Everwood – La famiglia e i suoi drammi

Everwood
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Non sono esattamente un amante del genere teen dramma in quanto le serie cosi trattano un argomento che non mi è vicino alla mia età, ma ci sono sempre delle piccole eccezioni. Per dirne una: Everwood. La serie è stata ideata da una mente abbastanza nota, Greg Berlanti. Per chi non lo sapesse è lo stesso omino che ha contribuito a creare quell’aborto di Lanterna Verde, ma anche alcune validissime serie come Arrow, Flash, Supergirl e Legends of Tomorrow (un amante dei fumetti probabilmente). Il mio rapporto con Everwood iniziò davvero molti anni fa, quando di serie tv non mi fregava molto, eppure, la guardavo giornalmente (come anche tante altre, tra cui: Settimo Cielo). Dopo averla rivista alla veneranda età di 26 anni mi sono accorto che in definitiva si tratta di un’ottima serie tv, che forse ha subito molti cali di spettatori per svariatissimi motivi, ma di questo non mi interessa parlare. Voglio invece dire la mia sul perché bisogna guardare almeno una volta nella vita la suddetta serie.

Everwood

Everwood è una tranquilla cittadina sita tra i monti e un giorno ci viene a vivere un famoso chirurgo, Dr. Andrew Brown (Treat Williams). Si tratta della volontà di sua moglie e il dottore abbandona la vita cittadina per darsi a qualcosa di più tranquillo, aprendo una clinica in cui non fa pagare niente a nessuno. Con lui vengono anche i suoi due figli, Delia Brown (Vivien Cardone) e l’adolescente Ephram Brown(Gregory Smith). Il figlio si è sempre sentito molto distante dal padre e il trasferimento non gli ha aiutato, ma andando a scuola il giovine conosce Amy Abbott (Emily VanCamp). La ragazza è una giovane di bell’aspetto con tanto di ragazzo in coma e con un fratello attaccabrighe Bright Abbott (Chris Pratt). Senza fare spoiler (per coloro che la serie la vorranno vedere), posso dire che il gruppo andrà inizialmente in grandi conflitti, ma alla fine le fragilità si risaneranno a vicenda e nascerà una grande amicizia (e non solo).

Ciò che mi ha colpito di questo telefilm sono senza dubbio i personaggi, cosi particolari ed enigmatici da far venire la voglia di guardare. I temi che vengono trattati in questo telefilm sono i medesimi di un qualsiasi altro teen, è vero, ma è l’approccio a fare la differenza. Il personaggio di Ephram ha una caratterizzazione davvero di grande spessore e nel corso delle quattro stagioni matura in un modo incredibile. Da ragazzino immaturo e presuntuoso diventa invece qualcosa di più simile a un adulto, capace di prendersi le proprie responsabilità. Lo stesso vale per qualsiasi altro personaggio. Bright è il classico bullo della scuola di bell’aspetto, ma è proprio conoscendo Ephram che cambia e diventa più umano, finendo per fare gli errori dei ragazzi della sua età. L’unico che forse cambia di meno è proprio il padre, Andrew, ma egli arriva a Everwood già cambiato di suo e già con una ferita profondissima, quindi è comprensibile infondo. Nonostante questo altri eventi segneranno ulteriormente la vita del dottore, che cercherà in apparenza ad affrontare la vita sempre con un sorriso sulle labbra. I rapporti fragili, si coltivano sbagliando, rovinando ed eliminando qualcos’altro ed è proprio ciò che accade ai personaggi di questa serie. I loro rapporti non sono privi di difficoltà, anzi, al contrario. Liti, incomprensioni e scherzi idioti sono all’ordine del giorno, ma è proprio questo che rende tutti e tutto cosi credibile e dannatamente bello.

Everwood è un mix di quegli argomenti, tristi, che possono essere un ottimo insegnamento per i più giovani in quanto gli argomenti sono molteplici e vanno dal sesso alla ricerca di una figura paterna assente e infine alla ricerca religiosa di una giovane fanciulla. Tutti questi argomenti, personaggi, situazioni e ambientazioni creano una serie da seguire a tutti i costi.

Everwood

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".