permanenza nella scatola, quindi fino all’apertura della stessa, il gatto deve essere considerato sia vivo che morto, il che, in termini di fisica quantistica, può anche voler dire che il gatto è contemporaneamente vivo e morto. Il team dietro Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark prende spunto da questo ed altri interessanti concetti di fisica per dare forma ad un puzzle game con elementi platform.
TRAMA
Nello zoo delle particelle subatomiche improvvisamente scoppia il caos: quark, gluoni, bosoni ed altri elementi base della materia sono scappati, mettendo a rischio la sicurezza del più bel parco di divertimenti di quell’universo. Toccherà al gatto di Schrödinger risolvere la situazione. Questo eroico felino dovrà usare la sua abilità nel combinare i 4 tipi di quark a sua disposizione (up, down, top e bottom) per ottenere vari effetti e superare gli ostacoli tra lui e la causa di questo disastro, riportando lo zoo alla normalità.
GAMEPLAY
Il gameplay di Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark è meno complesso di quanto sembra; il gatto deve raccogliere ed usare i quark sparsi per il livello formando svariate combinazioni di tre elementi; ad esempio, la semplice combinazione di tre quark gialli trasformerà questi ultimi in pale di elicottero, permettendoci di raggiungere luoghi elevati estendendo il nostro salto, una combinazione di tre quark rossi formerà una base che si posizionerà a mezz’aria, mentre un mix di quark gialli e rossi creerà una base simile a quella già citata, ma con l’abilità di spostarsi orizzontalmente, fungendo quindi da tappeto volante. La varietà di soluzioni, insieme al limite di quark che potremo raccogliere in ogni livello, è nelle intenzioni degli sviluppatori la sfida del gioco, purtroppo, di fatto, la vera sfida del gioco è quello di continuare a giocarci nonostante la noia.
PRO E CONTRO
Il primo problema riguarda i controlli, che vi costringeranno talvolta ad affrontare lo stesso salto più volte, non per sbagli o imprecisioni da parte vostra, ma per problemi di collisioni con le molti parti di ambiente distruttibili, attorno alle quali ruotano la maggior parte dei problemi che la nostra controparte felina dovrà risolvere. Proprio come nella serie “Worms”, lo scenario sarà quasi interamente distruttibile da alcune combinazioni di quark, conservando la stessa fisica della vermosa serie di Team 17, cosa che spesso rende difficile se non impossibile infilarsi in spazi angusti o compiere determinati salti; se questo fattore in “Worms” era una parte importante della strategia di gioco, la stessa fisica mal si adatta in un simil-platform dove un pixel può far la differenza tra il proseguire ed il tasto del suicidio, il che ironicamente richiama l’esperimento del buon Schrödinger di cui vi ho parlato all’inizio. Anche il modo in cui gli sfondi si alternano e si muovono sullo sfondo è preso pari pari da “Worms”, ed anche questo mal si adatta ad un gioco in cui i nemici sono per la maggior parte monocromatici: è molto difficile notare un nemico bianco su sfondo bianco. Anche i nemici sono ben poco interessanti, la maggior parte di essi riesce ad essere solo fastidiosa senza di fatto aumentare il livello di difficoltà, ma solo allungando i tempi. Basti pensare che i nemici con cui avremo più a che fare sono delle gelatine che al vostro passaggio ruberanno un quark, se teniamo conto che spesso questi furti passeranno inosservati, il peggio che vi può succedere è di dover tornare indietro, colpire il nemico (che nel frattempo sarà rimasto immobile a rimirare l’esserino rubato), riprendere il maltolto e proseguire. Non è una sfida, è una rottura di scatole, l’equivalente videoludico di cercare le chiavi lasciate da qualche parte in casa. Va purtroppo anche detto che, per motivi che nemmeno gli scienziati potranno mai spiegare, i ragazzi di Italicpig hanno deciso di abbandonare una semplice ma onesta struttura lineare, per dare al gioco un piccolo tocco di free roaming, il che si traduce in aree troppo grandi e troppo lunghe da attraversare che non mettono alla prova altro che la vostra pazienza, visto che ivi troverete quark in abbondanza, in numero tale da non dovervi nemmeno preoccupare degli attacchi nemici che vi ruberanno o distruggeranno i vostri compagni dalla vocetta stridula e fastidiosa. Il modo più veloce di morire in Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark è quello di finire in una strana melma verde che funge da barriera, attraversabile solo con la combinazione di tre quark verdi. Credo che facendo in modo che il gatto venisse respinto invece che ucciso, il gameplay ne avrebbe giovato, ma tant’è, un po’ di difficoltà vera e propria non guasta, il guaio è quando questa dannata melma fa gioco di squadra con la telecamera bislacca di questo titolo per spingervi alla morte, e quindi al checkpoint precedente. Dovendo citare un fattore positivo in questo gioco, non posso che pensare al doppiaggio ed all’interpretazione delle battute del gioco. Credo che gli attori si siano davvero impegnati e divertiti ad interpretarli, ma anche se alcuni dialoghi sono riusciti a strapparmi un sorriso, spesso le battute sono abbastanza stupide, anche se farcite di citazioni e concetti scientifici. Qualcuno dirà che sono battute che non tutti capiscono a causa della poca familiarità che ha l’utente medio con la scienza, ma non sono d’accordo; se avessero aggiunto anche delle risate registrate
, avreste scambiato Schrödinger’s Cat per un brutto spin off di “The Big Bang Theory”, il che per qualcuno potrebbe anche essere divertente.
CONCLUSIONI
Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark è il classico studente che invece di essere intelligente e non applicarsi, si applica tanto ma è scemo. Cari Italicpig, non basta buttare citazioni a caso ed inserire scenari a forma di E=mc2 per camuffare un titolo legnoso e poco ispirato e farlo sembrare un passatempo da scienziati del CERN in pausa pranzo. Devo dare atto che è riuscito ad incuriosirmi, spingendomi a ricercare su Wikipedia alcuni concetti e teorie a cui accenna, riconoscendogli un minimo di valore educativo, ma a livello ludico, per quanto mi riguarda, il gatto in questa scatola è morto stecchito.
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- buona idea di base
- buone interpretazioni dei dialoghi
- può suscitare curiosità verso il mondo scientifico
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- Gameplay alternativamente noioso, frustrante o confusionario
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- VOTO - 4/104/10
Riassunto
Schrödinger’s Cat and the Raiders of the Lost Quark è un minestrone di concetti della fisica atti a plasmare un titolo che prova in tutti i modi a sembrare intelligente, ma che risulta dopo pochissime ore noioso e poco stimolante.