Trolls (2016) – Recensione

Genere: Animazione, Avventura, Family
Regia: Mike Mitchell, Walt Dohrn
Durata: 92 minuti
Produzione: DreamWorks Animation
Distribuzione: 20th Century Fox
Uscita: 27 ottobre 2016

Un’esplosione di allegria e di colori arriva nelle sale cinematografiche al termine di ottobre, in occasione dell’uscita di Trolls: un nuovo film d’animazione di Dreamworks Animation, diretto da Mike Mitchell e Walt Dohrn (Shrek e vissero felici e contenti) con gli sceneggiatori Jonathan Aibel e Glenn Berger della trilogia di Kung Fu Panda, e ispirato ai celebri pupazzetti danesi inventati nel 1959 da Thomas Dan. Il quartetto ha deciso di inneggiare alla felicità attraverso le adorabili creature dai fluorescenti e spettinati capelli. Missione compiuta?

Trolls - Dreamworks

Inno alla felicità

Trolls racconta come una piccola tribù di personaggi magici vivano soggiogati dai terribili Bergen che, senza di essi, non potranno mai comprendere quale sia l’ebbrezza dell’allegria. Guidati dalla principessa Poppy (Anna Kendrick), i Troll hanno comunque goduto diversi anni di pace e tranquillità che li ha portati a vivere in maniera spensierata e ignara. Purtroppo, un giorno vengono scoperti e catturati dalle enormi creature, al punto da costringere Poppy e il riluttante Branch (Justin Timberlake) a partire per una rischiosa missione di salvataggio.

Realizzato interamente in CG, Trolls riesce ad avvicinarci alla sua danza sfrenata. L’idea che pertanto le dà origine non è discordante a cui ci ha abituati DreamWorks, quindi vi è una tipologia di personaggi ed eventi simili ai classici dello studio fondato da Steven Spielberg e non solo (v. I Puffi). Ciò che ne conferisce più brillantezza è, ebbene sì, il suo fascino.

A partire dagli stessi troll -per quanto accostati su vecchie figure- ingenui, spensierati, gioiosi e rosei; ai Bergen, l’antitesi della delicatezza, ciascuno assetato di felicità e più orrendo dell’altro. E da un ottimismo incrollabile a un cinismo pessimistico, dove l’incoscienza è un dolore e la prevenzione una sicurezza, una filosofia di vita. Questa opposizione non cesserà di essere utilizzata per scopi umoristici e morali, talvolta comuni altri meno, e finisce per rivolgersi perlomeno più ai bambini che adulti. Il messaggio è evidente e sta nel cercare la felicità in sé stessi.

Trolls - Dreamworks

Commento finale

Anche se poco eterogeneo, il film d’animazione se la cava per la sua natura spensierata proprio come l’ottimismo e ingenuità di Poppy e la paranoia di Branch. In primo luogo sembra logico, se si considera che Trolls sia rivolto più ai piccini, ma in un secondo momento sarebbe stato preferibile elargire maggior attenzione per una trama più solida, oltre ad essere un veicolo per numerose tracce musicali, i cui cattivi non mostrano particolarmente alcun inventiva e carisma in quanto lineari e prevedibili. Ciò viene reso più diradato se concepiamo pellicola sotto un’altra linea prospettica: un tripudio di colori, all’insegna della musica pop, che trasmette lo spirito della allegria a base di vita, canto e divertimento.

Trolls è una vivacissima commedia di animazione ricca di personaggi colorati ed esilaranti. Un’opera dove la colonna sonora incarna un ruolo dominante grazie a una varietà di canzoni imperdibili. E, per concludere, saprà intrattenervi anche per merito di un buon doppiaggio, per una tecnica d’animazione che omagga lo ‘scrapbooking’ e per una rincarata dose di gag. Beh, se siete stanchi del grigiore e della negatività prevalenti, lasciatevi trasportare dal fervore e dalla perpetua allegria dei piccoli Troll.

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Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.

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