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La vita è una giostra davvero intrigante con tante salite, ma altrettante cadute. Forse è proprio questo che la rende cosi bella e preziosa. Inutile dire, però, che arrivano dei momenti di sconforto, in cui ognuno di noi capisce che ci sono delle cose che non abbiamo fatto, altre mancate e cosi via. Arise: A Simple Story è un gioco sviluppato da Piccolo Studio e che mi ha ricordato proprio i momenti mancanti della vita, anche se non mia, per fortuna. Il titolo ha dalla sua la potenza narrativa senza mostrarci i testi, ma dipingendo un quadro dal sapore dolce e amaro.
La storia in effetti è facile da spiegare, ma la sua delicatezza obbliga necessariamente a un tipo di approccio preciso. La storia parte con una morte, che in fin dei conti fa sempre parte del ciclo della vita e su questo non possiamo fare niente. Una grande pira brucia il corpo dell’anziano, spargendo le sue ceneri in alto nel cielo ed è qui che inizia la sua avventura. Svegliatosi davanti a una montagna lontana che a tratti ci ricorda quella di Journey (sarà forse la stessa?), l’uomo anziano dovrà viaggiare per riscoprire il proprio passato. Con una vita già vissuta, piena di amore, di dolore e di gioia rivivremo una storia emozionante quanto la vita stessa.
Ogni passo attraverso un ricordo è un passo per ricostruire una vita che non c’è più e per noi, giocatori, si tratta di un modo per capire qualcosa riguardo a quella nostra. L’oscurità e la luce si scontrano e ci mostrano le paure e le sofferenze, il dover affrontare se stessi e il lottare contro il tempo, che scorre inesorabilmente verso una sola e unica direzione. L’avventura ci porterà in tutto un 4 ore e alla fine, preparate i fazzoletti.
Il controllo
Rivivendo l’avventura potremo agire in modo diretto sulla storia e sulle ambientazioni ed è qui che entra in funzione il vero e proprio gameplay. Ci sono infatti alcuni titoli che nonostante una magnificenza narrativa sono dei semplici walking simulator, ma ovviamente questo non toglie niente a quei titoli. In Arise invece potremo non solo guidare il nostro anziano attraverso dei paesaggi magnifici e onirici, ma anche cambiare alcuni punti all’interno di questi. Il gioco ovviamente è semplice e la sua semplicità è il vero punto forte, ma un tasto ci permetterà di cambiare radicalmente ciò che abbiamo attorno.
Il tasto in questione attiva l’abilità di poter cambiare il tempo, facendolo scorrere avanti e indietro a nostro piacimento. Questo è il punto focale per la soluzione degli enigmi che ci si pareranno davanti.
Ad accompagnare una storia cosi delicata e intima ci pensa uno stile grafico altrettanto semplice, ma efficace. Le linee sono definite in modo veloce, ma allo stesso tempo pieno di amore e rispetto verso qualcosa che digitalmente passa al nostro cuore. Si tratta di uno stile minimalista che funziona, ma che non cerca di stupire il lettore in qualche modo particolare. In fondo, perché dovrebbe? Allo stesso tempo, il comparto musicale rappresenta perfettamente ciò che dovrebbe essere il vero animo dell’opera, permettendo il massimo coinvolgimento con il giocatore.