Dissidia Final Fantasy NT – Recensione

I personaggi di Final Fantasy

A dieci anni dalla nascita del primo Dissidia su PSP, il brand ritorna con il nuovo titolo Dissidia Final Fantasy NT, creato dalla collaborazione di Square Enix, Koei Tecmo e in particolare del Team Ninja. Questo grande ritorno di una formula in parte acclamata, in parte odiata dal fandom stesso, ci presenta una grandissima sorpresa, l’approdo su PlayStation 4. Quando un progetto si sposta da portatile a fisso, non è così semplice accettarlo nel suo essere. E’ complicato riuscire a digerire un vecchio modo di giocare che su console domestica ha tutto un altro perché. Il cambiamento è alla base dell’evoluzione, ma evolversi non significa veramente migliorarsi.
Ce l’avrà fatta Dissidia a rivoluzionarsi, o si è dovuto arrendere ai limiti di un gameplay troppo macchinoso?

L’eterna lotta binaria fra bene e male, Armonia e Chaos, sembra che, per una volta, abbia ricevuto una scossa profonda quando i nostri eroi e nemici dei vari Final Fantasy si sono riuniti di nuovo dopo la fine degli eventi del primo Dissidia. Confusi da uno scenario sospetto, ai nostri eroi verrà chiesto di combattere. Ma questa battaglia, secondo la richiesta di Materia, la divinità locale, dovrà essere fra gli eroi stessi. Fratello contro fratello, luce contro luce. Sarà davvero così? L’oscurità se ne starà davvero buona a godersi lo spettacolo?

Dissidia Final Fantasy NT
Eroi e nemici insieme… Perché no?

Tutte le strade portano a Dissidia

A differenza del classico Final Fantasy, Dissidia Final Fantasy NT ha una particolarità unica che lo rende speciale: l’intreccio. Una ramificazione di sottotrame che, con diverse situazioni e scopi, porta alla stessa meta. I nostri eroi verranno divisi in piccoli gruppi, per investigare sulla situazione del mondo di Dissidia e anche riuscire a svelare i veri intenti del nuovo, misterioso, antagonista. Questa divisione permette alla trama di eliminare totalmente la linearità, facendo scegliere al giocatore il percorso da affrontare (o da ignorare) attraverso l’utilizzo di un determinato item, il Memoriae. Ottenendolo combattendo nella modalità singleplayer e multiplayer, il Memoriae non è altro che un token da usare per sbloccare pezzo per pezzo le parti della storia che, pur essendo composta per lo più da brevi clip, presenta alcune battaglie sporadiche, utili a farti provare nuovi personaggi e abbinamenti. Divisa in cinque grandi diramazioni, la trama procederà spedita a seconda di quanto si è giocato alle varie modalità di sfida, che ci permetteranno di sbloccare nuovi nodi e di procedere verso il gran finale.

L’utilizzo di sottotrame porta sì all’indebolimento del filone narrativo nel suo complesso, avendo una regia decisa dal giocatore, ma al tempo stesso permette uno sviluppo più attento della relazione dei personaggi. Seppur con focus diversi, vecchi e nuovi personaggi di Dissidia e Final Fantasy in generale interagiscono in modo piuttosto consono al loro carattere, favorendo la creazione di diverse coppie affiatate. Nonostante non apprezzi il personaggio di Lightning a causa anche di Final Fantasy XIII in sé, vedere il suo atteggiamento materno nei confronti di alcuni personaggi “particolari” mi ha fatto apprezzare di più la sua personalità. E questo, senza peli sulla lingua, è un buon modo di proporre fanservice. Sia chiaro, è palese che l’obiettivo di questo gioco, come per il precedente, sia quello di fare più di un occhiolino al fan della serie, mostrando i lati forti di tutti i suoi personaggi, in modo che poi il giocatore sia invogliato a recuperare sempre più titoli della saga.

Io, in primis, non avendo avuto modo di giocare Final Fantasy XI, mi sono ritrovato decisamente incantato da Shantotto, la Black Mage in miniatura, che mi ha conquistato soprattutto per le sue abilità in battaglia e il suo bizzarro modo di fare. La forza dimostrata nel proporre i personaggi e farli interagire è tale che poco importa dello scarso spessore della trama, il fanservice riesce a catturare comunque l’attenzione del giocatore. Il che non è obbligatoriamente un male, visto l’obiettivo stesso del gioco. Il filone narrativo cede il posto alle situazioni in sé che, nonostante la frivolezza, non mancao di colpi di scena.

Luce contro Luce

Grazie alla sua rinata modalità 3vs3, Dissidia Final Fantasy NT introduce un nuovo sistema di combattimento rinnovato e pensato principalmente per il gioco online. Con la funzionalità di rete, sarà possibile infatti scontrarsi con altri tre giocatori formando team di altrettanti elementi con una lista di personaggi piuttosto lunga e allettante. Eroi e cattivi si affronteranno in due diverse sfide: incursione, dove sarà necessario mettere k.o. tre volte gli avversari, e la caccia al nucleo, che prevede la difesa e la distruzione di un cristallo per riuscire a trionfare. Esiste ovviamente la possibilità di rigiocare le incursioni della storia o, in alternativa, di creare partite perssonalizzate con l’opzione “allenamento”. La varietà è il punto debole, visto che comunque sono decisamente povere considerando la scarsa longevità della storia. Questo fattore potrebbe minare ulteriormente il gioco stesso.

