Alcuni adolescenti sono stati arrestati in India per aver giocato a PUBG

PlayerUnknown's Battlegrounds

Da pochissimo lo stato indiano del Gujarat ha vietato l’utilizzo del videogioco PlayerUnknown’s Battlegrounds sul proprio territorio. Questo per contenere la dilagante violenza tra gli adolescenti, dovuta a quanto pare proprio al gioco incriminato.

Il rapporto di polizia dice infatti:

“A causa di questi giochi, l’educazione dei bambini e dei giovani viene colpita e colpisce il comportamento, i modi, la parola e lo sviluppo dei giovani e dei bambini”.

Grazie alla fonte autorevole qual è The Guardian ha rivelato che l’entrata in vigore di questa legge è avvenuta la settimana scorsa. Le autorità effettivamente si stanno impegnando per far rispettare il divieto e ultimamente hanno arrestato alcuni adolescenti, colpevoli d’aver giocato al gioco proibito. Ovviamente successivamente sono stati rilasciati con un richiamo.

Il divieto è nato grazie ai commenti fatti a gennaio dal ministro Narendra Modi, che ha specificato i due titoli incriminati: Fortnite e PUBG.

“Come ogni altra cosa, anche la tecnologia viene con i suoi aspetti positivi e negativi. Come genitori, dobbiamo guidare i nostri figli ad ottenere il massimo dalla tecnologia. Incoraggiare la loro curiosità sull’apprendimento di varie app … come ad esempio costruire qualcosa o cucinare qualcosa.”

Se doveste trovarvi nei paraggi, ricordate di non giocare insomma.

FONTE: Kotaku

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.