La vittoria di Luca Ceribelli ai Pokemon World Championship 2024 e la rabbia dei boomer

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Come ben sapete, l’italianissimo Luca Ceribelli ha da poco vinto il prestigioso torneo Pokemon World Championship 2024. Il secondo italiano a vincerlo ed è ovviamente un grande momento per ogni appassionato di videogiochi in generale. Perché non capita tutti i giorni qualcosa di simile e perché per noi si tratta di un evento alla pari di quello sportivo. Personalmente ricordo ancora il tifo durante The International (DOTA 2) e come per ogni altro torneo simile, si sente la stessa aria che pervade ogni sport.

La vittoria di Luca ovviamente non è passata inosservata nel mondo dell’editoria mondiale, ma a noi importa di quella italiana in questo caso. Dare in pasto a dei dinosauri una notizia di questo calibro ovviamente ha prodotto l’effetto sperato da qualcuno: derisione, disprezzo e odio. Le classiche caratteristiche che distinguono un buon boomer (che sia al livello anagrafico o mentale). Quelle stesse caratteristiche che ci fanno capire che è meglio non essere mai come loro.

Non possiamo e non dobbiamo vivere nel rancore verso il prossimo.

Sui social Network la notizia di questa vittoria è stata ovviamente accolta con gaudio da parte degli appassionati, ma non solo. Alcune persone non conoscevano affatto questo gioco, ma hanno pensato bene di congratularsi con il giovane, perché vincere un torneo mondiale non è qualcosa che capita tutti i giorni e non bisogna per forza capire la disciplina per esprimere la propria felicità. Altrimenti probabilmente nemmeno gli appassionati del calcio potrebbero tifare, visto che spesso e volentieri non sanno spiegare la semplice regola del fuorigioco.

Fatto sta che oltre alle parole di conforto e ai complimenti, hanno iniziato a piovere critiche, polemiche e derisioni di vario tipo. Era ovviamente nell’aria questa ondata di merda e come tale, si è abbattuta sul mondo con uno schianto. Lo stesso che ha fatto Gennaro cadendo durante la partita di bocce con i suoi compari (sarà per questo che era così arrabbiato con Luca?).

Qualcuno ha ovviamente deciso di dire la sua, apostrofando il gioco dei Pokemon come qualcosa fatto per i cerebrolesi. Ovviamente lui è un campione di scacchi internazionale, ma forse no.

Qualcun altro ha detto di chiamare Luca nel caso uno dei tubi in casa dovesse perdere. Aspetta che chiamo Ronaldo perché ho il cesso otturato. La verità è che queste persone non sanno cosa dire e per questo motivo decidono un modo qualsiasi per umiliare il prossimo. Perché dubito fortemente che quel simpatico signore (quanto un chiodo arrugginito nel dito) sappia aggiustare tutto in casa, ma magari è il genio della lampada e ne sa più di noi.

Qualcun altro ha detto che giustamente ora il giovane vincitore dovrebbe allenare la nazionale di calcio. Ovviamente il nesso tra un gioco e un altro lo vede lui e i suoi amici semi analfabeti. Forse però potremmo chiedere a Totti di allenare un campione di scacchi. Potrebbe cavarsela secondo voi?

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I commenti sono poi sfociati in offese, perché un boomer deve distinguersi anche in questo. Eppure io non capisco il motivo d’astio verso queste nuove generazioni che hanno delle passioni diverse dalle loro e che solo per questo motivo devono essere denigrate. Certo, ci fa paura l’ignoto, ma siamo nel 2024 e dovremmo capire che ognuno di noi è libero di fare quel che desidera con la sua vita. Le passioni di ognuno di noi hanno un grande valore.

Questo mi fa pensare a tutte le volte in cui qualcuno mi ha detto di smettere di videogiocare o di leggere i fumetti. Qualcuno ha anche detto che leggere i libri è totalmente inutile, che dovrei pensare ad altro (sapete già quali sono le uniche due religioni di un uomo medio di qualche generazione fa, vero?). Noi dovremmo smettere con i videogiochi. Perché è una cosa da bambini. Molto meglio andare in un bar, guardare la partita di calcio (di cui ricordo ancora una volta, non capiscono molto nemmeno gli appassionati), bere un bel shottino e poi andare a uccidere i nostri neuroni.

Allo stesso tempo, mi chiedo, quanta cattiveria deve avere una persona di una certa età per offendere un ragazzo che potrebbe essere il loro figlio. Quanta cattiveria verso un giovane che si sta realizzando al livello personale, studia e si diverte come desidera? Quanta caspiterina di cattiveria deve avere nel corpo una persona per sputare il proprio veleno su qualcuno solo perché ha vinto un torneo in un gioco che capisce e che in verità risulta essere molto più complesso del calcio?

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".