Bridge Constructor – Recensione

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La prima ad accorgersene fu Valve: i motori fisici si stavano velocemente evolvendo, al punto di poter tranquillamente affidare aspetti molto importanti dei giochi a questi motori. La Gravity Gun fu solo l’inizio… in men che non si dica sono spuntati giochi che facevano della fisica il loro punto di forza, con proiettili che si muovevano in modo realistico, bizzarre applicazioni della legge di gravità e della spinta di archimede, e naturalmente, edifici che collassavano sempre più realisticamente. Da qui a produrre un gioco a basso budget, basato esclusivamente sulla fisica dei cavalcavia sotto sforzo, ne è passata di acqua sotto i ponti (ah-ah), ma ora Bridge Constructor arriva su console. Se si tratti di immotivato ottimismo o della certezza di aver fatto un buon lavoro, cercheremo di capirlo insieme.

Il triangolo sì

Entriamo nel merito: dopo un tutorial rapido e sommario sul funzionamento dei comandi, l’unico consiglio (utilissimo) che ci sarà dato, è quello sulla validità delle strutture di sostegno triangolari a supporto dei ponti. Ora, purtroppo, chi scrive non è un ingegnere, non ha mai neppure sfogliato, neppure per diletto, un libro sulla costruzione di strutture più complesse di una casa di LEGO, eppure è bastato quell’unico indizio sulle strutture triangolari a darmi l’avvio, e superare i livelli costruendo ponti sempre più familiari, sempre più simili a ponti che ho già visto. Grazie ad un continuo prova e riprova ho “scoperto” sistemi originali e funzionali di tenere su ponti, distribuendo il peso della struttura in modo da concedere il passaggio anche ai mezzi più pesanti. Non eccellerà certo per la cura dei dettagli, ma lo scopo di Bridge Constructor è quello di sentirsi un po’ ingegneri, obiettivo perfettamente centrato.

Le parti con cui potremo costruire sono piuttosto limitate: due tipi di travi, in legno o in acciaio, diversissime tra loro per peso, lunghezza massima, resistenza e soprattutto costo, cavi d’acciaio che fungono da tiraggi e piloni di cemento, costosissimi ma praticamente indistruttibili, e anche piuttosto rari, visto che per essere edificati necessitano di un solido punto d’appoggio. Lo scopo di Bridge Constructor è quello di consentire il passaggio di veicoli da una parte all’altra di un burrone. I veicoli disponibili sono di tre tipi: automobili, autocarri ed autocisterne, che rappresentano i tre gradi di difficoltà facile-normale-difficile.

Già al termine della costruzione, facendo partire la modalità anteprima, le parti del ponte più sotto sforzo e prossime alla rottura cambieranno colore. Col verde potremo stare sereni, col giallo un po’ meno e col rosso sarà necessario correre assolutamente ai ripari. Vedere passare pesanti autocarri su una struttura di cui non siamo sicuri e vedere le parti che si incurvano resistendo al peso, è un’esperienza che spesso vi terrà col fiato sospeso. Non sarà necessario comunque che il ponte sopravviva al passaggio dei mezzi, al gioco basterà il passaggio di due camion per festeggiare il vostro successo. Poco importa se gli autocarri ce l’hanno fatta solo perché sono riusciti a non farsi raggiungere dal crollo della struttura.

Lo scheletro della struttura

Bridge Constructor non è un gioco ambizioso. I menù sono ridotti all’osso, l’audio è praticamente inesistente, la grafica da gioco di lancio della PS2 e nemmeno i caricamenti sono particolarmente rapidi. Tutto l’impegno del team è andato al gameplay, mossa condivisibile; avendo pochi soldi a disposizione, meglio investirli tutti sul gioco in sé. Questa economia ha tuttavia dato vita a bug talvolta esilaranti, altre volte semplicemente brutti. Ad esempio, l’unica parte realmente tangibile dei camion sono gli pneumatici, capita quindi molto spesso di vedere un mezzo rovesciato, compenetrato col ponte che continua la sua marcia indisturbato viaggiando sull’asse delle ruote! Dovete vederlo per crederci. La fisica talvolta fa dei regali inaspettati al giocatore, catapultando in avanti automezzi in caduta libera, facendovi completare il livello. Cercheremo nei prossimi giorni di pubblicare alcuni di questi strafalcioni sul nostro canale youtube.

Nonostante gli scarsi mezzi, Bridge Constructor riesce anche a dare variazioni sul tema, offrendovi piccole alternative al gameplay classico. C’è infatti un intero continente di ponti caduti da ricostruire che attraversavano burroni con argini a diverse altezze. Costruire un percorso tra due punti diversamente posizionati offrirà un grado di sfida in più, dovendo stare doppiamente attenti a come il peso viene distribuito dai supporti, immaginando anche le reazioni della struttura ai repentini cambi di velocità dovuti a dossi e cunette. Facendo un passo forse più lungo della gamba, talvolta avremo a che fare con i “ponti folli” impossibili da costruire in modo normale, che ci costringeranno ad un approccio fantasioso, sfruttando l’indistruttibilità dei veicoli, facendoli precipitare in modo controllato su piattaforme da far tremare i polsi. Fortunatamente, queste follie fisiche sono tranquillamente skippabili, visto che il completamento delle stesse è visto come un bonus non essenziale al completamento del gioco.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Un gioco che fa poco, ma lo fa bene. Nella sua estrema semplicità, Bridge Constructor è capace di dare tante soddisfazioni, e rappresenterebbe un regalo a dir poco splendido per un figlio/nipote che dimostri interesse per le costruzioni in generale. Un metodo simpatico per incoraggiare un bambino dotato e fargli scoprire una passione che un domani potrebbe trasformarsi in una professione. Già immaginiamo un futuro professionista che, mentre di notte disegna progetti solo grazie all’effetto della caffeina, maledice il giorno in cui i genitori da piccolo gli regalarono Bridge Constructor facendogli nascere l’insana passione per l’ingegneria civile.[/stextbox]

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.