L’Incredibile Hulk di Peter David – Abominio – Recensione

Avengers: No Surrender

Le storie sul gigante di Giada sono tante e sono sempre ben variegate. Nel corso dei decenni abbiamo visto diversi volti del personaggio e allo stesso momento, diverse personalità di una mente cosi complessa come quella di Bruce Banner. Tanti autori hanno prestato la propria abilità di scrittura per regalarci sempre delle emozioni diverse, capaci di suscitare l’interesse dei lettori, ma sempre divertendoci parecchio. Tra gli autori più prolifici all’interno del panorama hulkiano c’è senza alcun ombra di dubbio Peter David, che nel corso degli anni ha donato qualcosa di suo al personaggio. Con la run iniziata negli anni 80, l’autore ha modellato il gigante creando dei nuovi Hulk e Panini Comics ha pensato bene di iniziare la sua riscoperta con dei volumi in cui troviamo le più importanti imprese del personaggio.

Il Pantheon

All’interno delle storie in questione, pubblicate a cavallo tra il 1991 e il 1992 troviamo una delle più interessanti versioni di Hulk. Questi non è solo senziente come l’Hulk Grigio, ma mantiene al suo interno la mente di Bruce, senza però le paure dello stesso, soffocate dalla rabbia del Verde. Ciò che ne esce fuori è un Hulk perennemente verde e quindi incapace di diventare uomo, ma allo stesso momento si tratta di un essere totalmente senziente con una personalità molto forte e decisa, spinta spesso dalla rabbia. Ovviamente è una spiegazione grossolana, ma serve per far capire la potenza di un personaggio cosi splendido, che continua ad amare la sua Betty, nonostante alcuni problemi evidenti nella coppia. Questo infatti è un grande lavoro compiuto da David, che si destreggia con ogni personaggio con ironia e profondità incredibile.

Proprio in questo primo volume ci troveremo a conoscere non solo i diversi aspetti della vita matrimoniale di Hulk, ma anche il suo rapporto con alcuni amici e soprattutto con un nuovo gruppo di “eroi”, il Pantheon. Non si tratta di villain o di eroi, ma di un gruppo un po’ particolare che dobbiamo vedere da più da vicino. Una delle storie, forse la più toccante, riguarda l’Abominio. Un racconto che parla di un amore perduto, narrato con un’abilità toccante e che poi si riversa anche sul gigante stesso. E chiaramente oltre quello vedremo l’inizio delle macchinazioni di uno dei villain più belli di sempre, Thanos.

Il dolore e la rabbia

In questo primo capitolo abbiamo visto un Peter David scatenatissimo, che passa attraverso l’ironia e l’umorismo per colpire forte poi con le emozioni più primordiali. Un passaggio che non tutti gli autori sanno gestire bene, ma ovviamente a sorprendere poi è proprio lo stile della scrittura stessa. Le storie proseguono in modo naturale e si legano in modo perfetto una all’altra. La scioltezza dei dialoghi e delle azioni stesse da molto piacere durante la lettura, ma Peter ne approfitta anche per descrivere qualcosa che va oltre il fumetto. Argomenti seri come la pena di morte e la sua inutilità, che abbiamo visto più volte anche nel mondo reale. L’amore come tema portante di alcune storie e l’importanza dell’aspetto fisico, che tutti noi cerchiamo di negare fino all’ultimo, ma che poi è uno dei mezzi portanti di una relazione nel mondo reale e anche in quello fumettistico.

Gli ottimi testi sono poi coadiuvati dalle matite di Dale Kaewon, che mette in mostra tutta la sua abilità descrittiva con delle figure snelle e precise. Il tratto sottile e preciso ricrea tutto un mondo in cui è possibile immergersi e una grande importanza viene data poi alle espressioni facciali. Il fumetto diventa cinema e questo è proprio il caso. Betty ha subito un’evoluzione, diventando una donna problematica e desiderosa di qualche cambiamento e il tutto viene descritto in modo eccellente. A dire il vero, Kaewon ha dato una grande importanza al corpo femminile all’interno delle storie. Il fisico domina sul paesaggio e sui comprimari, ma a sorprendere in positivo ci sono anche i combattimenti, vivi e poco statici. La storia Annual invece porta le matite di John Romita Sr., che esprime la sua classica plasticità che rimanda direttamente al passato, ma allo stesso modo ci da modo di vedere alcune interessanti parti delle origini di Hulk. Romita senior è una garanzia per certe storie e attualmente vediamo suo figlio in azione in modo davvero eccezionale.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.