Y l’Ultimo Uomo #1-2 – Recensione

Autori: Brian K. Vaughan, Pia Guerra, Josè Marzàn jr.
Editore: RW Edizioni
Formato: 16,8 x 25,6, B, col., 132 pp
Genere: Fantascienza

Tutti hanno una voce in questo secolo. I social network danno a tutti l’opportunità di far valere le proprie opinioni per quanto estreme siano, e tra le centinaia di migliaia di server trovano spazio opinioni terrificanti contro tutto e il contrario di tutto: nazisti, fascisti, nazivegani, comunisti, fanatici religiosi, fruttariani, respiriani, attivisti dell’estinzione umana, maschilisti ed ovviamente femministe. Y l’Ultimo Uomo avvera il sogno delle più estremiste di queste ultime: l’istantanea estinzione di tutto il genere maschile!

Shakespeare e Houdini

Yorick Brown è un giovane uomo piuttosto ordinario. Certo, è un appassionato di escapismo che sta addestrando una scimmia, ma riesce a ricoprire bene il ruolo del classico “eroe della porta accanto”, genuino, semplice ed incredibilmente irresponsabile. Lui e la sua scimmia Ampersand sono misteriosamente gli unici due esseri viventi sulla terra dotati del cromosoma Y sopravvissuti all’”avvenimento” che ha causato la morte improvvisa e simultanea di tutti i maschi del pianeta. Sulle cause, solo indizi e nessuna certezza.

La motivazione principale del viaggio di Yorick è proprio quella di far luce sul mistero della piaga, e sui motivi che hanno portato alla sopravvivenza sua e della sua scimmia. Per forza di cose tutti gli altri personaggi sono donne, che contrariamente da come potreste pensare, daranno la caccia a Yorick non a fini “riproduttivi”, ma per eliminarlo definitivamente. Antagoniste principali sono le Amazzoni, una pseudo-organizzazione per l’eliminazione di ogni rimasuglio del genere maschile, dalle opere d’arte ai monumenti fino ad arrivare all’uccisione dei transessuali da donna a uomo, che nei primi due volumi inseguiranno i protagonisti, aiutati anche da una vecchia conoscenza di Yorick...

Il mondo delle donne

Amazzoni a parte, il mondo senza uomini di Y l’Ultimo Uomo rasenta l’apocalittico. Centrali elettriche che non funzionano, linee gerarchiche militari e politiche completamente allo sfascio e così deboli dall’essere minacciate da gruppi sparuti di rivoltose, collegamenti interrotti e un giustificato senso di fine imminente; anche se è impossibile sapere cosa realisticamente succederebbe in una situazione simile, il quadro ci è sembrato esageratamente catastrofico. La spiegazione che ci danno gli autori suona quasi come una denuncia a favore delle “quote rosa”: la maggior parte dei professionisti che mandano avanti questi servizi essenziali sono uomini, e sono poche le donne specializzate in grado fin da subito di prendere i loro posti; potesi possibile ma comunque improbabile, che comunque speriamo di non dover mai verificare. Comunque, anche se poco realistico, questo è lo scenario perfetto per un’avventura on the road, lasciando all’ambientazione anche lo spazio per crescere ed evolversi durante la serie.

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Protagonista o cornice?

Forse l’elemento che convince di meno di Y l’Ultimo Uomo è proprio il suo protagonista; eccessivamente ingenuo, irresponsabile, ridicolmente romantico nella sua volontà di raggiungere la fidanzata dall’altra parte del mondo, altalenante tra una passiva apertura mentale e un bigottismo da comare dell’Italia del 1942; quasi una caricatura dello stereotipo dell’adulto immaturo e mai cresciuto.

Probabilmente anche questa è una scelta voluta, un personaggio relativamente piatto ha più spazio per maturare ed evolversi insieme alla storia e l’ambientazione, e comunque funziona bene per dare risalto a tutti i personaggi che lo circondano, rendendo l’ambientazione pre-apocalittica, le relazioni tra i personaggi e i tanti misteri i veri protagonisti dell’opera. Altro grande protagonista è lo stile grafico. I disegni sono chiari, puliti e realistici proprio come in Preacher, capolavoro assoluto ed a nostro parere punta di diamante della Vertigo. L’assenza di onomatopee ed i colori uniformi riescono a rendere bene tutto, dalle scene d’azione ai dialoghi. Leggere Y l’Ultimo Uomo non stanca mai, proprio come un film ben diretto.

A patto di non prenderlo per un fumetto con un qualche tipo di valore sociale, almeno per ora, Y l’Ultimo Uomo è un fumetto avvincente, ben narrato, con premesse e sviluppi originali, che sopperisce alla piattezza (speriamo temporanea) del protagonista con una narrazione solida ed uno stile grafico molto piacevole. Abbiamo letto i primi due volumi, riproposti dalla RW Edizioni tutto d’un fiato, e non vediamo l’ora di leggere il resto. Se ve lo siete persi in passato, ora non avete più scuse!

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.

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