Jagan #1- Recensione

Jagan

Sono sempre stato un amante dei fumetti Horror, infatti adoro Junji Ito, che è un maestro in questo ambito, e ogni volta che guardo una sua tavola rimango a bocca aperta. In questo articolo però non parleremo di un’opera del maestro Ito, bensì di Jagan, ilseinen (n.d.r Manga per adulti) di tipo Horror/Sovrannaturale, opera di Muneyuki Kaneshiro che si occupa della storia e dei testi, mentre le illustrazioni sono affidate a Kensuke Nishida.

In Giappone, Jagan (noto anche come Jagaaaaaaaan) è edito da Shogakukan, mentre in italia è edito da Star comics, ed è acquistabile dal 10 ottobre 2018.

Riflesso della società nipponica

La storia inizia con il protagonista, Shintaro Jagasaki, un giovane poliziotto che si trova costretto a subire gli affronti dei civili, gli abusi dei superiori e le pressioni della fidanzata, e pur aprendosi nella sua mente scenari in cui spara a tutti quelli che gli rendono la vita impossibile. Lui al contrario sopporta tutto questo senza mai reagire e rispondendo con un “sorriso di circostanza”, il che, come da titolo, è il riflesso del giappone, nella quale la gentilezza e l’educazione è quasi un obbligo imposto dalla società e non più una cosa spontanea ed è quindi difficile discernere una persona che è gentile per obbligo imposto da una che è gentile per natura o quantomeno per volontà propria. La trama, dopo una breve introduzione iniziale che ci permette di conoscere il protagonista, parte subito in quarta mettendoci davanti ai primi mostri, esseri umani trasformati in creature ripugnanti da dei parassiti che non sono altro che rane, si, avete capito bene, rane. È qui che entra in scena Dokuyamada, il gufo parlante divoratore di rane parassite che da a Jagasaki il compito di estirpare queste dal globo, questo grazie al suo nuovo potere, un braccio pistola che gli darà finalmente la possibilità di sparare all’impazzata e sfogare tutte le sue frustrazioni al grido di “Buppanasu!”, letteralmente “Sparare all’impazzata”.

Illustrazioni ad hoc

Il cavallo di battaglia dei Manga Horror sono i disegni e posso affermare che Nishida sa il fatto suo. Pur non potendo giudicare bene avendo letto un solo volume, posso dire che il disegnatore sa come provocare ribrezzo attraverso le sue illustrazioni, cosa che quando si parla di fumetti horror è un complimento e non un insulto. In questo primo volume ci sono 3-4 scene veramente inquietanti e splatter quanto basta, cosa che, sono costretto a ripetere, è essenziale in un fumetto del genere, quindi, se siete deboli di stomaco o non vi piacciono i fumetti estremamente violenti questo non è il fumetto adatto a voi

Vale la pena acquistarlo?

Come sempre la mia risposta è: dipende. Siete amanti del genere Horror? Amate i fumetti sanguinari e violenti? Avete amato come me fumetti come Gantz? Se tutto questo vi aggrada allora la risposta è  dieci volte si. Il fumetto si legge benissimo, la trama è intrigante e i disegni sono ancora meglio e sono sicuro che i volumi successivi saranno letteralmente una goduria visiva

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