Giana Sisters: Twisted Dreams – Recensione

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Il sogno delle sorelle Giana si era interrotto da un po’.
Era il lontano 1987 quando Time Warp Production per tentare di controbattere il dominio di un piccolo idraulico che Nintendo aveva contribuito ad invitare in un numero spropositato di case, aveva pensato di lanciare sul mercato il fin troppo simile “The Great Giana Sisters”. L’eccessivo citazionismo (chiamiamolo così) del titolo però, in maniera abbastanza immaginabile, non aveva attirato su di sé troppe simpatie, e se le simpatie in oggetto sono quelle del colosso dei videogiochi per antonomasia ci è semplice capire come il titolo in questione, 25 anni orsono, fu presto ritirato dal mercato per evitare qualche problemino legale di troppo per la non troppo audace compagnia tedesca. Sogno spezzato, risveglio forzato e tanti saluti alle care due  simpatiche sorelle.

Sogno spezzato perlomeno fino a quando il mercato videoludico non introdurrà un meccanismo economico che porterà ad una fase di nuova liquidità finanziaria ad elezione ‘dal basso’, che permetterà il risorgere di un sacco di titoli dati praticamente per spacciati. Kickstarter sancisce l’inizio di un’era dove l’idea, se incontra il gradimento popolare, può automaticamente trasformarsi in qualcosa di più, ed è così che dapprima “Giana Sisters : Twisted Dreams”, poi l’espansione “Giana Sisters: Rise of the Owlverlord”, ed infine l’unicum “Giana Sisters: Twisted Dreams – Director’s Cut”, sbarcano su pc e console di nuova generazione per regalarci un’esperienza completamente rinnovata, decisamente distante dalle proprie lontane origini ma appagante al punto da poter far riprendere il sogno delle sorelle esattamente da dove si era interrotto, creando un mix questa volta decisamente originale che vi permetterà una volta per tutte di giocare e divertirvi in tutta tranquillità senza il timore che qualcuno di Nintendo bussi alla vostra porta per cancellare il gioco dalle vostre console e dalle vostre menti.
In attesa dell’uscita della versione pc (prevista per il 15 Marzo), noi abbiamo provato per voi la versione Xbox One.
D’altronde parliamo di un drago e di una fanciulla rapita…potevamo forse esimerci?

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NEANCHE UN DRAGO PUO’ DIVIDERE DUE SORELLE

Sulla trama di Giana Sisters: Twisted Dreams – Director’s Cut non c’è molto da dire, ma ci sono degli elementi cardine che (come per ogni buon platform) è bene descrivere per creare il giusto preludio a tutto il mare di saltelli che ci toccherà far compiere ai personaggi.
In questo caso partiamo da due sorelle adagiate sul letto che improvvisamente si ritroveranno a contendersi una gemma che, spezzandosi, creerà un vortice in cui finiranno immerse venendo così trascinate in un mondo da sogno. Dopo il passaggio ci troveremo subito ad impersonare nel primo livello tutorial una delle due sorelle che, essendo stata trascinata nel vortice con leggero ritardo, si muoverà per cercare di ritrovare la sorellina smarrita; non ci metterà poi molto a ritrovarla. Il problema è che, come in ogni buon reame immaginario, c’è sempre un drago panciuto e cattivo convinto che le due ragazzine in fondo debbano avere decisamente un buon sapore. E così non ci metterai poi molto neppure lui a decidere di mangiarsene una senza neanche troppi complimenti, usando le sue piccole ali per spostare tutta la sua immensa mole di ciccia e cattiveria scappando subito il più lontano possibile.

Stando così le cose potreste pensare che una tenera e minuta ragazzina poco possa fare per impedire al drago di completare un processo digestivo già gustosamente avviato. Ma le sorelle Giana non sono da prendere affatto sotto gamba. Perchè se è vero che l’unione fa la forza ( e qui di unione ormai se ne ha ben poca), due è sempre meglio di uno, anche quando il due è racchiuso nell’”uno”. La sorellina in nostro controllo può infatti trasformarsi a suo piacimento nella sua “doppia”, una versione di lei decisamente più cupa, una vera punk-girl, capace di abbinare alle capacità roteanti della sua versione ‘good’ le capacità distruttive di una palla di fuoco.
La caccia al drago diventa quindi ora, più che una possibilità, una strada obbligata da percorrere, una strada esattamente ripartita nelle due versioni del sogno rispettivamente abbinate alle due versioni di Giana (sogno e incubo), nessuna delle due scevra di pericoli: sia nella parte sogno che nella parte incubo il mondo che dovrà attraversare sarà costellato di mostricciattoli decisamente cattivelli, rovi taglienti, mura cadenti, pavimenti cedenti, piattaforme scostanti, nuvole tempestose e spuntoni pronti ad infilzarla al primo errore.