Dissidia Final Fantasy NT
Il 3vs3 è la nuova formula vincente.

Lasciando alle spalle il giocatore singolo, è ora di mettere in luce la vera peculiarità di questo Dissidia: il multiplayer online. Come già accennato, permette la creazione di un team e la scelta di un singolo personaggio in delle sfide 3vs3 con e contro altri giocatori. Il che è sempre stato un ottimo modo per aumentare la longevità di un titolo, ma ora come ora si presenta più come un difetto. Infatti, necessitando di numerose battaglie per andare avanti con la storia, l’online non è l’ideale soprattutto nei primi momenti di gioco. Bravura e talento a parte, il matchmaking e la stabilità degli scontri sono alquanto imbarazzanti. I server non riescono a mantenere una partita senza problemi di lag, e il lag in un gioco rpg action non è proprio amabilissimo. Questa situazione si sta lentamente risolvendo con l’eventuale miglioramento dei server e l’aumento di giocatori, data la sua uscita, ma l’attesa è stata talmente fastidiosa da portare questa modalità in secondo piano, mentre dovrebbe essere il cardine di Dissidia. Anche perché, come detto sopra, la storia non è così forte da poter reggere il titolo, fanservice o meno.

Parlando finalmente dei combattimenti in sé, mi trovo un po’ deluso. Seppur ci sia stato un miglioramento effettivo, soprattutto nel numero di partecipanti agli scontri, il sistema di battaglia basato sull’annientare con un attacco l’Audacia del nemico, ovvero la sua barriera, e con l’altro la sua vita effettiva non risulta essere così emozionante. Il moveset offensivo consiste principalmente su un attacco spesso e volentieri leggero e rapido per azzerare l’Audacia, e uno per colpirlo effettivamente. Questi attacchi sono difficilmente mischiabili per creare combo, solo in determinate situazioni è possibile continuare a colpire. Questo mina parecchio l’esperienza di gioco, rendendo il tutto più macchinoso, seppur più strategico, visto che comunque dobbiamo riuscire a sfruttare al meglio quei due attacchi. Dissidia viene incontro al giocatore fornendo diversi tipi di attacchi e abilità, sia sbloccabili usando più volte un personaggio e facendolo salire di livello, sia grazie alle varie classi nei quali sono suddivisi eroi e cattivi. Assaltatore, Tiratore, Velocista e Specialista sono i vari tipi di guerriero sul quale possiamo fare affidamento. Ognuno ha delle sue caratteristiche che, in base al feeling con il giocatore è possibile sfruttare in più di un modo, bilanciando sia la battaglia che le squadre in sé.

Fare l’appello al calendario per le loot boxes

Tutti conoscono le loot boxes, tutti sanno a cosa portano e qual è il loro scopo. Dissidia, per fortuna, sceglie una via diversa. Ricompensa sia il giocatore fortunato che quello fedele, in grado di giocare molte ore per ottenere le skin dei personaggi, gli avatar e le musiche che preferisce. Grazie all’estrazione dei Tesori, è possibile ricevere tramite un item tre diversi regali con rarità e utilizzi differenti. Nessuno di questi doni influenza in modo particolare il gameplay, ma comunque è possibile acquistarli tramite i guil del gioco, ottenibili semplicemente combattendo. Quindi, se non siete fortunati, non è un grandissimo problema, basterà spaccarvi le dita sul controller.

Dissidia Final Fantasy NT
L’inferno delle loot boxes colpisce tutti.

Persino l’assegnazione dell’invocazione iniziale viene fornita tramite la ruota della fortuna, che comunque influenza la strategia di gioco. Varie divinità offrono bonus diversi, da usare come skill passive e come veri e propri attacchi durante l’incontro. Per fortuna, tali espedienti sono stati saggiamente bilanciati per non suscitare ira nei giocatori nei loro confronti, altrimenti al posto del calendario ci sarebbe stato il necrologio. Le varie divinità saranno sbloccate con il level up del giocatore, quindi anche in questo caso la fortuna non sarà comunque determinante.

Dal lato grafico, Dissidia Final Fantasy NT si presenta decisamente bene, con delle mappe derivanti dalla serie originale, una spettacolarità unica e degli sprites dei personaggi dettagliati e vari. Il motore di gioco viene sfruttato piuttosto bene, permettendo un buon frame rate e un’audacia grafica rilevante. Fa piacere notare che quasi tutte le arene di gioco siano sia belle graficamente che ampie, rendendole in grado di aumentare ancora di più la teatralità delle azioni e di risaltare lo Slancio che ci permette praticamente di volare con libertà. Non tutte le ciambelle escono con il buco, visto che una mappa in particolare fallisce nella sua utiltià, rendendo invisibili pareti che dovrebbero essere visibili, facendo impazzire la telecamera e sicuramente distruggendo tutte le qualità delle altre mappe. Il comparto sonoro è infine eccellente, ma è solo naturale, visto che per lo più le musiche vengono dalla saga principale di Final Fantasy, spesso pesantemente remixate in modo alquanto gradevole. Buona nuova, nessuna nuova.

Overall
6.8/10
6.8/10

Commento finale

Dissidia Final Fantasy NT è un picchiaduro che getta le sue basi sul fanservice, senza farsi valere per altri campi. Resta un gioco decente, ma la sua semplicità, forse nata dalla paura di sbagliare non proprio infondata della Square Enix, rende i suoi difetti ancor più evidenti.

Sull'autore

Gabriele Gemignani

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