Desolatium – Recensione

Il titolo che andremmo a conoscere in questa occasione è un punto e clicca di vecchio stampo, con alcune aggiunte del tutto interessanti che bisogna contestualizzarle per capirle nel contesto. Il progetto realizzato da SOEDECO si è parlato molto delle influenze, che il team di sviluppo ha sempre raccontato di ispirarsi ai miti e storie del mondo di Desolatium dello scrittore americano Lovercraft.

Più che altro gli sviluppatori hanno voluto riprendere le sfumature del Richiamo di Cthulu, delle atmosfere dark e della paura che tutti hanno nel profondo del cuore per un motivo o nell’altro. Per tanto il gioco sarà un racconto provato su Nintendo Switch, già uscito tempo addietro nel 2021 per PC, PS4 e Xbox One ma arriva solo di recente una versione migliorata graficamente – o adattata asseconda dei casi – per l’ammiraglia della grande N oltre per PS5 e Xbox Series X/S, per tanto ci sono diversi modi per recuperare questa piccola perla del tutto unica.

Se siete interessati all’acquisto del gioco potete farlo tramite il referlink di Eneba.

Polizia aiuto ci stanno rapendo

Prima di iniziare mi sento nel dire che il gioco, come potete immaginare, è un titolo in singolo giocatore dove non è possibile collaborare con altri utenti in gioco, in quanto sarà un’avventura didattica di vecchio stampo dove il punto e clicca ne fa da padrone. Infatti le vicende girano attorno al rapimento del ragazzo Carter Scott, il quale si risveglia in una struttura che ricorda un ospedale abbandonato con una forte amnesia.

Parlando con una guardia locale scopre del suo rapimento per essere una cavia di laboratorio per delle ricerche, ma non specifica quali in quanto il personale scientifico vuole mantenere il riservo sulla cosa. Per tanto Carter progetta la fuga in modo di ottenere la libertà che aveva, ma scopre che le persone dell’impresa fanno parte del culto di Cthulu che vuole riportare in vita alcuni demoni uccisi in America Latina secoli addietro.

Nello stesso periodo conosceremmo anche Sophie, una storica e appassionata del mondo paranormale e delle culture ormai non più esistenti. Dovendo collaborare con un suo collega scopre che non è presente all’università da diversi giorni, preoccupata dell’accaduto si fa aiutare da un suo amico – che guarda caso quest’ultimo è il migliore amico di Scott – di trovare il collega e di capire del perché avvengono diversi rapimento e per la maggior parte donne giovani fra i 18 e i 24 anni.

Il futuro non è lontano

Un aspetto interessante del titolo è la possibilità di interpretare diversi personaggi, tutti intenti nel risolvere un problema comune trovando indizi, scambiando informazioni e molto altro. Però sarà un avventura a senso unico dove, conclusa la trama, non ci sarà molto altro da scoprire per lo meno su Switch in quanto non sono presenti i trofei tipici del mondo Sony e Microsoft, perché in questi ultimi casi si potrebbe allungarsi – non so quanto sia difficile – trovare il platino per i completisti.

Meccanicamente è un punto e clicca in prima persona di vecchio stampo, dove bisogna trovare ogni indizio per completare il puzzle game del momento. Infatti in una scena del gioco per aprire una grata, non avendo a disposizione un cacciavite piatto, si utilizzerà una moneta – guarda caso nella versione europea sono presenti gli euro, mentre per quella americana il dollaro e via dicendo – e questo concetto si utilizzerà in ogni momento di questo tipo nel gioco.

Questo è dovuto dal fatto che ogni cosa sarà gestita dalla borsa che quest’ultima sarà divisa in due parti, la prima gli oggetti da utilizzare nell’area – che possono essere combinati in stile Resident Evil – e la seconda dedicate a tutti quei documenti che troviamo nell’area, come ritagli di giornali oppure fascicoli delle agenzie governative. La cosa che mi ha incuriosito è che, per lo meno con Switch e immagino così anche sulle altre versioni, i due analogici servono per spostare la telecamera per guardare l’area d’interesse.

Una precisione da non sottovalutare

Ci sono due aspetti che a me non sono piaciuti nel gioco, che sia chiaro non mina l’esperienza della storia che l’ho trovata interessante ma non ho capito il perché, ma nel gioco non ce nessun modo di avere un obiettivo nel corso della storia. Anche se nel corso di ogni personaggio spiegherà che cosa deve fare in quel momento, in alcuni casi però non viene spiegato bene che cosa bisogna fare.

Ad un certo punto ci sarà un personaggio che lavora come giornalista, che vuole spiegare del perché delle sparizioni ma non spiega esattamente che cosa deve fare, si capisce che bisogna fare una scorpacciata di informazioni ma non spiega dove e in che modo. Ci saranno altre situazioni di questa tipologia e il miglior modo di continuare con l’esperienza è sperimentare, controllare ogni area e ogni punto per trovare e capire come avanzare nella trama.

Sarà proprio in questo caso che nasce il secondo punto che a me non è piaciuto molto, ossia la precisione del puntatore di trovare e selezionare ciò che ci interessa dall’aprire una porta, trovare un oggetto oppure spostarsi nella mappa. Non so se è un aspetto di compromessi, come accade di solito in questi casi, oppure è stata una scelta artistica che non comprendo per qualche motivo.

Graficamente interessante però…

All’interno del mondo di gioco si potrà incontrare alcuni personaggi con cui interagire, anche se le conversazioni sono in stile fumettistico dove si può selezionare le domande/risposte che vanno bene tutte quante per le dinamiche di conversazione, le animazioni non saranno di prim’ordine ma comunque sono buone. Saranno convincenti i movimenti dei personaggi, di quelle poche volte che potremmo vederli, ma non saranno un qualcosa di straordinario ma sapranno di già visto in altri prodotti.

Sarà bello il cambio della grafica dal momento in cui interpreteremmo il nuovo personaggio, che saranno colori sgargianti che andranno in contrasto con quelli tendenti allo scuro nelle ore principali del gioco. Sarà interessante scoprire le dinamiche della setta che più avanza il tempo, e maggiormente conosceremmo nel corso della storia che purtroppo non posso raccontarvi se no vi rovinerei l’esperienza.

Il gioco dal piano sonoro è davvero interessante ed è in un prodotto quasi indipendente, e ripeto la parola quasi, la traduzione è disponibile in italiano con la possibilità di leggere anche in altre lingue. Il doppiaggio è in inglese e in spagnolo, non so il perché di questa scelta, però è di alto spessore che non ho trovato problemi in nessun punto e in nessun personaggio.

Desolatium
Overall
7.5/10
7.5/10
  • - 7.5/10
    7.5/10

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.