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TWISTED DREAMS, TWISTED GIRL

Veniamo ora a parlare di quello che a conti fatti è il vero motivo per cui qualcuno dovrebbe avvicinarsi a questo titolo, ovvero il gameplay.
La risposta a questa domanda, in un platform bidimensionale, passa per forza dall’analisi di fattori come il level design, il ritmo di gioco, la difficoltà dei livelli e la varietà delle situazioni che seppur minime il genere deve prevedere. Bene a fronte di questi, possiamo dirvi che se siete in cerca di un platform divertente, beh, questo è il platform che fa per voi.
La peculiarità di questo gioco, che lo discosta prepotentemente (e finalmente) dai suoi rivali di genere, sta neanche a dirlo nel titolo. Quel ‘Twisted’, sta proprio ad indicare la possibilità del giocatore di switchare il personaggio, e il mondo circostante, dalla versione ‘buona’ alla versione più dark-punk, con la possibilità di accesso a piattaforme e situazioni altrimenti irraggiungibili. Questa alternanza sarebbe però ben poca cosa, una semplice aggiunta utile solo alla strutturazione di puzzle e livelli, se non fosse obbligatoriamente da effettuarsi ad un ritmo dannatamente frenetico. Se non nelle situazioni iniziali infatti, senza l’adeguata velocità nel cambiare mondo – e relative capacità del personaggio capace di planare o di diventare una palla di fuoco a seconda della versione – vi ritroverete a fare i conti con continue cadute e nuovi tentativi, ricominciando ogni volta dal checkpoint precedente. Quella che poteva essere quindi una piccola peculiarità del titolo diventa invece la base fondante di tutta l’economia di gioco, creando un titolo dal ritmo incalzante e divertente, a metà tra il platform a puzzle canonico e l’adrenalina di titoli come Sonic.

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Questi continui scambi saranno anche fonte di non poche imprecazioni. Perchè se è vero che la possibilità di switchare è lasciata totalmente al giocatore, la pressione del tasto deputato alla tecnica del personaggio farà anch’essa switchare in automatico il mondo, ribaltando improvvisamente la situazione quando magari non avevamo calcolato che il mondo sarebbe cambiato a sua volta a causa di un gesto istintivo dato dalla rapidità necessaria che ogni volta ci ritroviamo a dover sostenere.

L’altra evidente nota caratteristica e di assoluto pregio sta nella strutturazione dei livelli. Se è vero che a lungo andare risulteranno abbastanza monotoni come estetica, nonostante le aggiunte ben disseminate di nuovi elementi come bolle – piattaforme – nemici, il level design articolato ci metterà di fronte sempre a situazioni poco prevedibili costringendoci a giocare d’anticipo su salti e planate così da poter fare incetta del maggior numero di gemme al primo tentativo, utili per sbloccare i boss di fine capitolo. Oltre questo i livelli sono anche decisamente grandi e ci faranno viaggiare da una parte all’altra, di sopra e di sotto, in maniera sempre diversa e anche qui inaspettata.

La longevità del titolo non è altissima, i livelli contenuti nonostante l’espansione non sono poi molti, ma la sua vera sostanza sta nel livello di difficoltà. Perchè se è vero che Giana Sisters: Twisted Dreams – Director’s Cut a livello normale risulta un’esperienza godibile da chiunque, aumentando il livello di difficoltà scegliendo tra quelli sbloccabili (riducendo così i checkpoint a diposizione) diventerà davvero una sfida a volte estrema. Le altre modalità come la sfida a tempo creano inoltre nuovi modi per riapprocciare gli stessi livelli in maniera sempre diversa, traendone così un’esperienza relativamente nuova.

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Il SOGNO DI GIANA

A livello tecnico Giana Sisters: Twisted Dreams – Director’s Cut fa sentire, nonostante la sua struttura a scorrimento, tutto il peso di un 3D ben realizzato e avvalorato da palette di colori vivaci e ben intonate tra loro nonostante i cambiamenti repentini che lo stesso giocatore farà subire al mondo negli switch. Sogno ed incubo sono tanto diametralmente opposti quanto mai in vera opposizione; la transizione, più che un passaggio vero e proprio, sarà costituita da una crescita, una trasformazione continua e progressiva dei vari elementi componenti lo scenario che acquisiranno le nuove sembianze con gradevole naturalezza, creando il mondo dinamico che il ritmo dell’azione di gioco necessita.

Oltre il comparto grafico c’è da sottolineare la buonissima prova del comparto audio, composto da poche ottime tracce, capaci di rimanere ben in mente, in una doppia versione. L’arrangiamento cambierà ovviamente a seconda della versione del sogno in cui saremo, e vi assicuriamo che non sarà raro il ritrovarsi a canticchiare l’allegro motivetto durante la gran parte delle sessioni di gioco.

 

Giana Sisters: Twisted Dreams – Director’s Cut sbarca sulle console next-gen nella sua versione più completa e migliore. L’inserimento del dlc Giana Sisters: Rise of the Owlverlord lenisce parzialmente il problema della poca numerosità dei livelli, e ci consegna un prodotto decisamente più consistente.
Sul fronte del gioco vero e proprio ci troviamo di fronte ad un platform decisamente divertente, dall’ottimo ritmo, vivace nei controlli, e dal level design ricercato ed estroso. Il livello di difficoltà ben calibrato permette l’avvicinamento sia dei neofiti sia dei puristi, che accedendo alle diverse modalità di sfida troveranno sicuro pane per i loro denti.
Se siete in cerca di un gioco che vi riporti all’archetipo del divertimento videoludico beh, il sogno delle sorelle Giana potrebbe essere proprio quello che stavate cercando di fare.

Sull'autore

Alessandro Tonoli

Grande appassionato di Videogiochi fin dalla più tenera età (si narra sia stato partorito in ritardo in quanto non avendo salvato, non poteva uscire) si diverte a scrivere per questo o quell'altro sito pur di dare un suo piccolo contributo alla diffusione del Videogioco come mezzo, non solo ludico, ma anche artistico ed emotivo.
Da buon Boxaro preferisce i boxer agli slip.