Cosa vorrei dalla next-gen: DIRITTO DI RECESSO

Manca veramente poco all’uscita delle console di nuova generazione e tutti noi, trentenni videogiocatori, siamo tornati un po’ bambini. Il cambio generazionale di console genera quel desiderio un po’ fanciullesco di vedere la novità, ma non solo. Personalmente ho voglia di un sistema video e audio all’avanguardia che mi permetta di poter visionare tutti i tipi di filmati e di fare mille cose oltre che giocare, ma non è di questo che voglio parlare in quest’articolo. Qui si parla del diritto di recesso.

Che diavolo è?

Spiegato in termini semplici e comprensivi per tutti, si tratta di una bellissima normativa europea (Direttiva Europea 2011/83/EU). Grazie a questa è possibile chiedere il rimborso degli oggetti acquistati online entro 14 giorni dal loro acquisto. Un’ottima legge che a volte viene sfruttata in malo modo su Amazon da chi vuole terminare un gioco e restituirlo entro i 14 giorni, ma Amazon sa come trattare con quelle persone. Praticamente tutto ciò che compriamo online dai negozi ricade in quei 14 giorni di recesso, ma non gli oggetti acquistati da un utente privato.

Questa legge permette a tutti gli effetti di tutelare un acquirente che non vede dal vivo il prodotto che sta comprando e che potrebbe quindi cadere in inganno. Cosa avviene però nel nostro bellissimo mondo digitale? Questa è un’altra questione e in realtà è una semplice giungla in cui il diritto di recesso esiste in linea teorica e non in quella pratica.

Dopo aver fatto l’acquisto potete chiedere il rimborso, ma solamente fino all’inizio del download del prodotto in questione. Questo vuol dire che non si ha nessuna possibilità di provare effettivamente un prodotto e vedere se va, se non va, se presenta dei lag, stuttering (God of War, ci sei?) oppure se realmente il gioco piace o meno.

Sony e Microsoft infatti permettono il diritto di recesso con quei giganteschi limiti, che trovo aberranti per il consumatore, che delle volte si trova preso in giro. Acquistare un prodotto, scoprire che presenta molti problemi e non poter fare niente è un modo sbagliato per inaugurare questa nuova “era” delle console “only digital”.

Cosa fa la concorrenza però?

Partiamo dall’azienda peggiore in questo campo, Nintendo. Cosa ci dice?

“Non siamo in grado di fornire rimborsi o sostituzioni per gli acquisti errati e/o in caso il gioco non piaccia.

Inoltre, nel momento in cui acquisti dei contenuti digitali dal Nintendo eShop, fornisci subito a Nintendo il tuo consenso perché inizi l’esecuzione degli obblighi prima della scadenza del termine di recesso e confermi di essere consapevole che, così facendo, viene meno il tuo diritto di recesso.”

Questo vuol dire che stanno violando la legge europea sul diritto di recesso aggirandola in un modo piuttosto becero.

Steam invece è l’azienda dalla quale bisognerebbe prendere spunto per il futuro.

“Su Steam, puoi chiedere un rimborso per quasi tutti i tipi di acquisti e per qualsiasi motivo; ad esempio, se il tuo hardware non è all’altezza o se hai comprato il gioco per sbaglio o magari se ci hai giocato per un’ora e non ti è piaciuto.

Non ha importanza. Valve ti rimborserà indipendentemente dal motivo, previa richiesta inoltrata sul sito help.steampowered.com, purché tale richiesta pervenga entro il termine previsto per la restituzione e, nel caso dei giochi, se hai giocato al titolo per meno di due ore. Qui di seguito sono forniti maggiori dettagli. Anche nel caso non siano soddisfatte le condizioni necessarie per richiedere un rimborso, puoi comunque fare domanda e prenderemo in considerazione la tua richiesta.

Riceverai il rimborso, entro una settimana dall’approvazione, sul Portafoglio di Steam o sul metodo di pagamento usato per fare l’acquisto. Se Steam non è in grado di eseguire il rimborso sul metodo di pagamento iniziale, riceverai il rimborso sul Portafoglio di Steam. Alcuni metodi di pagamento disponibili su Steam potrebbero non permettere i rimborsi diretti. Fai clic qui per vedere l’elenco completo

Condizioni di rimborso

I rimborsi entro due settimane dall’acquisto e con meno di due ore di gioco sono disponibili solo per giochi e applicazioni acquistati nel Negozio di Steam. Per altri tipi di acquisti, leggi le condizioni seguenti.”

Questo grande messaggio vuol dire una cosa molto importante. Avete un vero diritto di recesso, ma ovviamente senza esagerazioni o imbrogli. Valve ha infatti chiarito questo punto in un’altra clausola.

“I rimborsi sono stati concepiti per minimizzare i rischi durante gli acquisti su Steam e non per ottenere giochi gratis. Se riscontriamo abusi del sistema di rimborsi, possiamo bloccare i rimborsi sul tuo account per gli acquisti futuri. Richiedere il rimborso di un gioco acquistato prima dei saldi per riacquistarlo al prezzo scontato non è considerato abuso.”

La clausa dice anche una cosa importante, potete chiedere il rimborso di un gioco acquistato (con meno di 2 ore di gioco) e chiederne il rimborso per ricomprarlo magari durante i saldi in corso. In ogni caso questo è un grande rispetto verso l’utente che spende i suoi soldi per un oggetto virtuale. Ovviamente i rimborsi sono disponibili anche per i DLC e acquisti in game.

Google ha una politica molto simile con dei rimborsi che vanno oltre le 48 ore dal primo avvio di un film, album musicale o libro. Apple segue invece la politica Sony e Microsoft, che va a braccetto con la legge attuale, ma che si dimentica dell’utente finale.

Il desiderio di vedere un vero diritto di recesso sulle console next gen è quindi alto, ma non nella sua attuale forma. Dare agli utenti una console votata al digitale (che personalmente adoro dalla sua comparsa) senza alcuna garanzia sul rimborso vero e proprio.

Sono sicuro che questo mio desiderio non verrà esaudito, ma come un bambini speranzoso, io continuo a immaginare un mondo in cui l’acquirente viene rispettato e preso per quel che è: colui che fa mangiare chi i contenuti li crea. Altresì vorrei che gli acquirenti rispettassero coloro che creano i contenuti senza imbrogliare sul diritto di recesso.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.