Batman/Flash: La Spilla – Recensione

Batman/Flash: La Spilla

Il periodo Rinascita della casa editrice DC Comics ha visto nascere tantissime interessanti idee. Non tutte sono andate in porto purtroppo, ma è normale. Altre invece sono durate molto tempo, fino a diventare un po’ stancanti. Personalmente adoro la scrittura di Tom King e vederlo lavorare su Batman era un piacere veramente immensamente. Peccato che poi le storie hanno iniziato a non portare molto lontano (a differenza delle sue miniserie come quella di Mister Miracle e Strange Adventures), ma non è questo il caso. La Spilla è una run dell’inizio della Rinascita e ancor’oggi risulta essere di grande spessore narrativo e grafico.

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Parlare de La Spilla senza nominare il futuro e il passato con tanto di spoiler è difficile, ma ci proverò. L’evento immenso qual era stato il Flashpoint ha portato delle grosse cicatrici nel mondo DC, questo lo sappiamo un po’ tutti, ma non conoscevamo l’entità di un pericolo oscuro e terribile che ora sembra essere pronto a esplodere.

Come sapete, una spilla gialla e insanguinata era comparsa all’interno della Bat-Caverna, scatenando l’interesse di Batman e Flash. Dopo ricerche interminabili, ecco accadere qualcosa di inaspettato. La spilla reagisce con la maschera di Psico-pirata e Bruce riesce per un istante a vedere suo padre. Peccato che subito dopo compare Anti-Flash, pronto a spaccare in due il pipistrello, ma ovviamente non accade questo. Presa la spilla, egli scompare per ricomparire e morire dicendo d’aver visto Dio. Questo traumatico evento scatenerà le ricerche dei due investigatori e li costringerà a tornare nuovamente nel mondo del Flashpoint.

La storia di questa breve run è scritta da Joshua Williamson (The Flash) e Tom King (Batman) e mette in grande evidenza i due personaggi. Fin dall’inizio risulta lodevole il fatto di voler raccontarci una storia grande e articolata, capace di riprendere quanto prima era stato fatto e giustificare quindi anche il reboot avvenuto con New 52. In questa run funziona praticamente tutto. I dialoghi, i pensieri e i personaggi hanno un loro perché e cosi anche gli eventi narrati risultano essere gradevoli e molto articolati.

I disegni sono invece divisi tra Jason Fabok (Batman) e Howard Porter (The Flash) e mettono in evidenza le particolarità dei due eroi. Batman e la sua fisicità appare grosso, statico e minaccioso. Al contrario The Flash è veloce, dinamico ed è quasi come un brano speed metal mandato a velocità 4x. Nonostante questo, però Flash è dettagliato e maestoso, come lo è anche il suo eterno nemico. Le tavole sono costruite con maestria in modo da darci la giusta sensazione di paura, rabbia oppure oppressione (merito delle griglie e gabbie a 9). Ottimo il lavoro degli autori che hanno imbastito qualcosa che sappiamo già come finirà, ma che nel 2021 appare ancora come fresco.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.