King’s Quest: A Knight to Remember – Recensione

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King’s Quest: A Knight to Remember, pubblicato su Steam il 28 luglio, rappresenta, se vogliamo, il seguito spirituale della saga omonima estremamente celebre composta da ben 10 episodi, inaugurata nel 1980 col primo episodio diretto da Roberta Williams (ideatrice e co-fondatrice della Sierra Entertainment). Prima di continuare voglio essere schietto con voi: non ho mai giocato personalmente a nessun altro episodio di King’s Quest. Ebbi occasione di assistere ad una sessione breve del sesto episodio, ma nulla di più. Tuttavia, in base al materiale consultato, è piuttosto evidente come la rottura col passato non sia di natura esclusivamente temporale. Mi verrebbe addirittura da pensare che sia uno di quei casi in cui non aver giocato i precedenti potrebbe rivelarsi addirittura un “vantaggio”, in quanto un raffronto tra questo primo episodio e Mask of Eternity (1998) o altri sarebbe addirittura fuori luogo. In fondo, se il titolo si fosse posto come rivisitazione del passato (ciao DooM, ti aspetto al varco e sarò cattivo) il discorso sarebbe stato ben diverso, ma non è questo il caso. Ma orsù, andiamo a incominciare!

King's Quest: A Knight to Remember
“Davvero non hai mai giocato a King’s Quest prima?” “S-s-s-s-sì!” “Mmm.. vabbé, famme sentì che ne pensi di questo”

DRAGHI, CHE PASSIONE

A Knight to Remember, come già detto, costituisce il primo episodio dei 5 (+prologo) che saranno pubblicati man mano in futuro. Gwendolyn, la nipotina di Re Graham, è una bambina che va letteralmente pazza per i racconti del nonno (in particolare per quelli con all’interno grosse lucertole sputa fuoco). Il grande amore per le avventure passate del nonnino sarà la scusa narrativa che permetterà il confluire tra questo “presente” e le vicende passate di Graham (che rappresentano, almeno in questo caso, il fulcro dell’episodio). Il titolo quasi tiene a ricordarci di questa dinamica, senza tuttavia rompere il fluire del tutto: effettuando una scelta sbagliata, per esempio, le voci fuori campo di Graham e Gwendolyn potrebbero fare una breve apparizione. Come avrete già notato dalle immagini proposte, la grafica è improntata al cel shading, che si rivelerà gradevole nel suo complesso.

King's Quest: A Knight to Remember
Alcuni scorci sono davvero carucci

La primissima situazione che dovremo affrontare ci permetterà di entrare in contatto con tutte le varianti delle meccaniche di gioco (poche ma funzionali). Fatta eccezione delle frecce direzionali, infatti, dovremo ricordarci di soli due tasti: uno legato all’interazione e l’altro dedicato alla visualizzazione dell’inventario. Alcune sessioni contestualizzate ci vedranno alle prese anche con scelte di dialogo e sessioni “PremiQuestoOra!” .

“WHISPER CAN DO IT!”

La vicenda principale di questo primo episodio di King’s Quest vedrà un giovane Graham alle prese con un “Concorso per Aspiranti Cavalieri”, in cui dovrà dimostrare di essere degno del titolo affrontando alcune prove e sfidando gli altri partecipanti (che si dimostreranno molto eterogenei tra loro sin dalle apparenze). Oltre a questi personaggi (in tutti i sensi) entreremo in contatto con altri individui, alcuni di loro di una certa “presenza” (come avrete notato nella primissima immagine). L’umorismo nel titolo è onnipresente, e devo confessare che talvolta i sono trovato a sghignazzare o sorridere di gusto. Graham in gioventù non era sempre una cima, e questa sua condizione sarà spesso fonte di ilarità.

Oltre allo stile grafico non si può non menzionare il comparto sonoro. King’s Quest offre un doppiaggio in lingua originale di qualità e una colonna sonora ben calibrata e mai invasiva. Essendo un pochino “del mestiere” vorrei spendere un paio di righe sulla quest’ultimo aspetto: le musiche originali in alcuni frangenti vanno a braccetto con l’azione, calcando momenti ben precisi (come gli urti con ostacoli o alcuni gesti), creando un effetto comico ulteriore.

A proposito del doppiaggio, invece, è doveroso segnalare come il titolo annoveri tra i doppiatori nientepopodimeno che Christopher Lloyd (Re Graham anziano), Tom Kenny (il mercante), Zelda Williams (la “fabbra”), Wallace Shawn (uno dei cavalieri contendenti) e altri.

King's Quest: A Knight to Remember
L’arco sarà protagonista di alcuni momenti all’interno di questo primo episodio.

Un’altra componente degna di menzione di King’s Quest: A Knight to Remember sono gli enigmi. Essi non sono particolarmente impegnativi, ma viaggiare attraverso le ambientazioni senza prestare attenzione potrebbe procurarvi alcuni grattacapi. L’area di gioco non è piccola (ma neppure così estesa) e di conseguenza, se vi perderete qualcosa di importante, potreste ritrovarvi apparentemente con tantissime cose in ballo senza sapere da dove incominciare. Tuttavia, una volta trovato l’inghippo, sarà tutto in discesa.

CONCLUSIONE

King's Quest: A Knight to RememberKing’s Quest: A Knight to Remember si è rivelato un titolo affabile e non particolarmente impegnativo (il primo episodio mi è durato circa 5 ore). Tuttavia la sua vera forza risiede altrove, ovvero nella vicenda, nello stile, nei personaggi coinvolti e l’umorismo. Insomma, coloro che sono in cerca di enigmi che richiedono blocco e matita per essere risolti non troveranno assolutamente nulla in questo senso. Gli unici intoppi e rallentamenti alla narrazione saranno i dubbi sul “cosa usare e dove”, ma che con un poco di pazienza saranno spazzati via senza troppi grattacapi.

Nel titolo è presente una sorta di “esigenza di sceneggiatura” perenne, che vi darà la possibilità di riprovare alcuni segmenti votati “all’azione” finché non otterrete il risultato sperato. Per quanto ciò venga mascherato con interventi curiosi nella vicenda stessa, tuttavia, in alcuni casi alla lunga potrebbe risultare artificioso.

King's Quest: A Knight to Remember

È una recensione breve, lo so, ma dopotutto questo primo episodio di King’s Quest annovera poche meccaniche di gioco ma essenziali, e parlarne ulteriormente rischierebbe solo di rovinare l’esperienza agli interessati. Sarà che ultimamente ero alle prese con Dark Souls: Prepare to Die Edition, ma ho trovato A Knight to Remember rilassante, concepito discretamente e a tratti spassoso (la presenza di doppiatori d’eccellenza naturalmente è un punto a favore). Unica pecca? I dialoghi ripetuti attraverso l’interazione con gli altri personaggi non potranno essere saltati, quindi fate attenzione a non premere ripetutamente se non volete riascoltare la stessa solfa più volte. In conclusione, il titolo al momento non presenta i sottotitoli in lingua italiana. Pare tuttavia che un gruppo di utenti si sia mosso in questo senso al fine di realizzare una localizzazione amatoriale per il primo episodio.

King’s Quest: A Knight to Remember è disponibile a 9.99€ su Steam, mentre ad una cifra superiore potrete portarvi a casa la serie completa.

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Redazione