I Maestri del Mistero: Il Mastino di Baskerville – Recensione

Il Mastino di Baskerville

Dopo i Maestri dell’Orrore e i Maestri dell’Avventura mi aspettavo una nuova collana riguardo a un particolare genere letterario. In fondo, si tratta di un’iniziativa lodevole anche per appassionare i giovani lettori ad alcuni degli scrittori che ci hanno cresciuti, almeno in parte. Stavolta con i Maestri del Mistero andrò a mostrarvi quattro opere scelte da Roberto Recchioni per questa nuova collana. Iniziamo subito con un vero e proprio classico, al quale sono affezionato io stesso, Il Mastino di Baskerville.

Una bestia demoniaca

Vorrei iniziare questa parte della recensione spiegando il motivo che c’è dietro alle mie parole sull’importanza di questo racconto per me. Si tratta infatti di uno dei libri che lessi quando ero ancora piccolo e del quale porto dei piacevoli, ma frammentati ricordi di una vita passata. Ricordo che a darmi il libro fu la mia nonna, grande lettrice da sempre (infatti ora ha terminato la biografia di Steve Jobs e che in genere ora chiede un consiglio a me sulla lettura) e grande consigliera per quanto riguarda la letteratura d’un tempo (anche se nel suo cuore rimarrà sempre il buon Jack London). Questa storia mi riporta indietro i tempi in cui nello zaino avevo un edizione vecchia e logora di qualcosa come sessant’anni prima della mia nascita. Leggevo sempre durante il viaggio in bus, rigurgitante di persone e per quel poco tempo riuscivo a trasportarmi in un mondo parallelo, fatto di indizi, indagini e omicidi.

Detto questo, partiamo con la storia di questo fumetto. Il vecchio Charles Baskerville muore dopo aver visto una feroce bestia. Il dottore Mortimer cerca ovviamente l’aiuto di Sherlock Holmes e del suo fedele assistente Watson. I due iniziano cosi le indagini che porteranno infine a una soluzione più carnale che soprannaturale, cosa che hanno pensato in molti inizialmente.

Un mistero svelato

Per la trasposizione del romanzo sotto forma di sceneggiatura troviamo Giulio Antonio Gualtieri, un volto piuttosto conosciuto nel mondo del fumetto, che ha scritto per la Bonelli e dal 2017 è diventato l’editor-in-chief per l’editoriale Cosmo. La sua sua sceneggiatura rispecchia una certa classicità nella creazione delle frasi e descrizioni, a attenzione, non è un difetto. La linearità con cui si approccia rende tutta la sceneggiatura godibile da tutti, anche chi vorrebbe recuperare il fumetto perché appassionato di Sherlock Holmes (che ultimamente gode di un grande riguardo grazie alla serie BBC Sherlock e ad alcuni giochi dedicati al personaggio originale).

Dietro ai disegni invece troviamo il buon Federico Rossi Edrighi, che avete già conosciuto anche su Havoc Point grazie alla sua storia per BAO Publishing, La Principessa Spaventapasseri. Come sempre, il suo stile è distinguibile quasi immediatamente. Linee rigide e piuttosto spesse compongono le vignette creando un quadro minimalista di tutta la storia. Un minimalismo che però riesce nel suo intento, donare le emozioni. Quasi sempre mancheranno tanti dettagli alle ambientazioni, ma ciò ci permetterà di osservare meglio i personaggi e come spesso accade, la semplicità ha dalla sua la possibilità di empatizzare di più con i personaggi.

Autore:Giulio Antonio Gualtieri (sceneggiatura)

Federico Rossi Edrighi (disegni)

Editore:Star Comics
Genere:Giallo
Prezzo:14.00€
Data:2017

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.