Jagan #2 e #3- Recensione

Jagan

Torniamo a parlare di quella piacevole scoperta che è stata “Jagan” con i volumi 2 e 3, disponibili in Italia rispettivamente dal 7 novembre 2018 e dal 9 gennaio 2019. Il primo volume (che ho recensito qui) ci aveva lasciato con un bel cliffhanger mostrandoci un altro uomo guasto accompagnato da un uccello parlante, facendoci quindi intuire come quella formata da Jagasaki e Doku non fosse l’unica coppia di cacciatori di uomini guasti.

In questi due nuovi volumi l’autore continua a sottolineare e a criticare i problemi della società giapponese  (e non solo) in modo eccellente e risulta oramai lapalissiano che è proprio questo lo scopo che si era prefisso. Il concetto stesso di uomo guasto ha permesso a Kaneshiro di parlare ogni volta di un problema differente mentre, parallelamente, continua ad approfondire il personaggio di Jagasaki che si ritrova a dover gestire un potere decisamente troppo grande per una persona sola, potandolo ad avere dei conflitti interiori e a chiedersi che differenza ci sia tra  lui e un uomo guasto.

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Oltre all’approfondimento psicologico di Jagasaki abbiamo pure l’introduzione di nuovi personaggi,  come Chiharu il ragazzo albero che abbiamo visto alla fine del primo volume o nuovi uomini guasti particolari che non sono completamente impazziti ma, anzi, hanno conservato completamente la loro coscienza ma saranno amici o nemici del nostro Jagan? Inoltre inizia pure una storia parallela a quella di Jagasaki riguardante Robahata, l’ex compagno di scuola di Jagasaki (lo abbiamo incontrato nel primo volume durante la festa di matrimonio).  E Belle, la collega di Jagasaki? Pure la loro rapporto subirà un evoluzione, e di quelle che non vi aspettereste. Evito ovviamente di dirvi i dettagli riguardanti questi personaggi e le vicende nelle quali sono coinvolti perché anche la più piccola informazione in più può rovinarvi la sorpresa.

Se già nel primo volume avevo apprezzato particolarmente i disegni di Nishida in questi 2 l’ho letteralmente amato. Le scene di combattimento, le espressioni facciali, il modo in cui riesce a rappresentare perfettamente tutto il marcio che si nasconde nell’animo umano, tutto fatto divinamente. Mai disegni sporchi, tutte le azioni sono chiare e mai troppo appesantiti.

Conclusioni

Come forse avrò già detto, sia la storia che i disegni valgono decisamente l’acquisto di questo fumetto, e per come la vedo sarà solo un crescendo da qui in poi.

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Redazione