Chivalry II – Recensione

Chivalry II
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Ci sono giochi buoni, giochi emozionanti, giochi potenti e poi ci sono giochi divertenti. Spesso quest’ultima categoria viene messa un po’ in cattiva luce rispetto al resto e vengono quindi dimenticati. Chivalry II è a tutti gli effetti un titolo divertente da giocare e bello da vedere, ma non per questo sarà popolare. Eppure si tratta di un gioco multigiocatore medievale in cui dovremo pestare i nostri nemici senza alcun ritegno. Interessante da giocare e da vedere, il gioco è un sogno a occhi aperti per tutti gli appassionati delle mazzate, delle spade e dello sferragliare del metallo. Del ferro e del legno è fatta questa recensione e del sangue è macchiato il nostro vestito.

Chivalry II

Non aspettatevi alcun tipo di trama da un gioco del genere e non aspettatevi dei personaggi memorabili. Non ci sono e non è il caso di vederli. Piuttosto invece, pensate a quel che il gioco offre per davvero. In Chivalry II vi ritroverete ad affrontare su di un grande campo da guerra una serie di nemici controllati dall’IA e i cavalieri controllati dagli altri giocatori.

A tutti gli effetti, nel guardare il gioco da fuori, ogni partita potrebbe sembrare simile a uno scontro in cui non si capisce niente di quel che succede. In realtà non è così. Vedremo i due schieramenti combattere in modo piuttosto netto. Da una parte ci saranno i Cavalieri di Agatha, mentre dall’altra parte c’è l’Ordine dei Massoni. Tra le modalità di gioco ovviamente troviamo il PVP classico a 64 giocatori, che però potrebbe essere eccessivo per molti giocatori alle prime armi.

In quel caso gli sviluppatori hanno inserito anche la modalità che permette a un massimo di 40 giocatori di ingaggiare i duelli all’ultimo sangue digitale. Anche questa modalità è molto dispersiva a prima vista, ma più adatta per i neofiti. Non poteva mancare poi un classico tutti contro tutti. Un’orgia di soldati che cercano di infilzarsi con le spade senza alcun senso logico.

Chivalry II

Il gameplay ci mette alla guida di un soldato piuttosto personalizzabile e come in un qualsiasi FPS dovremo capire il nostro ruolo e l’arma da impugnare. Ogni spada ha un proprio peso, che ovviamente porta a uno stile di combattimento differente. Non potrete quindi utilizzare un solo stile per tutte le tipologie di battaglie. A questo si aggiunge anche il fatto di poter letteralmente perdere la propria arma durante il combattimento.

In quel caso potrà salvarci la nostra arma secondaria. Si tratta ad esempio di un piccolo pugnale che servirà per riuscire a spodestare il nemico che abbiamo davanti. Le classi si dividono in Avangurdia, Valletto, Cavaliere e Arciere. Le prime due servono nelle fasi di pushing e support, mentre l’arciere è forse quello meno avvantaggiato rispetto agli altri. Ci sono poi dei modi più o meno ingegnosi per schivare le mosse nemiche senza grosse difficoltà.

Il bilanciamento delle armi è proprio uno dei più grandi problemi del gioco. Combattere contro un nemico con un attacco nettamente superiore al nostro non sarà divertente e spesso ci metterà davanti a uno scontro sleale sotto molti punti di vista. Questo a incominciare dall’arciere, che a conti fatti è la classe meno avvantaggiata e ben lontano dall’essere un cecchino all’interno degli FPS.

Chivalry II

Graficamente Chivalry II si presenta con una potenza grafica niente male e ce la mette davanti senza problemi. Sulla nuova generazione di console la qualità generale è alta e così anche la risoluzione e il frame rate, che si mantiene stabile a 60 fps. Certo, non aspettatevi un gioco spaccamascella, ma comunque è un’esperienza niente male sotto quasi ogni punto di vista. Poteva però essere migliore il mondo circostante, che risulta essere un po’ troppo abbozzato per i miei gusti personali.

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Redazione