Little Nightmares III – Recensione

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Negli ultimi giorni ho concentrato le mie energie nel provare, giocare e divertirmi al terzo episodio di una serie che nel corso degli anni non me lo sono mai dimenticato. La mia fortuna è di aver seguito la serie dal lancio del maggio del 2018, seguendo con il secondo episodio e perché no giocare e finire anche lo spin-off su Mobile perché si, c’è anche una versione per Android/iOS chiamato VLN ossia Very Little Nightmares che funziona con movimenti touch, ma è dannatamente divertente.

Con Little Nightmares III Supermassive Games è riuscita a cucire un ottimo prodotto mantenendo le atmosfere dei precedenti capitoli, migliorando l’esperienza con alcuni nuovi elementi che garantiscono una continuità appagante, capace di portare a compimento diversi enigmi che andremmo a parlarne nel corso dell’articolo. Il puzzle game l’ho provato su Nintendo Switch ma è presente su ogni piattaforma più recente e passata da Nintendo Switch 2, Playstation 4 e 5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC attraverso il sistema operativo Windows.

Un viaggio in un lungo sogno

La storia non è raccontata nel modo tipico ma segue i canoni della serie, senza un narratore oppure un protagonista che possa raccontare ciò che sta succedendo durante la serie. Infatti da buon giocatore bisognerà capire che cosa sta succedendo attorno al mondo di gioco e leggere il plot iniziale, perché per la prima volta nella serie non avremmo un singolo protagonista ma ne avremmo due, il primo è Low un ragazzo che indossa una maschera che ricorda un corvo.

Il ragazzo si sveglia da un sogno di una finestra per essere catapultato in uno specchio, atterrato in una nuova area scopre un documento e viene raggiunto da una ragazza mascherata, che si chiama Alone ed è completamente vestita di verde, con la quale dovranno collaborare per uscire da questo luogo. Infatti il viaggio dei due ragazzi sarà rivolto a uscire da una necropoli situata in mezzo al deserto, che incredibilmente al cui all’interno si cela una città moderna, però che sembra lasciata andare a malora e con una bambola gigante a troneggiare sul luogo.

Durante il viaggio ho sentito una sensazione di malinconia, quasi ad aver perso ogni cosa durante il tempo, di una città bella e piena di sogni ma che ha perso ogni speranza, voglia di vivere e con la paura costante che qualcuno possa rubargli anche l’ultimo barlume di vita normale. Ogni area è un dungeon capace di mettere in difficoltà il giocatore, senza un qualcosa che possa indicare la via se non sbagliare, cadere in un fossato e ricominciare da capo nuovamente per tentare una seconda, terza oppure un 20esimo tentativo.

Tanti enigmi ambientali

Il titolo è un susseguirsi di enigmi ambientali i quali non saranno impossibili d’affrontare, però in certi contesti bisognerà stare più concentrati del solito per capire il contesto dell’area nella quale saremmo arrivati, in quanto i due protagonisti non parleranno e per comunicare dovranno gesticoleranno verso le zone d’interesse. Nel corso dell’avventura mentalmente ho diviso le aree in 3 macro realtà, la prima è quella di raggiungere una piattaforma superiore o inferiore in base a dove dovremmo andare.

In questo scenario potremmo essere aiutati da un ombrello fatto con piume nere, immagino ottenuto da qualche corvo che vola e che le ha perse nei suoi viaggi, per farsi trasportare dal vento oppure per far rallentare la caduta da una pittaforma superiore ad una inferiore. Però questo avviene solo nella prima sezione del gioco, perché nella seconda verrà cambiata e muterà in modo lento in modo tale che i protagonisti si possano muovere in silenzio, permettendo al sottoscritto di introdurvi nella seconda sezione dove andare con calma e rimanere nascosti sarà di vitale importanza per evitare di essere scoperti, inseguiti e catturati dall’entità di turno che possiam oconsiderare come dei boss d’area, che non potremmo sconfiggerli direttamente ma dovremmo usare l’astuzia a nostro vantaggio.

La terza categoria sono le aree nelle quali dovremmo utilizzare le armi di uno dei due, oppure di entrambi, protagonisti i quali avranno nel loro arsenale un arco per Low e una enorme chiave inglese per Alone, i quali possono utilizzarli solo in momenti di bisogno e non sempre. Questi attrezzi saranno utili anche in altre circostanze come l’arco per spezzare qualche corda, che mantiene in alto una piattaforma oppure utilizzare la chiave inglese per tenere aperta una porta, per poi farci aprire un secondo passaggio grazie all’aiuto del nostro alleato.

Single Player vs Multiplayer

Il singolo giocatore e l’online offrono dal punto di vista delle meccaniche le stesse caratteristiche, se nel primo caso controlleremmo solo uno dei due comprimari mentre il secondo viene controllato dalla CPU dall’inizio alla fine dell’esperienza, non sarà lo stesso anche nella cooperativa. Non avremmo molti comandi per affrontare le situazioni che vivremmo nella storia, un esempio è il dover mantenere la presa fino a quando non sarà completata l’azione come saltare da una piattaforma ad un altra, un po’ sulla scia dei vecchi Tomb Raider, oppure scalare una piattaforma/scala a chicciola.

Anche le azioni condivise fra un personaggio all’altro sarà molto utile, come ad esempio aprire diverse bottole parecchio pesanti oppure staccare qualche asse inchiodata ad alcune porte per bloccare l’accesso, saranno tutte azioni che bisognerà per forza di cose farla in coppia mai da soli. Se nel singolo giocatore l’alleato sarà controllato dal computer non sarà la stessa cosa anche nel multiplayer, perché ad ogni accesso nella sezione si sceglierà chi controllare durante la partita.

Se da un lato sarà più complesso gestire gli enigmi da un altro punto di vista invece, renderà l’esperienza più semplice e si potrà capire meglio che cosa affrontare durante le sessioni di gioco. Una nota positiva almeno secondo me è quella di scegliere da che punto partire, nel caso magari una persona non ha capito come avvanzare in una determinata area potrà essere aiutata, povrando e riprovando prima o poi si riuscirà ad uscire da un enigma ambientale.

Un atmosfera accattivante

Un aspetto sicuramente positivo della serie è il cambio del mondo onirico del gioco, in ogni capitolo si ha una realtà completamente differente da conoscere e da approfondire nel corso dell’opera. Il fatto di non sapere che cosa aspettarsi davanti ad una realtà nella quale non conosciamo e che ogni persona, ogni creatura che incontreremo, ha quasi sempre una forza superiore e con un unico obiettivo ovvero quello di trovare altri esseri viventi.

Le atmosfere dark permettono di creare situazioni al limite che possono cambiare ad un momento all’altro, infatti la paura di poter fallire è sempre dietro l’angolo e la possibilità di essere scoperti da un nemico di turno è la norma. Infatti più di una volta si verrà scoperti e la possibilità di riprovare sarà la scelta migliore in quanto, conoscere l’ambiente i gioco e le sue caratteristiche nel corso dell’esperienza è alla base del gioco, con alcuni momenti che potrebbero mettere a dura prova anche chi ha la mente più tattica.

Ultimo aspetto di cui tratteremmo è il lato audio estremamente convincente, dove in alcuni momenti mi hanno fatto mettere in allarme diverse volte in quanto fra bicchieri rotti, campane che cadono peggio che in un film di Micheal Bay e molto altro farà si che i nemici staranno sempre in allerta. Questo capitolo manitenere come da tradizione il multilingua tra cui anche in italiano, che permette la completa comprensione a chiunque per una perla che non smette di splendere.

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