Autore: Chuya Koyama
Editore: Star Comics
Volumi: 26 (in corso) / 25 (in corso in Italia)
Formato: 13 × 18, B, 176 pp, b/n e col., Sovraccoperta, € 4,90
Ritrovare degli amici dopo molto tempo è una sensazione molto gratificante, soprattutto se quegli amici ci sono molto cari e non vediamo l’ora di scoprire le novità che riguardano la loro vita. Quella sensazione è la stessa che ha ricoperto il nostro cuore quando abbiamo ripreso la lettura di Uchu Kyodai, un manga di Chhuya Koyama che ci ha già spiazzati in passato. Con i nuovi numeri possiamo dire tranquillamente che l’autore ha continuato a sorprenderci e vignetta dopo vignetta, tavola dopo tavola e pagina dopo pagina ha continuato a darci delle emozioni autentiche. Possiamo dire tranquillamente che si tratta di un manga maturo e realistico, ma nelle prossime recensioni vogliamo soffermarci un po’ meno sul lato artistico (trattato molto bene nella prima recensione), trattando nel migliore dei modi la storia. Ovviamente qualora ci fossero delle novità grafiche da segnalare lo faremo con grande piacere.
Lo spazio
Quella che va a intersecarsi tra il numero 8 e il numero 10 è una storia che prevede molteplici cambiamenti più o meno importanti sulla storia dei due fratelli Mutta. Nanba è ormai pronto per partire verso Houston per iniziare i vari allenamenti e test che gli consentiranno di diventare un astronauta. Hibito invece si trova nello spazio aperto e riesce nel suo grande sogno, atterrare sul suolo lunare, diventando nel contempo uno degli astronauti più famosi del mondo.
Durante l’addestramento per la sopravvivenza, Mutta Nanba e il suo gruppo iniziano a sentire la vera stanchezza, che li porterà ad arrivare per ultimi nella gara contro gli altri ASCAN (aspiranti astronauti). Nonostante la posizione sfavorevole, i compagni hanno legato in modo incredibile, diventando molto più fiduciosi nei propri compagni. Purtroppo per Hibito invece, inizia un periodo difficile. Insieme a un collega, egli sprofonda con un moon buggy dentro un cratere e dovrà cercare di uscire, ritrovando prima il suo collega.
Ritmi serrati
Man mano che la storia prosegue in avanti i personaggi iniziano ad avere un proprio ciclo di maturità, simile a quello che abbiamo noi, persone reali. Ciò si riflette in modo preponderante anche sulla narrazione stessa dell’opera. Le battute a sfondo meramente comico si fanno più rarefatte e la preoccupazione inizia a farsi largo nell’animo dei personaggi e del lettore, che passivamente può solo guardare l’evolversi degli eventi.